Il Biografilm Festival è on-line dal 5 al 15 giugno: le trame dei film in concorso e come vederli, prenotando un posto nella sala virtuale del festival.
Dal 5 al 15 giugno, Biografilm Festival sarà on-line e dal primo giugno sarà possibile prenotare un posto nella sala virtuale del festival, accedendo al sito www.mymovies.it e creando un account. Sarà possibile fruire la visione nell’arco delle 24 ore successive all’inizio della proiezione.
I film e gli incontri con gli autori saranno disponibili gratuitamente, in lingua originale con sottotitoli in italiano, per tutte le persone che si collegano alla piattaforma dal territorio italiano. Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito biografilm.it nei prossimi giorni.
Biografilm Festival si svolge con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna (qui maggiori info sull’edizione 2019).
La selezione di documentari in concorso
Le due sezioni competitive del Festival, come sempre, presentano il meglio della produzione documentaria del momento.
Biografilm Italia si concentra sui film di produzione italiana, dando spazio alle opere più interessanti e innovative, proponendo una lettura non scontata e sfaccettata dell’Italia di oggi. Attraverso lo sguardo e la sensibilità degli autori e delle autrici, incontriamo storie potenti, particolari e universali.
Il Concorso Internazionale raccoglie i documentari più affascinanti e attesi provenienti da tutto il mondo, Italia compresa. I film selezionati per questa sezione ci regalano prospettive inedite su vite, mondi e vicende che vale la pena conoscere.
I titoli e le sinossi di Biografilm Italia
La casa dell’amore (The House of Love), di Luca Ferri (Italia, 2020, 77′), anteprima italiana
Bianca è una transessuale di 39 anni. Vive a Milano dal 2009 e di professione fa la prostituta. Da vent’anni anni è fidanzata con Natasha, una trans di origini giapponesi che vive temporaneamente in Brasile. Il loro legame è molto forte e la distanza non lo ha indebolito. Il film racconta la loro storia d’amore fatta di lunghe telefonate e ancor più lunghe attese. Per questioni lavorative e familiari non si vedono da quasi due anni. Il tempo passato senza Natasha è scandito dai clienti, per lo più abituali, e dalle loro richieste. Col tempo Bianca si è anche affezionata a loro ma i suoi pensieri sono sempre per Natasha, che finalmente sta tornando.
In un Futuro Aprile (In a Future April), di Francesco Costabile e Federico Savonitto (Italia, 2019, 80′), anteprima italiana
Un viaggio alla scoperta degli anni giovanili di Pier Paolo Pasolini, attraverso la voce di suo cugino, lo scrittore e poeta Nico Naldini. Durante gli anni Quaranta il giovane Pier Paolo Pasolini vive a Casarsa, in Friuli, nel paese di sua madre. La storia di quel periodo viene raccontata da Nico Naldini, poeta e cugino di Pasolini. La vita di Pier Paolo scorre attraverso la voce di Nico, svelando due percorsi di vita inevitabilmente connessi. Entrambi, in quegli anni, assorbono la violenza estetica ed erotica di un mondo sconosciuto, che si svela nella sua cruda realtà: un universo che influenzerà tutta la successiva opera pasoliniana.
La nostra strada (Our Road),di Pierfrancesco Li Donni (Italia, 2020, 70′), anteprima mondiale
Daniel, Simone e Desirée vivono in una terra di mezzo dominata dal cambiamento e dall’incertezza, divisi tra il non essere più e il non essere ancora. Frequentano l’ultimo anno delle medie nella scuola del rione, in via Colonna Rotta, una strada nel cuore di Palermo. Il quartiere è una gabbia, ma a tredici anni la vita è un’avventura da attraversare. Tra la scuola e il lavoro, i primi amori e la famiglia, i protagonisti si affacciano all’adolescenza andando in cerca della loro strada.
La pallina sulla conca (A Marble on a Dell), di Francesca Iandiorio (Italia, 2020, 60′), anteprima mondiale
Francesca sta vivendo una fase particolarmente critica della sua vita, il suo rapporto complicato con il cibo e una percezione distorta del proprio corpo alimentano le sue insicurezze e le sue paure. Per affrontare un momento così difficile decide di filmarsi e raccontarsi in un film autobiografico. Inizia così un complicato viaggio alla scoperta di sé stessa e del mondo che la circonda, che la porterà per la prima volta ad avvicinarsi e a conoscere il lato bambino della madre, e a confrontarsi in un nuovo modo con Dario, il fidanzato illustratore, che spesso usa i suoi disegni per aiutarla a superare le sue difficoltà.
