La nostra video intervista ad Arturo Brachetti per il nuovo Cabaret – The musical di cui è co-regista con Luciano Cannito e co-protagonista con Diana Del Bufalo: un grande musical che debutta all’Alfieri di Torino poi tour
Vi presentiamo la nostra video intervista ad Arturo Brachetti per il nuovo Cabaret – The musical di cui è co-regista con Luciano Cannito e co-protagonista con Diana Del Bufalo.
Il funambolico artista ci ha parlato di questo grande musical, del suo ruolo di EMCEE, di Diana Del Bufalo, dell’essere in scena non più da solo, della tournée che li aspetta da ottobre a febbraio.
Prodotto da Fabrizio Di Fiore Entertainment con la regia di Arturo Brachetti e Luciano Cannito, e con un casto composto da Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo, con Cristian Catto, Christine Grimandi, Fabio Bussotti, Giulia Ercolessi, Niccolò Minonzio, lo spettacolo debutterà il 10 ottobre al Teatro Alfieri di Torino, per poi proseguire al Teatro Brancaccio di Roma e sarà in tour in Italia fino a febbraio 2024.
La trama
La storia è basata su personaggi ed eventi veri, successi a Berlino e descritti nel romanzo autobiografico Addio a Berlino di Cristopher Isherwood che passò tre anni della sua vita proprio in questa incredibile città, a cavallo degli anni Trenta. La Berlino che sarà raccontata è la più vicina possibile a quella che era nella realtà, con i suoi Cabaret, i suoi bordelli, la sua frenetica vita notturna, le sue incredibili correnti artistiche che facevano di questa capitale il crogiuolo di artisti, liberi pensatori e gente comune, di cui la maggior parte inconsapevole dell’avvento del nazismo.
Lo spettacolo narra la storia di un americano sbarcato a Berlino che incontra e si innamora di Sally (Diana Del Bufalo), ragazza inglese dai liberi costumi. Condividono una stanza in una pensione modesta, tenuta da una anziana zitella tedesca innamorata a sua volta di un fruttivendolo ebreo. Fulcro della narrazione è il Cabaret Kit Kat Club dove EMCEE, un presentatore ambiguo e irriverente (Arturo Brachetti), si prende gioco della libertà sessuale e del potere. Alla fine, l’arrivo del nazismo spegne questa libertà di pensiero e di costumi per lasciar posto al periodo nero che tutti conosciamo e che la storia punirà.