Galatea Ranzi è Anna Karenina accanto a Paolo Serra nel ruolo di Karenin: al Teatro Quirino rivive il classico di Tolstoj, per la regia Luca De Fusco
Il Teatro Quirino di Roma porta in scena Anna Karenina, uno dei maggiori capolavori di Lev Tolstoj, dal 12 al 17 dicembre 2023. A Galatea Ranzi il compito di interpretare Anna accanto a Paolo Serra nel ruolo di Karenin, per la regia Luca De Fusco.
Un capolavoro del XIX secolo
Benché la maggior parte della critica russa avesse stroncato l’opera fin dalla prima pubblicazione, definendola “un frivolo racconto delle vicende dell’alta società moscovita”, secondo Fëdor Dostoevskij Anna Karenina, in quanto opera d’arte, “è la perfezione e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato”. Poco meno di un secolo dopo anche Vladimir Nabòkov si accodò al giudizio di Dostoevskij, definendo Anna Karenina “il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo”.
Le parole del regista
Come raccontare a teatro una delle storie più belle del mondo? “Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda in vari modi – dice nelle note di regia Luca De Fusco – Innanzitutto con un cast di livello che parte da una delle migliori attrici italiane, Galatea Ranzi, per il ruolo di Anna, ma anche da un insieme di interpreti di altrettanto spessore, che vanno da Paolo Serra nel ruolo di Karenin, a Giacinto Palmarini per quello di Vronskji, a Stefano Santospago che veste i panni di Oblonskij, e poi Francesco Biscione, Debora Bernardi, Irene Tetto, Giovanna Mangiù e la giovani Mersila Sokoli”.
“Insieme col drammaturgo Gianni Garrera, abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo – prosegue De Fusco – ma anzi valorizzarla. Al di là dei dialoghi le parti più strettamente narrative o i commenti di Tolstoj saranno attribuiti agli stessi attori che interpretano i ruoli. I pensieri dei personaggi saranno invece detti dai personaggi stessi, seguendo la lezione del Ronconi del ‘pasticciaccio’ e configurando degli ‘a parte’ tipici del linguaggio teatrale”.
“A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie, di Marta Crisolini Malatesta, Gigi Saccomandi e Ran Bagno. Le coreografie sono di Alessandra Panzavolta.
Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, emblema dell’opera. Naturalmente sta a noi l’arduo compito di tradurre in immagini, suoni, parole di uno dei libri che più spesso si trova sul comodino di ognuno di noi”.