Birba – Micio combinaguai è un film d’animazione cinese che racconta le avventure di un cucciolo curioso e di suo padre Oscar, pigro gatto di casa; la storia diretta da Gary Wang parte bene e beneficia di una buona grafica, ma non riesce ad eguagliare altri prodotti dello stesso filone.
Un gatto di casa che vuole esplorare il mondo
Birba è un cucciolo di gatto particolarmente curioso. Stare in casa con il padre Oscar, il pappagallo Mac e la sua umana non le basta più: lui vorrebbe esplorare il mondo (come suo padre ha fatto in passato, e gli è bastato) e raggiungere soprattutto Miciolandia, un paradiso per animali fatto di peschi in fiore, prati verdi sui quali scorrazzare liberi e quieti specchi d’acqua con i quali giocare. Deciso a realizzare il suo desiderio, Birba costruisce una macchina volante ed esce di casa pronto a raccogliere tutte le sfide che gli si presenteranno davanti. Solo così potrà scoprire qualcosa sul suo passato ma soprattutto sul suo futuro.
Il mondo dei gatti tra tenerezza e cliché
Gli amanti dei gatti e degli animali in generale non faticheranno ad affezionarsi a Birba, al suo panciuto papà Oscar e agli altri personaggi del film d’animazione Birba – Micio combinaguai. La prima parte della storia è molto realistica: gli animali vengono rappresentati con tutta la loro voglia di giocare, i loro vizi e le virtù che permettono loro di conquistare puntualmente il cuore dei loro umani. Basti pensare alla pigrizia di Oscar, un gatto adulto che trascorre le sue giornate tra lettiera, croccantini e cuscini. Stesso discorso per Birba che, come qualsiasi cucciolo, rincorre la sua coda e corre da un lato all’altro della casa giocando con qualsiasi oggetto che incontra sul suo cammino. Il prosieguo della storia tende a perdere queste caratteristiche: le azioni degli animali ricalcano usi e costumi dell’uomo (basti pensare al randagio che gestisce una bar), il che risulta inevitabilmente meno simpatico e gradevole.
Un film d’animazione adatto a tutta la famiglia
Il pubblico cui è destinato Birba – Micio combinaguai è sicuramente quello dei bambini, ai quali probabilmente non peseranno alcuni passaggi forse troppo banali e superficiali. Ciò che gradiranno, piuttosto, saranno i colori e le avventure che si alterneranno sullo schermo, suscitando una giusta dose di ilarità. Un difetto, tuttavia, resta innegabile: al contrario di film d’animazione quali Pets, Pets 2 e Rio, le risate saranno più pacate ed isolate. Peccato, perché l’idea di fondo avrebbe potuto concedere qualcosa in più. Nel complesso, però, la storia resta gradevole e adatta a tutta la famiglia: un obiettivo di sicuro importante per un prodotto cinematografico che viene direttamente dalla Cina, per la regia di Gary Wang (che in passato si era già cimentato con Tea Pets e The Guardian Brothers).
Determinazione e libertà
La storia di Birba è disseminata di valori universalmente apprezzati: determinazione nel rincorrere i propri ideali, desiderio di libertà e certamente rispetto per gli animali (spetta ben poca pietà ai mastri vetrai che tengono in gabbia molti esemplari in attesa di ucciderli per fini economici). L’insegnamento risulta adatto ai bambini e non dispiacerà ai più grandi, peccato però che a volte si sfoci in un’insoddisfazione un po’ troppo umana secondo la quale si desidera sempre ciò che non si ha. Di fondo, tuttavia, resta un utilissimo insegnamento diretto ai genitori: quello di lasciare liberi i propri figli e di far vivere loro la vita che desiderano. È questo il più grande gesto d’amore, e che si tratti di animali o persone non fa differenza.
Birba – Micio combinaguai esce nelle sale italiane il 18 luglio 2019 distribuito da Notorious Pictures.