Parola d’onore (Sons of Honour), di Sophia Luvarà (Italia, Paesi Bassi, 2020, 84′), anteprima mondiale
Nella regione più violenta d’Italia un giudice coraggioso lotta contro la ‘ndrangheta allontanando i figli adolescenti dei boss dalle loro famiglie. Il Giudice Di Bella, nel suo ruolo di presidente del tribunale dei minori di Reggio Calabria, ha condannato ragazzi coinvolti nel traffico di droga e in omicidi. Sono figli di padri dai nomi pesanti, destinati a una vita in carcere o morti ammazzati in faide sanguinose. Il giudice Di Bella crede che anche per questi ragazzi esista un’alternativa e con il programma ‘Liberi di scegliere’ vuole offrire una via di uscita ai ragazzi destinati a rimpiazzare i loro padri e i loro zii all’interno dei ranghi della feroce società criminale.
Sqizo, di Duccio Fabbri (Italia, Stati Uniti, 2020, 70′), anteprima mondiale
La storia di Louis Wolfson, scrittore del Bronx, che ha lottato per tutta la vita contro le definizioni correnti di malattia mentale, fortuna e linguaggio. Diagnosticato schizofrenico in adolescenza, ha ripudiato la lingua madre in favore di un idioma del tutto personale. Autore cult nella Parigi degli anni Settanta, negli Stati Uniti è rimasto un perfetto sconosciuto, giocatore d’azzardo incallito, homeless, outsider assoluto. In età matura si è trasferito a Porto Rico, dove la sua fortuna è cambiata di colpo e dove l’autore del film lo ha rintracciato: a 89 anni vive ancora solo e sospeso tra due mondi, quello del silenzio e quello della parola.
Tuttinsieme (All Together), di Marco Simon Puccioni (Italia, 2020, 82′), anteprima mondiale
Il dialogo intimo tra due padri che riflettono sulla crescita dei loro gemelli, ricordano come i loro figli hanno elaborato, in diverse età, il vivere in una famiglia con due padri. Rivivono il clima di forte contrapposizione in cui Monica Cirinnà è riuscita a dare all’Italia una legge sulle unioni civili. Coltivano la relazione calda e affettuosa con le famiglie americane che hanno permesso la nascita dei figli. Ritornano al momento di festa dell’unione civile celebrata da Nichi Vendola e cercano, tra diverse sensibilità, i nomi da dare alle persone delle famiglie allargate nate con le tecniche di procreazione assistita.
West of Babylonia, di Emanuele Mengotti (Italia, 2020, 82′), anteprima mondiale
Nel deserto californiano esiste una località chiamata Slab City; un insieme di camper, roulotte, tende ed edifici senza fondamenta costruiti ai confini con una base militare dove vengono testati ordigni esplosivi. A Slab City si vive senza acqua corrente e senza elettricità. Le strade sono sterrate e la popolazione (gli “Slabber”) oscilla tra le 400 persone nel periodo estivo e le 4.000 in quello invernale. Gli Slabber sono giovani e anziani, hippy e neo nazisti, fuorilegge e artisti. Tutti accomunati dalla voglia di essere liberi e di non dover rispondere alle regole della società americana. Tutto ciò che sta al di fuori di Slab City per loro è “Babylonia”.
I titoli e le sinossi del Concorso Internazionale:
Barzakh (Barzaj), di Alejandro Salgado (Spagna, 2019, 72′), anteprima italiana
Per la cultura islamica, Barzakh rappresenta un mondo intermedio, una fase di passaggio tra la vita e la morte fisica. Uno spazio che si colloca tra l’inferno e il paradiso. Un nonluogo vero, reale. Chiunque vi entra verrà sottoposto a giudizio, ma non saprà quali saranno le sorti del suo destino. Barzakh racconta questo mondo fantasmagorico. Al centro del racconto un gruppo di ragazzi intrappolati tra due mondi: il Marocco, l’inferno da cui pensano di scappare, e l’Europa, il paradiso in cui sperano di approdare. La vera sfida è lo spazio che li separa. E rimanere in vita fino a sera. E la paura. Svegliarsi nel cuore della notte per abbracciare un nuovo giorno lontano da qualsiasi riparo. E guardare la vita che si desidera, in silenzio.
