Arte.tv celebra Céline Dion, Tina Turner e Rihanna con dei documentari dedicati a tre voci inconfondibili ed icone
Icone, voci inconfondibili e fonti di ispirazione. Nel panorama musicale mondiale sono poche le artiste che vantano il successo e l’influenza di Céline Dion, Tina Turner e Rihanna: tre donne provenienti da contesti e generi musicali differenti, ma accomunate da una tenacia e da una determinazione che le hanno portate a plasmare il mondo della musica e non solo.
Con 51 album all’attivo e un palmarès che comprende, tra i tanti, 5 Grammy, 1 Oscar e 2 Golden Globe, Céline Dion è nota per la sua voce potente e cristallina e per brani che hanno conquistato i cuori di milioni di persone attraverso il grande e piccolo schermo.
Tina Turner, incoronata Regina del Rock e mancata nella primavera del 2023, nella sua vita ha collezionato 12 Grammy ed è diventata un esempio per un’intera generazione di artisti. Rihanna, all’anagrafe Robyn Rihanna Fenty, ha esordito all’inizio degli anni 2000 trasformandosi in poco tempo un’icona e un’imprenditrice di successo e oggi, con 9 Grammy vinti e oltre 250 milioni di dischi in tutto il mondo, è la seconda artista più venduta a livello globale, dopo Madonna.
A loro la piattaforma di streaming europea arte.tv dedica tre documentari che raccontano le vite, i successi e l’impegno sociale di queste tre voci uniche. Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app della piattaforma disponibili per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.
Céline Dion: la nota perfetta
Il 30 aprile 1988 la ventenne canadese Céline Dion si presentava, in veste di rappresentante della Svizzera, alla 33esima edizione dell’Eurovision Song Contest. L’evento darà una svolta alla sua carriera, puntando i riflettori su quella che diventerà una delle voci più note del panorama internazionale. Ma come ha fatto la cantante canadese ad arrivare su quel palco?
Il documentario inedito Céline Dion: la nota perfetta ripercorre la vita di una donna competitiva e la sua metamorfosi negli anni: dal concorso che ha portato l’artista a essere selezionata tra 250 candidati grazie all’interpretazione del brano “Ne partez pas sans moi” fino ad arrivare al successo planetario con “My heart will go on”, passando per il rapporto privato e professionale con René Angélil, suo manager e unico amore, colui che scommise su di lei e la portò sul palco europeo alla fine degli anni Ottanta.
Intervallato dai commenti del biografo Valentin Grimaud, il documentario di Vincent Gonon e Noël Tortajada raccoglie, tra gli altri, i ricordi del compositore turco-svizzero Atilla Şereftuğ e quelli del britannico Scott Fitzgerald, che la canadese superò di un solo punto nell’ultima fase della competizione.
Tina Turner: my songs, my life
Il 24 maggio 2023, l’annuncio della morte di Tina Turner scatena una pioggia di omaggi in tutto il mondo e il cordoglio di star internazionali come Beyoncé e Alicia Keys. Attraverso le loro parole e quelle di milioni di fan, una delle più grandi icone del rock appare come un modello, sia in termini musicali che di affermazione di sé, per un’intera generazione di artisti.
Ad approfondire l’influenza positiva della “leonessa”, grazie a materiali d’archivio e testimonianze, è il documentario Tina Turner: my songs, my life di Schyda Vasseghi: ritratto e omaggio che ripercorre il tumultuoso percorso della star, dalla sua infanzia segnata dall’abbandono al suo ritorno alla ribalta a metà degli anni Ottanta, passando per gli anni bui al fianco di Ike Turner. Il reportage sarà disponibile dal 28 luglio.
Rihanna, ambasciatrice pop
Cresciuta in condizioni modeste a Barbados, Rihanna lascia giovanissima l’isola caraibica per trasferirsi a New York, dove diventerà una delle più grandi popstar a livello planetario. Con oltre 250 milioni di dischi venduti e un impero cosmetico, diventa in pochi anni la più giovane miliardaria autodidatta negli Stati Uniti, ma senza mai recidere il forte legame con l’isola natale e la società barbadiana, che continua a costruire la propria identità nazionale anche grazie a dibattiti sulla sua musica e le sue apparizioni pubbliche, spunto di riflessione sui ruoli di genere e sul passato coloniale.
Nel 2021, quando l’isola si distacca definitivamente dalla corona britannica, Rihanna viene nominata prima eroina nazionale della nuova Repubblica, che oggi è considerata un Paese pioniere nel dibattito sulle riparazioni per la schiavitù e un’istanza autorevole per la giustizia climatica. Il documentario Rihanna, ambasciatrice pop, disponibile dal 14 agosto, esplora il ruolo dell’artista nella storia postcoloniale di Barbados, analizzando inoltre il rapporto tra la musicista e la prima ministra Mia Mottley.