Da Cannes la conferenza di Asteroid City, nuovo attesissimo film del visionario Wes Anderson con un cast letteralmente stellare: oltre al regista presenti anche Scarlett Johannsson, Bryan Cranston e Maya Hawke
Il nuovo attesissimo film di Wes Anderson, Asteroid City, si è finalmente palesato sugli schermi del Festival di Cannes e stamattina un ristretto manipolo di star si è presentato assieme al regista per la solita conferenza stampa di presentazione. Tra loro erano presenti Scarlett Johansson, Bryan Cranston, Maya Hawke, Jeffrey Wright e Jason Schwartzman che nel film interpretano alcuni dei personaggi che si riuniscono in una città nel deserto del Nevada per una competizione scolastica, proprio durante un’invasione aliena. La maggior parte delle domande è stata rivolta proprio ad Anderson, che ha quindi potuto spaziare tra vari argomenti come lo scontro tra cinema analogico e digitale, il suo rapport con Jason Schwartzman, il suo amore per il teatro e l’esistenza o meno di vite extraterrestri. “Asteroid City è stato pensato in un modo tale che tutte le emozioni potessero provenire dal cast, è tutto molto istintivo ma anche molto preciso e preparato. Durante il primo, intenso periodo del Covid stavamo scrivendo la sceneggiatura, quindi non è stato volontario quello che c’è nel film, tutto quello che è accaduto fuori si è infilato dentro Asteroid City senza che noi potessimo controllarlo. Ho adorato il fatto di aver potuto lavorare tutti assieme, cenando e vivendo assieme, abbiamo girato in un deserto enorme in Spagna che però è sembrato molto più piccolo grazie al legame che si è creato tra tutti noi.” ha dichiarato Anderson, che ci ha tenuto a rimarcare la profonda amicizia che lo lega a Jason Schwartzman. “Io e Jason ci siamo sempre affidati l’uno all’altro, ci siamo sempre supportati a vicenda, Jason è venuto con me sul set ogni giorno anche se non doveva girare.”
Poi, ad una domanda sul suo modo di preservare un certo modo di intendere il cinema della”vecchia scuola” ha replicato: “Quando si parla di CGI e di quel tipo di tecnica penso che l’atmosfera che si crea si rifletta sul cast e sul film stesso, cambiando il film e l’esperienza dello spettatore. Credo che valga la pena di fare uno sforzo nel creare uno spazio vero; io sono affezionato ad un vecchio modo di fare cinema, abbiamo girato in pellicola e in un modo che ricorda molto di più gli anni’ 30 o ’40 rispetto alla maggioranza dei film che ci sono ora. Credo che, comunque, dipenda molto dal tipo di storia che vuoi raccontare, ci sono storie che richiedono l’uso del digitale mentre altre no, ma non ho una vera e propria posizione al riguardo perché è semplicemente così che lavoro.” E il teatro o il cinema? Saranno in grado di salvare questo mondo? “Io penso che il teatro e il cinema possano aiutarci , se non salvarlo, almeno a ricostruire il nostro mondo, credo che raccontare storie sia una cosa automatica per tutti noi ma non ho mai fatto teatro perché devi riempire la sala prima ancora di poter iniziare le prove e questa cosa mi spaventa.” Sorniona la sua risposta su una possibile vita extraterrestre: “Beh sapete, non farei affidamento sulle mie opinioni al riguardo in modo significativo. La ricerca che è stata fatta, per quanto estesa, non era nulla che si potesse trovare in ambito accademico. Però so che Stephen Hawking ha insistito sul fatto che è numericamente improbabile che non ci sia vita extraterrestre. Io comunque non credo ci sia.“, ha concluso.
Asteroid City è stato descritto come una meditazione poetica sul senso della vita, come traspare dalle parole di Bryan Cranston. “Non sappiamo esattamente cosa accadrà, quanto sarà lunga la nostra vita, chi ne farà parte della nostra vita o come si svolgerà il tutto. Possiamo solo continuare a raccontare la nostra storia. Dobbiamo sempre focalizzarci su quello che facciamo, Wes è come il direttore d’orchestra e noi siamo i musicisti che devono far sì che tutte le note conducano ad un bel brano finito. Questo è un film su uno show televisivo che racconta la creazione di uno spettacolo teatrale, quindi credo che sia una lettera d’amore di Wes verso il teatro e verso tutte le storie in genere.” Anche Jeffrey Wright ci ha tenuto ad evidenziare l’incredibile maniacalità di Wes Anderson e la sua attenzione per i dettagli. “Quello che Wes crea è efficienza ed è ciò che amo, non puoi tanto improvvisare perché è tutto perfettamente calibrato fin dagli storyboard, di modo tale che tu possa fare il tuo lavoro e poi tornare nel tuo bungalow. Mi sembra che sia inusuale per i registi comprendere il lavoro così meticoloso e interessarsi al processo degli attori per entrare in un personaggio, a me interessa essendo un attore ma non sono sicuro che interessi a molti. A Wes interessa.”
Poco chiamate in causa Maya Hawke e Scarlett Johansson, sebbene entrambe abbiano avuto parole al miele per il cast e per la direzione degli attori da parte di Anderson. “La mancanza di gerarchia nell’insieme che Wes crea, unita al livello della narrazione, rende l’intera esperienza così piacevole. È come se non ci fosse alcuna pressione, perché il mondo intorno a noi si muove in modo così fluido” ha detto la Hawke, seguita dalla Johansson. “L’intero ambiente è così creativo, il mondo di Wes è già lì, è divertente, è uno spazio tangibile e fisico che puoi sentire. È tutto così vibrante, sembra quasi di lavorare a teatro.” Finché, improvvisamente, arriva una domanda curiosa e interessante. “Cosa è cinema per me tra realtà e film? È una domanda difficilissima, credo sia un discorso di unione tra subconscio, inconscio e conscio; recitare credo sia un’estensione dei miei sogni, dei miei desideri più reconditi. È l’unica risposta che riesco a dare.” Infine, dopo le parole di Wes Anderson, è stato il turno di Jason Schwartzman di ricambiare: “Sono sempre onorato e felice di collaborare con Wes, lui è il primo che mi abbia mai fatto una domanda e che volesse davvero conoscerne la risposta, al di fuori della mia famiglia. Wes è curioso, vuole sapere tutto di noi, sa cose e vede cose che persino noi a volte non vediamo, ogni sfida che c’è con Wes ti fa sentire non propriamente a tuo agio. Non intendo dire a disagio, ma piuttosto in un modo alla Wes che è positivo, perché ti spinge oltre i tuoi limiti e ti permette di aprirti a nuovi mondi.”
Asteroid City è diretta da Wes Anderson e interpretato, tra gli altri, da Tom Hanks, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Edward Norton, Margot Robbie, Jeff Goldblum, Jeffrey Wright, Bryan Cranston, Jason Schwartzman, Adrien Brody, Liev Schreiber, Maya Hawke, Steve Carell, Matt Dillon, Willem Dafoe e Hong Chau. Uscirà il 14 settembre nelle sale distribuito da Universal Pictures Italia.