Because of My Body, di Francesco Cannavà (Italia, 2020, 83′), anteprima mondiale
A causa di una grave disabilità motoria, Claudia non può muoversi liberamente ed è assistita dalla madre. A ventun anni è ancora vergine e si chiede cosa sia il piacere. Un giorno arriva nella sua vita un lovegiver, un uomo che fornisce aiuto alle persone con disabilità per scoprire il corpo e la sessualità. Seguiti da un’equipe di specialisti, i due iniziano un ciclo di incontri sempre più intimi. Il progetto prevede un protocollo con una regola di difficile applicazione: vietato innamorarsi.
The Earth Is Blue as an Orange (Zemlia blakytna niby apel’syn), di Iryna Tsilyk (Ucraina, Lituania, 2020, 74′), anteprima italiana
Premiato al Sundance Film Festival 2020 per la miglior regia nella categoria World Cinema Documentary. Anna, madre single, insieme ai suoi quattro figli, vive al confine della zona di guerra di Donbas, in Ucraina. Nonostante il mondo esteriore sia pieno di bombardamenti e di caos, la loro casa resta un rifugio sicuro, pieno di gioia e di vitalità. La passione di tutti i membri della famiglia per il cinema, li spinge a filmare alcune scene della propria vita quotidiana durante il periodo di guerra. Per Anna e i suoi bambini, la conversione del trauma in arte è il modo migliore per rimanere umani.
Ecstasy (Êxtase), di Moara Passoni (Stati Uniti, Brasile, 2020, 72′), anteprima italiana
Brasile, anni Novanta, un panorama politico caotico. Clara è tormentata dall’ansia e trova conforto affamando il proprio corpo. Fa del digiuno un’esperienza di piacere e sofferenza estrema. In questa docufiction sperimentale basata sui veri diari segreti di donne che soffrono di anoressia, la malattia diventa per la protagonista un modo per affrontare l’età adulta e per trovare il suo posto in un mondo incerto, brutale, surreale.
Faith, di Valentina Pedicini (Italia, 2019, 93′), anteprima italiana
Un monastero isolato tra le colline italiane. Un Maestro di kung fu. Una comunità di monaci cristiani con un tocco di discipline orientali. Una sola fede: combattere il male nel nome del Padre. I Monaci Guerrieri, ex campioni di arti marziali, da vent’anni si preparano ad una guerra più “alta”, tra preghiere notturne e allenamenti massacranti. Un viaggio poetico ed emotivo in un mondo sconosciuto, un film per indagare le motivazioni profonde di una scelta radicale, le ragioni della devozione. Cosa si è disposti a perdere, per vincere in nome della fede?
It Takes a Family (De skygger vi arver), di Susanne Kovács (Danimarca, 2019, 59′), anteprima italiana
It Takes A Family è il racconto dei segreti e dei ricordi soffocati di Susanne e della sua famiglia. Susanne Kovács, regista e protagonista dell’opera, è nipote di una coppia di ebrei sopravvissuti all’Olocausto, figlia di madre tedesca e di padre ebreo-danese. Agli occhi dei nonni la nascita di Susanne è un richiamo costante al proprio tragico passato, è la figlia del nemico. Anni dopo, Susanne incomincia a porre delle domande per poi scoprire che all’interno della sua famiglia tormentata c’è una guerra che non ha mai visto la fine. In qualche modo gli orrori del passato sono sempre stati presenti. Il trauma è assordante e tuttavia rimane inespresso.
King of the Cruise, di Sophie Dros (Paesi Bassi, 2019, 74′), anteprima italiana
Il barone di Inneryne, Ronald Busch Reisinge, passa il tempo a bordo di navi lussuose, in compagnia di coppie innamorate, famiglie benestanti, staff laboriosi e anziani pensionati. Seguiamo il barone su una di queste navi, mentre sfila indossando vestiti feudali e mantelli regali, che a prima vista lo rendono arrogante, vanitoso. Si mostra orgoglioso del suo status, della sua ricchezza e della sua vita stravagante. Eppure c’è qualcosa di autentico sotto tutta la sua spavalderia: il desiderio umano universale di sentirsi accettato ed apprezzato.
