Suspiria, l’omaggio di Guadgnino a Dario Argento, arriva alla 75°Mostra del cinema di Venezia, i protagonisti raccontano la loro esperienza sul set e Tilda Swinton regala un momento esilarante.
Approda a Venezia Luca Guadagnino e l’attesissimo remake di Suspiria di Dario Argento, insieme a lui Dakota Johnson, Tilda Swinton, Jessica Harper, le giovanissime attrici Chloë Grace Moretz e Mia Goth e il frontman dei Radiohead Thom Yorke che ha realizzato la colonna sonora. Unico assente il fantomatico Lutz Ebersdorf, misterioso interprete del Dottor Jozef Klemperer, ritenuto essere in realtà lo pseudonimo della Swinton che pare abbia interpretato il doppio ruolo grazie a un riuscitissimo makeup. Ed è proprio l’attrice a esordire in conferenza, leggendo un ipotetico messaggio di scuse da parte di Ebersdorf, creando un siparietto esilarante.
TIlda Swinton: Salve Lutz Ebersdorf è veramente dispiaciuto di non poter essere qui, ma mi ha lasciato un messaggio da leggervi. «Agli stimati signori della stampa, sono veramente costernato di non potervi incontrare di presenza, ma sono una persona molto riservata e vorrei rimanere tale. Quando Luca mi ha proposto di interpretare questo ruolo ho chiesto il perché, dato che poteva scegliere tantissime altre persone più accreditate, ma lui ha scelto me perché voleva dare al pubblico una faccia nuova, allora mi sono detto perché no? Potrebbe essere divertente e in effetti lo è stato. Ho il sospetto che Suspiria sia l’unico film a cui ho preso parte, ma è stato un privilegio poter lavorare accanto alla bellissima Jessica Harper di cui non dimenticherò mai l’immensità e la gentilezza. Ho preferito ritirarmi dalle scene e tornare al mio lavoro di psicanalista, e consiglio a coloro che dovessero rimanere turbati dalla visione di questo film di andare in terapia. Con i miei migliori auguri per tutto, Berlino 29 agosto 2018»(la platea ride).
Due domande per Luca, innanzitutto volevo sapere se dopo Call Me by Your Name , che era un film sulla scoperta sulla vita e sull’amore, questo puoi considerarlo un film sulla scoperta altrettanto dolorosa e altrettanto inebriante della morte? E poi la seconda è sulla danza in senso stretto, che rapporto hai con questo mezzo espressivo?
Luca Guadagnino: Allora per quanto riguarda la prima domanda è un po’ difficile rispondere, perché io non tematizzo mai i film mentre li faccio, ma si fanno e poi i film parlano in maniera indipendente dai propri realizzatori, diciamo che Suspiria non è proprio incentrato sulla morte, ma è basato sul terribile nei rapporti, sul terribile nel femminile e sul terribile nella storia. Poi…non ricordo la seconda domanda perché sono agitato(sorride)…ah sì, io amo il mezzo della danza profondamente, non sono un esperto però è un piacere straordinario vedere a teatro o rivedere clip in cui grandi coreografi si esprimono, in questo caso specifico abbiamo avuto il grande privilegio di lavorare con un grande coreografo che è qui ed è Damien Jalet, ed era cruciale per questo film che la danza non fosse un orpello, come direbbe Madame Blanc (ndr il personaggio interpretato da Tilda Swinton), ma che piuttosto permetesse di essere utilizzato come personaggio, come linguaggio, come linguaggio della trascendenza della magia.
Luca puoi parlare un po’del lavoro che hai affrontato con la scenografa Inbal Weinberg? E poi volevo sapere del rapporto con il film di Dario Argento e il rapporto che hai in generale con il suo lavoro.
Luca Guadagnino: Solitamente sono molto esigente con i miei scenografi, sono fastidioso e perfezionista, ma ho trovato una degna antagonista in Inbal, tra l’altro io ho origini arabe(nrd la madre è algerina) e lei è israeliana, un’accoppiata perfetta(sorride). La prima volta che ci siamo incontrati sono rimasto impressionato dal suo lavoro, dal modo naturale in cui entrambi abbiamo pensato di ispirarci al modernismo tedesco degli anni 30’, a queste atmosfere gotiche, pur ambientando il film negli anni 70’. Il modo perfetto in cui ha decorato il set, abbiamo girato il film in questo hotel abbandonato a Varese, un edificio di fine ottocento nel tipico stile dell’Art Nouveau, in cima a una montagna con spazi molto ampi, abbiamo dovuto però rimuovere l’Art Nouveau e portare invece l’Art Deco. E poi…ah Dario, io amo Dario, tutti amiamo Dario(dà il via a un applauso) io non sarei qui se non amassi Dario, io mi posso definire uno stalker dei grandi maestri del cinema, e Dario è uno di questi, ricordo un piccolo aneddoto, avevo 15 avevo visto Suspiria e tutti i suoi altri film, mi trovavo a Palermo e qualcuno disse a mia madre che Dario Argento era in città e stava mangiando in un ristorante, così io corsi subìto e rimasi lì a fissarlo con la faccia contro il vetro, finché non finì di cenare, e Dario, che è una persona molto gentile, andò in paranoia probabilmente chiedendosi chi fosse quel ragazzino che lo fissava intensamente…beh ero io(ride).
Volevo chiedere perché l’ambientazione nella Germania degli anni settanta è così importante per questo film?
Luca Guadagnino: Intanto il contesto politico e sociale del periodo in quel paese è fondamentale, inoltre per riattualizzare il film abbiamo pensato agli anni 70, un periodo importante per le donne, sono gli anni della rivoluzione femminista, in particolare in Europa, in Francia, in Italia soprattutto con Luisa Murano(ndr scrittrice e femminista italiana) e negli Stati Uniti.
