La recensione di Bla Bla Baby, simpatica commedia di Fausto Brizzi con Alessandro Preziosi e Matilde Gioli: una storia leggera in cui la forza dei bambini è la protagonista assoluta
Omogeneizzati contaminati
Luca (Alessandro Preziosi), 45 anni, è costretto a lavorare in un asilo nido aziendale, dopo una vita passata ad inseguire il successo senza alcun risultato. Con lui le colleghe Celeste (Maria Di Biase) e Doriana (Chiara Noschese). I tre si trovano ogni giorno ad affrontare i piccoli dei dipendenti della Green Light, tra continui pianti, urla e l’impossibilità di instaurare un vero rapporto di comunicazione con i bambini, ancora incapaci di parlare.
O almeno così fino al giorno in cui Luca, ospitato a casa dell’amico e scienziato Ivano (Massimo De Lorenzo), mangia un omogeneizzato alla platessa “contaminato”, per questo appena ritirato dal commercio. Tornato all’asilo dopo una notte insonne, le voci incomprensibili dei bambini diventano per lui parole di senso compiuto: con suo grande stupore riesce a comprendere ciò che dicono. Proprio questo gli dà lo spunto per un’idea geniale che potrebbe dare una svolta alla sua vita, oltre che salvare la Green Light dalle oscure trame di un dirigente senza scrupoli (Cristiano Caccamo) e magari conquistare la bella mamma Silvia (Matilde Gioli).

Cast a proprio agio
Il regista Fausto Brizzi si affida ad un variegato cast che include Alessandro Preziosi, Matilde Gioli, Massimo De Lorenzo, Cristiano Caccamo, Chiara Noschese, Maria Di Biase, Nina Torresi, Nicolas Vaporidis e Pablo & Pedro. Tutti ottimamente a proprio agio nella commedia, rispettandone lo spirito leggero. La trama non propone nulla di nuovo e non sempre appare perfettamente credibile, ma chiudere un occhio permette di apprezzare gli aspetti positivi di un lavoro che di certo non tradisce i suoi presupposti.

Bla Bla Baby
Bla Bla Baby deve il suo nome all’app che Luca vorrebbe brevettare e che sarebbe in grado di permettere ai genitori di capire finalmente i suoni emessi dei loro bambini piccoli. La possibilità di decifrare il loro linguaggio farebbe comodo ad ogni famiglia e permetterebbe immediati guadagni, ma davvero è giusto scegliere la strada più facile quando si tratta dei propri figli? Stare a stretto contatto con loro cambia la visione delle cose di Luca e lo aiuta, in qualche modo, a crescere.

I “discorsi” dei bambini
Da questo punto di partenza, la storia prende tutta un’altra strada: quella del denaro, dei profitti industriali e, immancabilmente, dell’amore. Il tutto senza mai allontanarsi dai toni della commedia leggera, in cui ironia e romanticismo fanno (gradito) capolino. Il mix di ingredienti rende Bla Bla Baby una pellicola piacevole, senza troppe pretese ma con la capacità di non prendersi troppo sul serio. