After love, recensione dell’impeccabile esordio alla regia di Aleem Khan

After Love - Joanna Scanlan
After Love - Joanna Scanlan

La recensione di After love, il film dell’esordio Aleem Khan pluricandidato ai Bafta: una storia sull’accettazione e sul perdono, con un’intensa Joanna Scanlan nel ruolo della protagonista

Un’altra vita

Mary (Joanna Scanlan) è felicemente sposata con Ahmed (Nasser Memarzia), un uomo musulmano per il quale tanti anni prima si è convertita all’Islam e ha assunto il nome di Fatima. Quando all’improvviso resta vedova, la donna scopre che il marito aveva una relazione segreta con un’altra donna in Francia, dov’era spesso per lavoro: la sconvolgente rivelazione la spinge ad andare a conoscere la sua rivale, Genevieve (Nathalie Richard). Dall’altra parte della Manica scoprirà anche dell’esistenza di un figlio (Solomon, interpretato da Talid Ariss), e l’incontro cambierà per sempre la loro vita di tutti e tre.

Una donna vulnerabile

Joanna Scanlan è incredibile nel ruolo di Mary/Fatima: una donna a pezzi, senza più certezze, privata improvvisamente dei presupposti su cui ha costruito la sua intera esistenza. L’interpretazione messa in atto dall’attrice è mozzafiato e si esprime al meglio nella scena dello specchio, nella quale la donna si mostra con tutte le sue ferite e insicurezze. Un riflesso che nella sua semplicità non nasconde ma anzi sublima l’infinita vulnerabilità di un personaggio memorabile. Da non sottovalutare nemmeno la componente culturale: dal velo alla merenda preparata al giovane Solomon, passando per la cerimonia religiosa che apre il film, Mary si erge a fiera testimone di un mondo che non è poi così distante da quello europeo.

After Love - Joanna Scanlan e Nathalie Richard
After Love – Joanna Scanlan e Nathalie Richard

Due coste, due culture

L’efficacia della storia è rafforzata dal dualismo col territorio: due vite, due coste vicine ma opposte. Le acque della Manica che collegano Dover a Calais segnano fisicamente la separazione tra le due vite di Ahmed quella con Fatima da una parte e quella con Genevieve e suo figlio dall’altra. Il tutto accresciuto dall’innegabile fascino delle celebri “bianche scogliere” inglesi. Non è un caso, probabilmente, che quelle acque vengano tirate in ballo nell’ultimo messaggio vocale lasciato dall’uomo a Fatina, che sua moglie ascolta e riascolta per trarne conforto. E per lo stesso motivo assume ancora più valore vedere tutti e tre i personaggi riuniti proprio davanti a quelle scogliere, per un finale che (senza voler spoilerare nulla) ha il sapore dell’accettazione.

Accettazione e perdono

Proprio l’accettazione è il sentimento che colora maggiormente il brillante esordio alla regia di Aleem Khan. Di fronte ad una scoperta così devastante che mette in discussione un’intera vita insieme, Fatima può perdonare? O deve forse trovare la pace nell’inevitabile accettazione di ciò che è stato e che non può più essere cambiato? La riflessione è rimandata allo spettatore, che è portato ad inserirsi nella vita di Genevieve con la stessa curiosità di Fatima e ad abbracciare il dolore di quest’ultima con una profonda empatia. Merito di una storia al tempo stesso semplice e fortissima, in cui ogni azione danza su un filo sottile che non si spezza mai.

After love, applaudito al Festival di Cannes alla Semaine de la Critique, ha trionfato ai British Indipendent Film Awards aggiudicandosi 6 premi. Apprezzatissimo sia dal pubblico che dalla critica, è stato plurinominato ai BAFTA 2022 (come Miglior film britannico, Miglior debutto alla regia, Miglior regista e Migliore attrice protagonista) e arriva al cinema il 10 febbraio distribuito da Teodora Film.

VOTO:
4 stelle

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