La recensione di Barbie, attesissimo film di Greta Gerwig ispirato alla bambola più amata della Mattel: con Margot Robbie e Ryan Gosling, una storia imperfetta che parla di femminismo e autodeterminazione
Barbie Land, perfezione ma non per tutti
Vivere a Barbie Land significa essere perfetti in un luogo perfetto. Ma le cose cambiano quando Barbie (Margot Robbie) cade in una profonda crisi esistenziale a causa dei pensieri negativi di una donna sulla terra (America Ferrera), in perenne conflitto con sua figlia Sasha (Ariana Greenblatt). Le cose vanno definitivamente a rotoli quando Ken (Ryan Gosling) scopre il patriarcato e cerca di ribaltare le cose proprio a Barbie Land…
Effetto amarcord
Barbie di Greta Gerwig – che ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Noah Baumbach – è una pellicola super patinata che si poggia stabilmente sull’inevitabile effetto amarcord, caratteristica imprescindibile per la bambola Mattel in assoluto più iconica. La Gerwig sfrutta questa robusta base di partenza per dimostrare ancora una volta la sua profonda finezza dietro la macchina da presa, talento già abbondantemente apprezzato in Lady Bird e Piccole donne. Alcune sue scelte registiche hanno il coraggio di osare e allietano l’occhio dello spettatore con giochi visivi che hanno un gusto vintage e deliziosamente retrò. La sua bravura sta anche nel realizzare un film che sappia virare dal mero mainstream per approdare in maniera brillante su terreni attualissimi ma pur sempre scivolosi quali femminismo e autodeterminazione.
Super cast
Ovviamente giova alla causa la presenza di due nomi immensi in cartellone come quelli di Margot Robbie e Ryan Gosling. Le due star giocano – con quest’ultimo bravo a tirare fuori un’ironia a tratti esilarante – e si divertono con i loro personaggi, lasciando trapelare un pizzico di “devozione” per dei giocattoli che certamente avranno segnato la loro infanzia proprio come hanno segnato quella del pubblico. Nel cast non mancano poi interpreti quali America Ferrera, Kate McKinnon, Ncuti Gatwa, Emma Mackey, Kingsley Ben-Adir, Dua Lipa ed Helen Mirren, in un mix che riunisce protagonisti di serie tv e film amatissimi quali Sex Education, The Umbrella Academy, X-Men, Avengers e altri ancora. Non da meno la colonna sonora, racchiusa in Barbie The Album di Dua Lipa (nel film anche in veste di attrice).
Un film inevitabilmente pop
Le tonalità accese rendono Barbie un film pop, che non potrebbe passare inosservato pur volendo. D’altronde non è neanche questo il suo intento, quindi ben vengano i riflettori puntati, una fotografia spiritosa che calca la mano sull’aspetto giocoso di Barbie Land (inevitabile l’effetto wow davanti alla casa dei sogni di Barbie, prodotta per la prima volta nel 1962) e su quel mondo parallelo in cui ogni bambina sulla faccia della terra si sarà rifugiata – con l’immaginazione – almeno una volta nella vita.
Autodeterminazione e girl power
Se le prime battute del film citano in maniera ironica 2001 Odissea nella spazio, a portare avanti l’aspetto ironico della sceneggiatura è soprattutto il personaggio di Ken. Quello di Barbie, infatti approfitta della sua crisi esistenziale per virare verso tematiche più serie quali le sopracitate autodeterminazione e femminismo. Cosa chiede la società di oggi alle donne? Di essere brave mamme ma senza parlare sempre dei propri figli, di essere buone leader ma senza essere troppo assertive, di essere magre ma senza essere troppo magre e molto altro ancora. Insomma, una fatica immane in cui bisognerebbe essere tutto e il contrario di tutto. Questo il fulcro del monologo che presenta il tema centrale del film, pronunciato da America Ferrera per dare il via alla “rivincita delle Barbie”.
Scopri chi sei e abbi il coraggio di esserlo fino in fondo
Ma è proprio qui che Barbie di Greta Gerwig delude le aspettative. Se nulla può essere obiettato alla qualità estetica della pellicola, lo stesso non si può dire delle sue argomentazioni. Purtroppo la sceneggiatura scivola più volte in luoghi comuni e frasi fatte. Non vorrebbe generalizzare eppure lo fa. Vorrebbe lanciare un segnale alle generazioni moderne ma quando lo fa non lascia affatto il segno e finisce solamente con l’apparire come l’ennesima minestra riscaldata sul tema del “scopri chi sei e abbi il coraggio di esserlo fino in fondo”. Nemmeno l’intervento della creatrice della bambola Ruth Handler (il cui fantasma ha l’ufficio al 17º piano della Mattel, come precisato dal Ceo dell’azienda interpretato da Will Ferrell) riesce ad invertire la rotta, per un finale che dà le sue risposte ma senza entusiasmare più di tanto.
Barbie. Regia di Greta Gerwig, con Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Ariana Greenblatt, Kate McKinnon, Issa Rae, Rhea Perlman, Will Ferrell, Michael Cera, Ana Cruz Kayne, Emma Mackey, Hari Nef, Alexandra Shipp, Kingsley Ben-Adir, Simu Liu, Ncuti Gatwa, Scott Evans, Jamie Demetriou, Connor Swindells, Sharon Rooney, Nicola Coughlan, Ritu Arya, Dua Lipa ed Helen Mirren. Uscita al cinema 20 luglio 2023, distribuito da Warner Bros. Pictures.