.La nostra recensione di A Quiet Place – Giorno 1 di Michael Sarnoski, prequel della saga fanta-horror ideata da John Krasinski, con protagonisti Lupita Nyong’o e Joseph Quinn: tensione e paura reggono l’assalto sensoriale, senza dimenticare l’umanità dei personaggi
Com’è iniziata l’invasione dei terrificanti angeli della morte? A Quiet Place – Giorno 1 ci trasporta indietro di oltre un anno rispetto agli eventi dei primi due capitoli diretti da John Krasinski, ma vi è anche un salto spaziale visto che dalla campagna americana l’arena si sposta nientemeno che a New York City. Saranno perciò Lupita Nyong’o, Joseph Quinn e Alex Wolff (con una piccola apparizione dell’Henri di Djimon Hounsou) a dover sopravvivere all’orda aliena, ma l’unica regola rimane la stessa: non fare rumore. Diretto da Michael Sarnoski il prequel conserva l’atmosfera ansiogena e terrificante della saga madre, senza però dimenticarsi di dare un minimo di tridimensionalità ai propri personaggi.
L’invasione ha inizio
Sam (Lupita Nyong’o) ha il cancro e sta per morire. Durante una gita a New York organizzata dal capo infermiere del suo reparto, Ruben (Alex Wolff), un lungo sciame di asteroidi si schianta nel bel mezzo di Manhattan portando con sé delle creature spietate e affamate di carne umana. Gli alieni sono completamente ciechi e non sentono odori, però posseggono un udito estremamente sviluppato di conseguenza l’unica regola per sopravvivere è una e una soltanto: non emettere il più piccolo rumore. Nel suo viaggio verso Harlem Sam incontrerà Eric (Joseph Quinn), uno studente inglese di legge, e con lui attraverserà la città infestata dagli alieni, cercando di arrivare vivi al giorno 2.
Costruire l’Apocalisse
Ci aveva già pensato John Krasinski ad introdurre il mondo post-apocalittico di A Quiet Place nel 2018, con un film molto intimo nell’azione e nella costruzione che univa il fanta-horror all’home invasion parlandoci dell’importanza dei legami famigliari, e di cosa un genitore arriverebbe a fare pur di salvare i propri figli dal mostruoso mondo esterno. Dopo un seguito che allargava ulteriormente gli orizzonti narrativi della famiglia Abbott, A Quiet Place – Giorno 1 torna alle origini dell’invasione, spostando lo sguardo dall’America bucolica del Mid-West a quella famelica di Manhattan, piena di persone, traffico, vite in perenne movimento e soprattutto piena di rumore.
Non è un caso che il film si apra con un cartello, secondo cui New York produrrebbe circa 90 decibel di rumore al giorno (equivalenti a quello di un grido assordante). Qui, in mezzo a questa giungla fagocitante e vitale, si ritrova la malata oncologica Sam che invece quella vita la sta perdendo. È un modo furbo, ma non per questo meno intelligente, di farci empatizzare con questa donna fragile e risoluta a cui Lupita Nyong’o dona la sue proverbiali grazia e grinta e, se alcuni personaggi di contorno non sono altro che vittime su un piedistallo per gli alieni predatori, l’incontro di Sam con l’inglese Eric permette alla sceneggiatura di lavorare con più tridimensionalità sul tema della sopravvivenza.
A Quiet Place – Giorno 1 lavora sui nervi dello spettatore, memore della lezione dei film precedenti, aumenta un poco la quota jumpscare (un paio sono molto efficaci) e costruisce la propria Apocalisse partendo dal certo verso l’incerto, come la nebbia che a inizio film avvolge gli abitanti della città subito dopo l’impatto e che ricorda fin troppo bene le immagini dell’11 settembre. Quel senso di incredulità prima, che poi diventa smarrimento e angoscia, viene qui restituito da un primo atto ansiogeno e ben congegnato, per poi man mano virare sul survival movie a tutti gli effetti mentre la corsa contro il tempo per lasciare Manhattan si fa sempre più serrata.
A Quiet Place – Giorno 1 – Djimon Hounsou, Lupita Nyong’o e Alex Wolff
Costruire dei personaggi veri
C’è però un cortocircuito narrativo che rappresenta la più grande intuizione, e quindi anche l’elemento più interessante, di A Quiet Place – Giorno 1. Ha a che vedere con un desiderio della stesa Sam, quasi la sua ragione di vita finale, che la spinge a voler raggiungere Harlem a tutti i costi ma non per cercare rifugio dagli alieni. Non scriveremo qui di cosa si tratta, e magari è una scelta che a qualche purista dell’horror potrebbe far storcere il naso, ma a parere di chi scrive si tratta di una motivazione quasi commovente, forse ancora più umana dell’istinto di sopravvivenza. È una questione che ha a che vedere con i ricordi, i desideri che aneliamo realizzare quando sappiamo che la nostra vita sta per finire.
E poi c’è Eric, che invece è sanissimo e che prima che l’Apocalisse cominciasse era arrivato a New York dall’Inghilterra per studiare legge. Eric rappresenta l’altra metà della mela del desiderio di vita, ma come Sam è un personaggio capace di alternare momenti di grande generosità (il salvataggio del gatto) a momenti di sconforto, frustrazione, perfino sano egoismo. La loro relazione si trova in un sistema di contrappesi e vuoti, in cui spirito di collaborazione e di sopravvivenza individuale devono incastrarsi alla perfezione senza perdere l’umanità che li contraddistingue ( o almeno provandoci) perché a differenza dei due film precedenti, l’umanità che popola A Quiet Place – Giorno 1 non è ancora arrivata al punto di rottura.
Questo prequel di Michael Sarnoski è quindi una vera e propria fucina di cinema fatto con criterio, passione e una solida competenza, anche senza stupire particolarmente o senza riuscire a tessere scene memorabili come quelle della prima pellicola. Un film che gira senza intoppi, mescolando un buon uso dell’arena newyorkese con campi lunghi e carrellate ad esplorare le strade vuote alternati a scene più intime e raccolte, pochissimi dialoghi (ovviamente), violenza spesso solo accennata ma forse anche per questo ancora più efficace e un paio di sequenze claustrofobiche che giocano bene con gli spazi stretti e l’assenza di luce. E poi c’è il gatto di Sam, co-protagonista memorabile che speriamo di ritrovare.
TITOLO | A Quiet Place – Giorno 1 |
REGIA | Michael Sarnoski |
ATTORI | Lupita Nyong’o, Joseph Quinn, Alex Wolff, Djimon Hounsou, Thea Butler, Jennifer Woodward, Sunjay Midda |
USCITA | 27 giugno 2024 |
DISTRIBUZIONE | Eagle Pictures |
Tre stelle e mezza