La recensione di 10 giorni con Babbo Natale, sequel natalizio di 10 giorni senza mamma: a Fabio De Luigi e Valentina Lodovini si aggiunge lo strambo Babbo Natale interpretato da Diego Abatantuono, ma la pellicola ha poco da offrire a parte la sua spensieratezza
Destinazione: Stoccolma
Carlo (Fabio De Luigi) e Giulia (Valentina Lodovini) sono alle prese con nuovi problemi sulla divisione dei rispettivi compiti in famiglia. Da quando Giulia ha ripreso a lavorare, è Carlo a occuparsi dei bambini e delle incombenze domestiche. Ma il ruolo di “mammo” comincia a stargli un po’ stretto. Proprio quando Carlo decide di rimettersi in gioco cercando un nuovo lavoro, Giulia gli rivela di essere in ballo per una promozione che la porterebbe a trasferirsi in Svezia. Le feste di Natale sembrano destinate a dividere la famiglia, visto che lei dovrà essere a Stoccolma proprio il 24 dicembre per sostenere il colloquio. Come risolvere il problema? A Carlo viene un’idea: recuperare il vecchio camper e andare a Stoccolma insieme alla moglie e ai figli Camilla (Angelica Elli), Tito (Matteo Castellucci) e Bianca (Bianca Usai). Di certo però non ha calcolato tutti gli imprevisti che si presenteranno lungo il cammino, compreso l’incontro-scontro con un sedicente Babbo Natale (Diego Abatantuono).
Una ricetta semplice
La famiglia formata da Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Angelica Elli, Matteo Castellucci e Bianca Usai torna in un’avventura tutta natalizia puntando sui medesimi ingredienti: una coppia in cui gli equilibri tendono a capovolgersi (non a caso la più piccola chiama suo padre “Mammo”), conflitti genitori-figli e comiche disavventure. Se nel precedente film a far sorridere erano i guai capitati al povero Carlo, catapultato dal mondo del lavoro alla famiglia h24, stavolta a doversene far carico è soprattutto il personaggio interpretato da Diego Abatantuono. Il suo è un Babbo Natale molto umano, con tutti i pregi e difetti che questo comporta. Buffo e smemorato, sarà capace di far riscoprire agli altri il vero valore del Natale: l’amore della famiglia.
Personaggi stereotipati
La bellezza dei paesaggi innevati richiama i più classici film di Natale. L’ambientazione della pellicola non arriva però alla Svezia. Gran parte degli esterni, infatti, sono stati girati in Nord Italia e più precisamente in Alto Adige, tra le località di San Candido, Dobbiaco, Sesto, Bressanone, Brunico e il suggestivo lago di Braies. L’avventura on the road che porta i protagonisti da Roma a Stoccolma è ricca di inconvenienti che permettono a ciascuno di essi di mettere in discussione le proprie certezze, ma è difficile parlare di “sorprese” o “novità”. La spensieratezza non manca, eppure 10 giorni con Babbo Natale (qui il video incontro con il cast) resta qualche gradino indietro rispetto al suo predecessore. Il desiderio di stereotipare i personaggi non premia: la figlia adolescente perennemente imbronciata e il secondogenito che a soli 8 anni si professa un fascista convinto appaiono davvero come una inutile forzatura. Va meglio con la piccola Bianca, che suscita tenerezza ad ogni inquadratura o battuta.
De Luigi – Lodovini – Abatantuono
Stesso discorso per gli “adulti”, visto che il trio formato da De Luigi, Lodovini e Abatantuono resta imbrigliato in un soggetto – opera del regista Alessandro Genovesi in collaborazione con Giovanni Bognetti e con lo stesso Fabio De Luigi – che gli impedisce di brillare. La storia scorre senza troppi scossoni verso il prevedibile rappacificamento universale, offrendo qualche gag simpatica ma nulla di davvero esilarante. Il tema stesso della famiglia, cardine della vicenda, non viene affrontato con la forza necessaria a mostrare un’evoluzione che arriva più che altro per inerzia. Il finale – che ovviamente non riveliamo – è perfettamente nel mood natalizio, eppure questa commedia non sfrutta a pieno l’occasione: tra i tanti film ambientati nel periodo delle feste, non è questo il meglio riuscito.
10 giorni con Babbo Natale è una produzione Colorado Film in collaborazione con Medusa Film e arriva direttamente su Amazon Prime Video il 4 dicembre 2020.