Tilda è stato impegnativo interpretare due ruoli?
Tilda Swinton: Quali due ruoli?(la platea ride) io interpreto Madame Blanc
Sì, Madame Blanc e anche il ruolo del Dottor Jozef Klemperer?
Tilda Swinton: Se vai a guardare i titoli di coda vedrai che il ruolo del Dottor Jozef Klemperer è interpretato da Lutz Ebersdorf , che ha scritto il messaggio che ho appena letto(platea ride).
Volevo chiedere alle attrici come si sono trovate nel lavorare con Luca Guadagnino?
Jessica Harper: Personalmente ho adorato recitare con Lutz Ebersdorf che è stato un ottimo partner. Lavorare con Luca è stato un incredibile privilegio, è un regista che sa evocare grandi emozioni e momenti intensi, è una persona gentile ed è stata una grande esperienza per me.
Chloë Grace Moretz: È stato bellissimo lavorare con Luca, avevo una piccola parte nel film ma ha preso qualcosa da tutte le idee che ho proposto, integrandole, al contrario di altri registi che ti chiedono solo il tormento, lui invece ti porta a esplorare, è stata una grande opportunità.
Dakota Johnson: Questa è la seconda volta che lavoro con Luca e ormai ci conosciamo bene. In questa seconda esperienza ho trovato una forte sensazione di libertà interpretativa, dentro un quadro che adoro, che comprende il ballo, la magia, le streghe, cose che trovo affascinanti, magiche, misteriose fin da piccola, per me è stato come un sogno che si è avverato.
Tilda Swinton: Con Luca ci conosciamo da tanto tanto tanto tempo, siamo grandi amici, praticamente siamo quasi consanguinei e lavorare con lui mi fa sentire a casa, lavorare con lui è una fortuna incredibile, quando sai che la persona vicina a te è interessata come te a fare il meglio puoi stare tranquillo.
Mia Goth: Luca è un maestro in quello che fa. Fin dall’inizio è stato un onore lavorare con lui, e mi sono sentita accolta nella famiglia che crea sul set, la sua passione e la sua ispirazione ricordano molto quella di Kubric o di Fellini, ti spinge a dare il massimo e a non avere dubbi, lui crede in te anche nei momenti in cui fai fatica tu stesso a farlo.
Una domanda per Thom Yorke, se non sbaglio credo che questa sia la sua prima esperienza per una soundtrack e volevo sapere se ha visto il film di Dario Argento, dove la colonna sonora è molto presente e se in qualche modo si è ispirato a quella?
Thom Yorke: Sì, mi sono ispirato al Suspiria originale, in realtà, la prima volta che Luca mi ha parlato del progetto l’ho preso per pazzo, le musiche di Suspiria sono un eredità difficile da gestire, mi sono preso del tempo per pensare prima di accettare. Ho visto il film e ho ascoltato il sonoro che era molto intenso, quello che ho trovato interessante è la ripetizione dei motivi fino allo sfinimento, fino a diventare ipnotizzanti fino a farti dire: «ti prego non voglio sentirli mai più, ti prego» poi mi sono chiuso nel mio studio e mi sono lasciato trasportare dall’incantesimo, immergendomi completamente nel periodo degli anni 70 e del Krautrock, un mondo dove, se non fosse stato per questo film, non sarei altrimenti mai andato.
Quanto e in quale modo la visione delle figure femminili di Fassbinder l’ha influenzata in questo film?
Luca Guadagnino: Direi al cento per cento, perché Fassbinder è stato un grande maestro della crudeltà e soprattutto ha creato personaggi femminili incredibili insieme alle sue magnifiche interpreti, donne non riconciliate, tormentate, mai sconfitte, mai vittime, se pensate a un film come La paura mangia l’anima, i personaggi di Fassbinder mettono in movimento un gioco di crudeltà ma non sono mai schiacciati e per me , per tutti noi è stata una grande influenza.
Una domanda per Dakota Johnson, ho letto che ha dichiarato che dopo le riprese del film ha sentito il bisogno di entrare in analisi, vorrei capire cosa di quello forte e disturbante abbiamo visto noi sul grande schermo, ha toccato delle corde così profonde in lei da sentire questa necessità?
Dakota Johnson: Prima di tutto non sono andata in terapia(sorride), semplicemente quando lavoro su un progetto sono una persona molto porosa, molto sensibile e quando si affronta una tematica cupa, come in questo caso, dopo cerco di parlare con delle persone positive e carine e la mia analista è una donna molto carina (sorride), ma l’esperienza non è stata per nulla drammatica, ma anzi molto esilarante e piena di gioia.
Luca nel costruire il personaggio di Tilda Swinton si è ispirata Pina Bausch?
Noi abbiamo lavorato su molti codici per costruire il personaggio, abbiamo lavorato molto dal punto di vista estetico per capire come doveva essere madame Blanc, Pina Bausch è sicuramente una fonte di ispirazione, , ma pensiamo anche a a Mary Whitman e Marta Graham.
Visto che questo film è un monumento a cosa riescono a fare le donne quando si uniscono, mi tocca farti una domanda un po’scomoda, ovvero cosa ne pensi del movimento #MeToo?
È molto interessate dal punto di vista degli uomini europei per un fenomeno nato dalle donne e in un contesto diverso, quali sono gli Stati Uniti e si tratta comunque di una watership che ha investito le coscienze. Evidentemente il movimento #MeToo è un passaggio da cui non si torna più indietro, anche se Suspiria è stato fatto prima. Il nostro lavoro nasce o almeno dovrebbe, da un piacevole desiderio di non schiacciare l’altro con il nostro potere.