Noodle Kid (La yi wan mian), di Huo Ning (Cina, 2019, 107′), anteprima italiana
Ogni anno migliaia di cinesi Hui, un popolo principalmente musulmano proveniente da Qinghai, provincia della Cina occidentale, vanno a lavorare nei ristoranti di noodles in tutta la Cina. È andata così anche per il quattordicenne Ma Xiang, costretto ad abbandonare la scuola per pagare i debiti del padre. Per Ma Xiang la felicità si trova nei ricordi dei brevi momenti trascorsi con la madre. Ora fatica a ritrovare quel senso di pace, affrontando le differenze inattese tra la sua città natale e un mondo esterno sconosciuto, così come le sfide e le difficoltà della vita. Questo piccolo ristorantino di noodles potrà offrire un nuovo inizio al suo percorso verso la felicità?
Sing Me a Song, di Thomas Balmès (Francia, Germania, Svizzera, 2019, 99′), anteprima italiana
Il giovane Peyangki vive e studia in un pittoresco monastero immerso nelle montagne del Bhutan. Da qualche anno il Re ha permesso l’utilizzo di televisione e internet, così le tradizionali abitudini, la luce delle candele e la recita delle preghiere devono ora competere con il nuovo potere degli smartphones e della connessione. In privato, Peyangki è appassionato di canzoni d’amore, e si innamora su WeChat di una giovane cantante di Thimphu. Non interessato agli studi, rimproverato dai maestri, comincia a vendere medicinali naturali, allo scopo di guadagnare abbastanza per poter lasciare il monastero alla ricerca dell’unica persona che sogna giorno e notte. Cederà al romanticismo e alle tentazioni della città, o ritornerà alla sua vita casta nel monastero?
This Train I Ride, di Arno Bitschy (Francia, Finlandia, 2019, 77′), anteprima italiana
Stati Uniti d’America, tempo presente. Treni merci attraversano il paesaggio, strisciando come giganti serpenti di ferro. Ivy, Karen e Christina si lasciano tutto alle spalle, sfidando il pericolo per attraversare il Paese, a bordo di questi treni. Li aspettano passare, nascoste tra i cespugli, dormendo sotto i ponti di superstrade. Tra il rumore delle rotaie e lo stridio della bestia di metallo, il regista diventa il compagno di viaggio delle tre donne. Nel corso del viaggio su ferrovia, e ovunque il destino le possa condurre, le loro traiettorie si incrociano e riecheggiano: il desiderio di vivere, la ricerca spirituale, la ribellione eterna. Più forti della società, più forti degli uomini: loro sono libere.
Wake Up on Mars (Réveil sur Mars), di Dea Gjinovci (Francia, Svizzera, 2020, 74′), anteprima italiana
Un ragazzino rom di dieci anni che vive in Svezia cerca di scendere a patti con una misteriosa malattia, la cosiddetta Sindrome della Rassegnazione, che ha ridotto in coma le sue due sorelle. La sua famiglia, molto unita ed affiatata, sta cercando di ricostruirsi una vita normale, lontano dalla persecuzione vissuta nel Paese d’origine, il Kosovo. Mentre il futuro della famiglia rimane sospeso, in attesa della conferma di approvazione della richiesta di asilo, il giovane Furkhan sogna di poter costruire una navicella spaziale, su cui partire per lasciarsi tutto alle spalle.
Walchensee Forever, di Janna Ji Wonders (Germania, 2020, 110′), anteprima italiana
Saga familiare nel documentario diretto da Janna Ji Wonders, che si imbarca in un viaggio a ritroso nel tempo. Partendo dal ristorante gestito dalla famiglia sulle rive del lago Walchensee, nella Baviera del Sud, arrivando alla “Summer of Love” vissuta negli anni ’60 con la sorella a San Francisco, Janna va alla scoperta dei segreti di famiglia per risalire alle diverse personalità che compongono il suo albero generazionale. Una storia familiare senza tempo sulla ricerca della propria identità, sulla realizzazione personale, su amore, dolore, dipendenza, perdita, psicosi, nascita e morte. Un film sul ciclo della vita.
Biografilm guarda al mondo di oggi e si occupa di potere e privilegi
Con documentari nuovi e potenti, la sezione CONTEMPORARY LIVES offre prospettive inconsuete sulla nostra contemporaneità. Così Biografilm propone al suo pubblico una riflessione su ciò che sta accadendo del mondo. Quest’anno, in particolare, si interroga sul potere, sui suoi meccanismi, sui privilegi che derivano dal suo esercizio e su cosa accade a chi, da questi privilegi, è escluso.
