Anthony Mackie a Roma presenta Captain America: Brave New World: «Un nuovo primo passo dell’MCU»

L’incontro di presentazione a Roma alla presenza del protagonista Anthony Mackie di Captain America: Brave New World, di cui abbiamo potuto vedere un estratto in anteprima: «Tutti i bambini sognano spade magiche e draghi, poi capiscono che la realtà è diversa»

A due settimane dall’uscita nelle sale dell’attesissimo Captain America: New Brave World sono state mostrate alla stampa le primissime immagini, con un footage di una mezz’ora accompagnato dalla presentazione del protagonista Anthony Mackie, secondo attore dell’Universo MCU dopo Chris Evans a vestire i panni del supereroe yankee per eccellenza.

In questo 35º film dell’MCU nonché penultimo capitolo della fase 5, diretto da Julius Onah, torna anche Harrison Ford, che continua a vestire i panni del neopresidente americano Thaddeus Ross in seguito agli eventi di The Falcon and the Winter Soldier. 

Mackie, spiritoso e sempre pronto a schivare con eleganza le dichiarazioni più “controverse” ha mostrato tutto il suo entusiasmo per questa possibilità.

«Sono entrato in quest’incredibile universo Marvel 11 anni fa, e mai avrei potuto immaginare che un giorno sarei arrivato a vestire i panni di Captain America. Da bambino anch’io vedevo i film di supereroi, mi immedesimavo in Batman e Superman e vorrei tornare tanto a quel momento in cui ci viene detto di no. Quando siamo piccoli giochiamo a voler uccidere i draghi e a salvare le principesse, impugnando le spade, finché un giorno qualcuno arriva e ti diche che no, non esiste niente di tutto ciò uccidendo la tua immaginazione. È devastante ma credo che il compito di noi attori sia anche quello di riaccendere queste fantasie, di poter brandire ancora il bastone come fosse una spada.»

Ma in Captain America: Brave New World è anche presente una sottile componente politica, cosa che Mackie non manca di evidenziare. «Questo capitolo è intrattenimento puro, ci sono la componente spionistica e la componente da thriller psicologico che forse è predominante ma credo che alla base di tutto debbano esserci la comprensione e l’empatia, cose che consiglierei al neopresidente Trump di conservare. Se vediamo il modo in cui i personaggi dell’MCU si rapportano tra loro, come ad esempio la relazione che si instaura tra Capitan America e Iron Man, capiamo che stiamo parlando di una fiducia che è stata spezzata, tradita e quindi tutto il nostro mondo ruota attorno alla restaurazione di quella fiducia.»

Una pellicola, questa, che però vorrebbe parlare a tutti – specialmente ai più giovani – dell’ importanza di una buona leadership e di cosa voglia fare parte di una squadra che lavora per lo stesso obiettivo. «Essere un leader vuol dire saper ascoltare gli altri, non imporre la propria visione delle cose e lavorare assieme risolvere i problemi sapendo ciò di cui le persone hanno bisogno. Questo vale per i superiori nei film, ma anche per gli uomini e le donne di potere nella vita reale. Personaggi come questi ci aiutano a capire che il Male esiste e che ci sono cattivi veri lì fuori, ed è per questo che noi li rappresentiamo come cattivi per davvero. Però ci sono anche i buoni ovviamente, e i supereroi ci insegnano come affrontare questi cattivi e sconfiggerli.»

Non poteva ovviamente mancare un riferimento ad Harrison Ford e alla grande soggezione che metteva a chiunque sul set, oltre che ai suoi gusti peculiari in fatto di cibo italiano. «Lavorare con Harrison è stato un sogno e un onore, e anche se sul set è stato molto disponibile ha messo in soggezione parecchie persone. C’era un povero attore che aveva una singola scena con lui e si era probabilmente preparato per decenni per quel momento, ma non riusciva a pronunciare la sua battuta davanti ad Harrison e alla fine è stato sostituito. Non è terribile? Se non altro l’attore che lo ha rimpiazzato ha fatto un ottimo lavoro.»

E il cibo? «Quando ci siamo incontrati la prima volta gli ho proposto di andare a mangiare assieme, e lui ha suggerito di mangiare italiano perché ama l’Italia alla follia. Soltanto che continuava ad ordinare un piatto di italiano pulito, e nessuno sapeva cosa volesse dire. Il cuoco pensava addirittura che gli stesse dicendo di lavare le pentole con cui cucinava. E poi la sua caratteristica principale è il brontolio continuo, anche quando recitava.». Se c’è però una persona che Anthony Mackie continua a “temere”, anche dopo tanti anni, più di tutti è la sua insegnante di recitazione delle elementari.

«La mia insegnante di teatro, la signora Richards, era una forza della natura. Quando una battuta non veniva recitata nel modo corretto riuscivi a capirlo perché lei te lo faceva capire. Lei era la Hulk delle insegnati di recitazioni di New Orleans. Però è stata anche colei che mi ha ispirato più di tutti, più dei miei genitori persino, perché dopo i nostri genitori sono i nostri insegnanti le persone che ci insegnano a vivere nel mondo». E per quanto riguarda il futuro dell’MCU? «Captain America: Brave New World apre una nuova fase, ma è fatto degli stessi mattoncini che finora hanno caratterizzato tutto l’Universo Marvel. Non abbiamo l’obiettivo di essere il nuovo Endgame, ma solo di costruire da dove quel film grandioso ed epocale ci ha lasciati!»