Beetlejuice Beetlejuice, recensione Venezia 81: Tim Burton torna col suo spiritello porcello e convince

Beetlejuice Beetlejuice - Winona Ryder e Micheal Keaton (Photo Credits @Parisa Taghizadeh)
Beetlejuice Beetlejuice - Winona Ryder e Micheal Keaton (Photo Credits @Parisa Taghizadeh)

Da VENEZIA 81 la nostra recensione di Beetlejuice Beetlejuice, attesissimo sequel sempre di Tim Burton con un cast stellare che comprende Winona Ryder Jenna Ortega, Michael Keaton e Willem Dafoe: manca la magia caustica dell’originale, ma non il divertimento

Ha rischiato di non vedere mai la luce del sole (o delle sale) Beetlejuice Beetlejuice, e ci sono voluti una svolta improvvisa nella carriera di Tim Burton (nonché il quasi ritiro) perché l’autore californiano si decidesse a tornare nel mondo dello spiritello porcello. È un ritorno in grande stile questo, non solo perché apre l’ 81ª Mostra del cinema di Venezia, ma per via del cast di grandi stelle in ascesa e ormai consolidate del firmamento hollywoodiano. Jenna Ortega, Willem Dafoe, Danny DeVito e Monica Bellucci si aggiungono ai veterani Winona Ryder, Michael Keaton e Catherine O’Hara in un film che perde inevitabilmente di freschezza e di causticità, mantenendo però la visionarietà e il divertimento originali.

Beetlejuice Beetlejuice - Monica Bellucci (Photo Credits @Parisa Taghizadeh)
Beetlejuice Beetlejuice – Monica Bellucci (Photo Credits @Parisa Taghizadeh)

Non chiamare il suo nome

Dopo un’improvvisa tragedia familiare la famiglia Deetz torna nella casa di Winter River, e questa volta con loro c’è anche Astrid (Jenna Ortega), la figlia adolescente di Lydia (Winona Ryder).  La vecchia dimora dei Deetz è ancora infestata dallo spirito di Beetlejuice (Michael Keaton), relegato però nel mondo dei non morti. Quando la ribelle Astrid si reca in soffitta, scopre il modellino della città e apre accidentalmente il portale dell’Aldilà, scatenando non solo il caos provocato dallo spiritello porcello ma anche quello della sua prima e vendicativa moglie (Monica Bellucci). Nel mentre pure l’attore/detective del regno dei morti Wolf Jackson (Willem Dafoe) si mette alla ricerca di Beetlejuice.

Beetlejuice Beetlejuice - Jenna Ortega (Photo Credits @Parisa Taghizadeh)
Beetlejuice Beetlejuice – Jenna Ortega (Photo Credits @Parisa Taghizadeh)

Gli spiriti, che casino

Sarà una coincidenza – o forse no – ma entrambi i film d’apertura di Venezia 81 parlano di confine tra la vita e la morte e di amore, mettendoci dentro anche la spiritualità nel senso più profano del termine e quindi di spiriti che sono vivissimi. E questi spiriti soffrono, checché il tono da commedia possa farci pensare diversamente, perché in fondo il dolore e la sofferenza sono sempre stati il trait d’union di tutto il cinema burtoniano. Un cinema di losers che si scoprono vincenti, un po’ come lo era la Lydia del Beetlejuice originale datato 1988, alla quale si sostituisce la figlia Astrid interpretata dalla sempre più lanciata e carismatica Jenna Ortega.

E come nella miglior tradizione del regista di Burbank il mondo dei vivi e quello dei morti sono in continuo dialogo, non sono arene o entità cosmiche differenti ma respirano e si nutrono l’uno dell’altro, come la vita si nutre della morte e viceversa. Lo sono anche in questo Beetlejuice Beetlejuice, ma l’impressione è che stavolta la disillusione si mangi un po’ tutto il resto. Lo afferma la stessa Astrid, in una delle primissime scene, che la morte è dura ma che la vita è ancora più dura e tutto in questo sequel sembra indicare che Burton ci creda fino in fondo. Qui più che nel resto della sua filmografia recente si avverte un fremito, un colpo battuto anche se non del tutto esploso.

Se i legami familiari contano ancora parecchio (specialmente quelli tra madre e figlia, rispecchiati da due diversi approcci generazionali entrambi fallimentari), nel mondo burtoniano l’incanto sembra essersi spezzato e il suo cinema resta più ancorato alle istanze del reale, di ciò che accade al di là della nostra porta più che di quella del mondo altrove. Intendiamoci, non è che sia diventato un cinema realista. Beetlejuice Beetlejuice rimane scanzonato e anarchico nel suo voler omaggiare il passato nel segno dell’autenticità visiva (le scene coi vermoni animati), la durata affatto eccessiva gli concede di mantenere un buon pacing e una buona gestione del ritmo, gli attori sono tutti in parte e lo spirito rimane tutto sommato intatto.

Beetlejuice Beetlejuice - Micheal Keaton (Photo Credits @Parisa Taghizadeh)
Beetlejuice Beetlejuice – Micheal Keaton (Photo Credits @Parisa Taghizadeh)

100% Tim Burton

Chi si aspetta quindi un ritorno di Burton alle atmosfere del suo cinema, ad egli a dire il vero più congeniali, non resterà certo deluso. Beetlejuice Beetlejuice lo traghetta di nuovo nella sua comfort zone, miscela l’horror (poco) con la commedia (molta) senza dimenticarsi del fantastico e dell’assurdo, ma soprattutto parla ai ragazzi di oggi come l’originale parlava ai ragazzi di 36 anni fa. La famiglia disfunzionale di allora non è affatto cambiata, gli adulti sono rimasti stupidi o spesso insensibili ai problemi delle nuove generazioni, gli adolescenti citano Dostoevskij a memoria, il mondo rimane un posto orribile per gli emarginati e i losers.

Sembra perciò di rivedere il Tim adolescente nella Astrid del 2024, quello che sperimentava coi pupazzi e i modellini, che sognava mondi strani e fantastici in cui vivere avventure pericolose e straordinarie e in cui soprattutto essere capito, accettato, compreso. Si è divertito a questo giro Tim e si vede, peccato che però l’irriverenza e lo sguardo caustico dell’originale cedano troppo il passo ad una cupezza maggiore non sempre necessaria. Lo avevamo scritto all’inizio e lo ripetiamo: Beetlejuice Beetlejuice è un film figlio del proprio tempo che guarda al passato con un po’ di nostalgia. Se si accetta il patto ci si potrà divertire.

TITOLO Beetlejuice Beetlejuice
REGIA Tim Burton
ATTORI Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jenna Ortega, Monica Bellucci, Willem Dafoe, Justin Theroux, Burn Gorman, Danny DeVito
USCITA 5 settembre 2024
DISTRIBUZIONE Warner Bros Pictures Italia

 

VOTO:

Tre stelle

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