Dalle basi – incerte – del sistema su cui poggia lo strapotere di Donald Trump, alle lotte quotidiane delle soggettività non conformi e non appartenenti alle classi privilegiate. Dai retroscena del World Economic Forum, alle battaglie di chi afferma la libertà di esprimersi, di amare, di scegliere dove e come vivere, con il proprio corpo e la propria sensibilità. Fino al viaggio nelle fabbriche cinesi di oggetti natalizi, straordinario specchio attraverso il quale possiamo guardare il nostro stile di vita globale contemporaneo.
I titoli e le sinossi di Contemporary Lives:
#Unfit – The Psychology of Donald J. Trump, di Dan Partland (Stati Uniti, 2020, ’83), anteprima italiana
Un’illuminante e dirompente analisi del comportamento, della psiche, della condizione psichica e della stabilità mentale di Donald J. Trump. Dopo anni di osservazioni empiriche, per la prima volta, esperti professionisti della salute mentale condividono le proprie osservazioni davanti alla telecamera, spinti dall’etica e dal dovere di informare ed avvertire il pubblico di possibili pericoli imminenti.
Always Amber, di Lia Hietala e Hannah Reinikainen (Svezia, 2020, ’76), anteprima italiana
Amber è una teenager di 17 anni. Amber e il suo migliore amico Sebastian sono due giovani ragazzi queer che condividono un mondo lontano dagli occhi inquisitori e dal giudizio della società. Quando Amber si innamora di Charlie, qualcosa cambia mettendo alla prova la loro utopia. La fiducia viene a mancare, si genera il caos, e Amber si trova ad affrontare la transizione da sola. Always Amber è uno sguardo speciale su una nuova generazione.
Angels on Diamond Street, di Petr Lom (Paesi Bassi, Norvegia, 2019, ’88), anteprima italiana
Angels on Diamond Street è la storia di tre donne impegnate nella battaglia per l’equità e la giustizia sociale in una chiesa frequentata dalla comunità̀ afroamericana in un quartiere povero di Philadelphia. Un giorno, un immigrato clandestino messicano chiede asilo alla chiesa. Insieme alla capocuoca Mamie, alla ex Black Panther Barbara e al pastore Renee, ci troviamo nella mensa per i poveri della Church of the Advocate, chiesa episcopale e monumento nazionale, famosa per l’impegno nella lotta per i diritti civili. Quando una donna messicana, anche lei immigrata clandestina, disperata, chiede rifugio per proteggere sé stessa e i suoi quattro figli dal rimpatrio forzato, viene accolta a braccia aperte e invitata a vivere nella comunità̀ episcopale. Un documentario sulla compassione che ci invita a dimenticare confini geografici e differenze di religione e cultura.
Fat Front, di Louise Unmack Kjeldsen e Louise Detlefsen (Danimarca, 2019, ’87), anteprima italiana
Quattro giovani donne scandinave non tollerano più̀ l’odio e le critiche sul proprio corpo. Sono finalmente orgogliose di essere grasse. Esigono il rispetto e l’accettazione da parte di una società̀ ossessionata dalla dieta e in cui è difficile sentirsi accettate. Per troppo tempo hanno vissuto una vita in sospeso. Hanno aspettato di essere magre per potersi comprare un vestito, per andare a ballare e per trovare l’amore. Poi, finalmente, hanno trovato sé stesse e il movimento del body positivity. Sono pronte a entrare in azione muovendo i morbidi fianchi e usando il corpo come un’arma ideologica. Femminista e provocatorio, questo film cambierà̀ il modo in cui vediamo il nostro corpo. Un film sui pregiudizi e sulla ribellione, un viaggio divertente e toccante di un gruppo di giovani donne piene di energia.
The Forum (Das Forum), di Marcus Vetter (Germania, Svizzera, 2019, ’92), anteprima italiana
In questi tempi di populismo sfrenato e di crescente sfiducia nelle autorità̀, il regista Marcus Vetter si affianca all’ottantunenne fondatore del controverso Forum Economico Mondiale (WEF) per circa due anni. La missione di quest’ultimo: rendere il mondo un posto migliore. Grazie a una lettera inviata da Klaus Schwab alla giovane attivista per il clima Greta Thunberg, scritta dopo la partecipazione di Greta al Forum l’anno precedente, si instaura un confronto generazionale e comincia un dialogo che dà speranza. Ci saranno esiti positivi? Il Forum potrà̀ contribuire alla risoluzione dei problemi globali? O sarà̀ invece esso stesso parte del problema, succube degli interessi di potenti élite?
