È morto il grande Bruno Ganz, l’indimenticabile interprete di pellicole come Il cielo sopra Berlino e La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler. In Italia ha lavorato con Silvio Soldini in Pani e Tulipani, ruolo per cui si è aggiudicato il David di Donatello.
Dopo aver lottato contro una grave malattia, Bruno Ganz si è spento la scorsa notte, all’età di 77 anni sotto il cielo di Zurigo, che nonostante il gran girovagare è rimasta per sempre la sua città. Figlio di un operaio svizzero e di madre italiana, è stato uno degli attori più importanti e carismatici della sua generazione, ha iniziato la sua sfolgorante carriera nel 1960 con il film Der Herr mit der schwarzen Melone, ma la vera svolta è arrivata grazie a Wim Wenders, che gli ha affidato la parte del corniciaio Jonathan Zimmermann ne L’amico americano nel 1977, per consacrarlo definitivamente dieci anni dopo con il ruolo dell’angelo caduto Damiel ne Il cielo sopra Berlino. Grazie al suo talento per le lingue, sempre con inconfondibile accento, è sbarcato anche in Italia, lavorando a pellicole di grandi registi nostrani come: La vera storia della signora delle camelie di Mauro Bolognini, Un amore di donna di Nelo Risi, La domenica specialmente e Oggetti smarriti, di Giuseppe Bertolucci, fratello minore del più noto Bernardo, Pane e tulipani di Silvio Soldini, per cui vinse il David di Donatello nel 2000 come miglior attore protagonista, e il commovente film testamento con Elio Germano, La fine è il mio inizio, sulla vita del famoso giornalista Tiziano Terzani.
Indimenticabile è inoltre la sua interpretazione del Fuhrer ne La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, lungometraggio del 2004 diretto da Oliver Hirschbiegel, che racconta il capitolo più terrificante della storia tedesca ed europea, racchiudendolo in quegli ultimi giorni di vita del Dittatore nazista e del Reich vissuti nel fondo di un bunker. Ganz è stato anche un eccelso attore di teatro: nel 1970 ha fondato, insieme al regista e suo pigmalione Peter Stein e all’attrice Edith Clever, la compagnia berlinese di ispirazione brechtiana Schaubühne am Halleschen Ufer, proprio con Stein e con Klaus Michael Gruber ha portato sul palco personaggi classici di Amleto, di Peer Gynt di Henrik Ibsen e del Principe di Homburg di Heinrich von Kleist, capisaldi della drammaturgia di tutti i tempi, smembrandoli e rinnovandoli. Sublimi sono le sue interpretazioni di Prometeo incatenato di Eschilo e del Faust goethiano del 2000 per l’Expo di Hannover. La sua ultima fatica è stata il ruolo di Virgilio ne La casa di Jack, film di Lars von Trier che uscirà nelle sale il 28 febbraio.