Love Child, di Eva Mulvad (Danimarca, 2019, ‘110), anteprima italiana
La storia drammatica e toccante di Lella e Sahand, coppia iraniana fuori legge, bandita dall’Iran a causa del proprio amore, che fugge da Teheran con il figlio di quattro anni, Mani. Entrambi già sposati in precedenza, amandosi hanno commesso un crimine. Le relazioni extraconiugali sono illegali in Iran, di conseguenza non viene loro concesso il divorzio. La coppia non può nemmeno riconoscere Mani, poiché figlio illegittimo, rischiando altrimenti la pena di morte per adulterio. Per oltre cinque anni la coppia è stata filmata nell’intimo e nel privato, nell’impresa di rimanere unita combattendo contro la legge iraniana ed europea, vivendo sospesa in un limbo.
Merry Christmas, Yiwu, di Mladen Kovačević (Svezia, Serbia, Francia, Germania, Belgio, Qatar, 2020, ’94), anteprima italiana
Gli ideali del comunismo hanno da tempo perso valore a Yiwu, città con più di 600 fabbriche di Natale. Consumismo e materialismo su scala mondiale, il Natale come lo conosciamo oggi. Grazie all’aumento dei salari, gli operai di queste fabbriche possono permettersi l’ultimo modello dell’Iphone, ma continuano a vivere in camerate affollate. Come immigrati nel proprio stesso Paese, nostalgici di luoghi lontani, alcuni di loro sentono la mancanza della famiglia, ad altri mancano i colleghi e gli affetti nati sul luogo di lavoro, quando si trovano in ferie a casa. Le nuove generazioni sono stanche dopo lunghe ore di lavoro, a contatto con i fumi chimici. Non pensano a studiare e istruirsi, come vorrebbero i loro genitori. Sono bloccati tra il rispetto della tradizione cinese e la rincorsa di un sogno tutto nuovo, fatto di business, ricchezza, indipendenza e anche amore.
Self Portrait (Selvportrett), di Katja Hogset, Margreth Olin, Espen Wallin (Norvegia, 2020, ’77), anteprima italiana
Lene Marie Fossen, fotografa di grande bravura, soffre di anoressia. Smise di mangiare all’età di dieci anni. Con la sua arte, nuda e onesta, è decisa a fare luce sui pregiudizi sulla sua malattia e a confrontarsi con essa. Self Portrait è il viaggio difficile di Lene Marie, alla quale sarebbe piaciuto tanto se fosse stato possibile, con le sue parole, “schioccare le dita e ricominciare a mangiare”. Lene Marie è morta nell’ottobre del 2019 a soli 33 anni. Insieme alla sua famiglia è però riuscita a vedere questo film, con la speranza di poterlo mostrare in tutto il mondo.
Termite (Mouriyaneh), di Masoud Hatami (Iran, 2019, ’86), anteprima italiana
Tara e Peyman si sono appena sposati. Sono una giovane coppia che ha appena iniziato a vivere insieme. Sono i protagonisti di una storia ai confini della realtà̀, dove reale e surreale si intrecciano. Ritornano alla città d’origine, per la vendita di una vecchia proprietà̀. Durante il loro viaggio, ci sono decisioni, segreti e menzogne che li porteranno a cambiare idea su sé stessi e ciò che li circonda. Il passato, il presente e il futuro perseguitano tutti, registi compresi.
We Were Not Born Refugees (No nacimos refugiados), di Claudio Zulian (Spagna, 2020, ’82), anteprima mondiale
Un documentario sulle storie speciali di otto rifugiati le cui vite si incrociano a Barcellona. Iryna, Mohamad, Gabriel, Boris, José Luis, Mahmoud, Maysam e George: avvocati, musicisti, interpreti, guardie di sicurezza, impiegati di call center. Ognuno di loro ha saputo prendere una decisione cruciale: la scelta dell’esilio per fuggire l’oppressione individuale. Ascoltiamo la storia di quella fatidica decisione, e di come apporta significato alle loro vite. Ci sorprenderà̀ scoprire che la loro forza e i loro sogni influenzano quotidianamente le persone con cui lavorano, quelle a cui insegnano e quelle che aiutano. Questa è la storia di otto vite vissute pienamente.
Arte e Musica, come sempre, protagoniste del festival
Torna anche quest’anno la sezione Biografilm Art & Music, amata e attesa dal pubblico del festival e ricca di racconti di vite eccezionali. Dalla fotografia, alla musica, all’arte, alla pittura, alla letteratura, al cinema, i film proposti raccontano storie intense e vere.
Cosa significa essere artista? Qual è la realtà di chi dedica la propria vita all’espressione artistica? Nei film della sezione Art & Music, gli artisti e le artiste si auto-raccontano, con la loro voce oppure attraverso la propria arte, con il messaggio che lasciano al mondo tramite la propria opera.
Il comitato di selezione di Biografilm festival ha scelto di mettere insieme piccole e grandi produzioni da tutto il mondo, biografie di mostri sacri e di persone poco note che assieme compongono un quadro armonico che abbraccia territori e continenti diversi, dall’Emilia-Romagna alla Cina. Accomunati dall’amore per la vita da artista, i protagonisti di questi film ci fanno entrare nei loro mondi e nella loro potente immaginazione.
I titoli e le sinossi di Biografilm Art & Music:
Abbas by Abbas, di Kamy Pakdel (Francia, 2019, ’53), anteprima internazionale
Abbas, fotografo icona membro della Magnum Agency, ha seguito tutti i principali eventi che hanno scosso il mondo dagli anni Settanta fino ai giorni nostri. Abbas è stato testimonediretto degli eventi mondiali più drammatici rappresentandoli da vicino con grande coraggio. Per la prima volta, diviso per diversi percorsi tematici (violenza, caos, ossessione…), il film dipinge i tratti di un osservatore del mondo e cattura le ultime parole di uno dei più importanti fotografi di tutti i tempi, scomparso nel 2018.
Gli anni che cantano, di Filippo Vendemmiati (Italia, 2020, ’90), anteprima mondiale
Il progetto è stato sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, e racconta la storia de “Il Canzoniere delle Lame”, gruppo bolognese di musica politica e impegno sociale. Dall’epoca hippies e post ’68 di Parigi fino a Bologna dove, in partenza verso una destinazione ignota, si ascoltano i primi dialoghi tra i giovani musicisti Jack (Le Altre di B), Albi (Lo Stato Sociale), Janna Carioli e gli altri ex componenti del Canzoniere delle Lame. Il racconto parte in Francia e ci trasporta in piazza Nettuno a Bologna, poi al Palasport, in un teatro cittadino, lungo le strade di campagna e le Feste dell’Unità dell’Emilia-Romagna… Uno spazio occupa la stazione di servizio del Cantagallo di Sasso Marconi (Bologna) dove, nel 1971, l’onorevole Almirante venne contestato dai lavoratori. Su questo episodio il Canzoniere scrisse una canzone che divenne famosa. Ripercorriamo tutta la storia come in un tour scanzonato e nostalgico. Distribuzione Genoma Films.
Being Eriko (Erikos verdener), di Jannik Splidsboel (Danimarca, Norvegia, 2020, ’75), anteprima internazionale
Da Kobe a Copenaghen, seguiamo l’evoluzione della pianista giapponese da spirito “pulito ed educato” a spirito libero. Per l’artista Eriko Makimura gli opposti si attraggono. Dopo aver eccelso nel suo percorso di pianista classica, Eriko cerca di distinguere la propria identità dal titolo professionale e di liberarsi del suo passato. La sua arte e le sue performances uniscono grottesco, delicatezza e raffinatezza. Eriko deve però pagare a caro prezzo il suo perfezionismo. Dopo essere stata cresciuta a suon di regole e disciplina e avendo trascorso un’infanzia piena di frustrazioni, sognando la possibilità di una vita altrove, Eriko sta finalmente percorrendo il cammino della ricerca e accettazione di se stessa – e di riconciliazione con la sua passione per il pianoforte. La musica, la potenza femminile, i conflitti e le contraddizioni culturali: ecco cosa significa essere la straordinaria pianista giapponese Eriko Makimura.
Half Dream (Ban Meng), di Dandan Liu (Germania, 2019, ’86), anteprima internazionale
A dieci anni dalla laurea all’Accademia di Belle Arte di Pechino, la regista Dandan Liu decide di andare a far visita a tre dei suoi ex compagni di classe, spinta dall’urgenza di confronto sul loro passato comune, sulla loro necessità di creare opere d’arte, ed infine sulla loro vita attuale. Questi eventi si sviluppano nel film, immersi nel contesto generazionale degli anni Ottanta in Cina, quando ancora vigeva la politica del figlio unico, dove si cercava di trovare la propria strada a discapito degli sconvolgimenti e delle difficoltà economico-sociali. Half Dream racconta il processo di confronto con la realtà, e il bisogno profondo di espressione creativa individuale, in una società da cui l’arte sta lentamente scomparendo.
Keyboard Fantasies: The Beverly Glenn-Copeland Story, di Posy Dixon (Regno Unito, 2019, ’63), anteprima italiana
L’album ‘Keyboard Fantasies’ è stato scritto e prodotto in maniera indipendente da Beverly Glenn-Copeland nel 1986. Le sette tracce registrate sono un ibrido di musica folk ed elettronica, decisamente d’avanguardia per il periodo. Solo dopo trent’anni e dopo il suo rivelarsi trans, il musicista cominciò ad avere un riscontro dal mondo esteriore, ricevendo ringraziamenti per la sua musica, di cui la gente era appena venuta a conoscenza. Per la prima volta viene mostrata sullo schermo l’estrema dedizione di Glenn per la musica. A metà tra opera sonoro-visiva e tour-video fai-da-te, il film permette al nostro neoeletto ‘nonno queer’ di riconnettersi con i giovani di tutto il mondo. Un viaggio nel tempo del musicista durante il suo primo tour globale all’età di 74 anni, con un disco realizzato nella sua gioventù quando ancora era Beverly.
Kubrick by Kubrick (Kubrick par Kubrick), di Gregory Monro (Francia, Polonia, 2020, ’72), anteprima italiana
L’eredità lasciata da Stanley Kubrick al cinema non è quantificabile. È stato un gigante dell’arte cinematografica, i suoi lavori assomigliano a immacolate opere d’arte, che vengono analizzate da maestri e studenti, tutti alla ricerca di risposte. Ma Kubrick, si sa, ha sempre cercato di astenersi dal rispondere. Nonostante sia sotto gli occhi di tutti, la possibilità di ascoltare la sua vera voce è stata sempre molto rara, almeno fino ad adesso. Grazie a Michel Ciment, critico cinematografico conosciuto a livello internazionale per essere un esperto di Kubrick, consulente nella realizzazione di questo film, gli autori hanno avuto accesso a una serie di rare interviste che si sono succedute nel corso dei 30 anni della loro amicizia. Grazie anche agli archivi che la famiglia Kubrick ha reso disponibili, dal film emerge un ritratto intimo e privato di uno dei più famosi registi di tutti i tempi, di cui nessuno aveva mai udito la voce.
Margaret Atwood: A Word after a Word After Word Is Power, di Peter Raymont e Nancy Lang (Canada, 2019, ’92), anteprima italiana
Poeta e scrittrice, il nome di Margaret Atwood è ormai conosciuto. Eppure, sono pochi quelli che davvero conoscono la vera Margaret. Chi è la donna, chi è la scrittrice che si cela dietro queste storie? I registi seguono da vicino Atwood e il suo compagno Graeme Gibson, nella corsa per andare da un capo all’altro del mondo per tenere una conferenza, tra una visita sul set di ‘Il racconto dell’ancella’ e una vacanza in famiglia. Il film esplora i retroscena della vita e della storia di Margaret, i primi tempi trascorsi nella natura canadese a scrivere poesie. Ripercorsi anche i suoi romanzi, incluso ‘I testamenti’, sequel tanto atteso di ‘Il racconto dell’ancella’. Storie personali e private vengono raccontate da familiari, amici, ed infine, dalla stessa Margaret.
My Rembrandt (Mijn Rembrandt), di Oeke Hoogendijk (Paesi Bassi, 2019, ’95), anteprima italiana
Rembrandt: gli aristocratici lo adorano, gli esperti ne parlano, i mercanti d’arte lo inseguono, i collezionisti lo desiderano e i musei fanno la guerra per averlo. A 350 anni dalla scomparsa del pittore, intere nazioni sono ossessionate più che mai dai suoi dipinti. My Rembrandt è un epico thriller d’arte che ci permette di entrare all’interno del mondo super esclusivo dei collezionisti delle opere del Grande Maestro. Protagonista di My Rembrandt è la passione sfrenata per le opere del pittore, che ancora oggi non accenna a spegnersi.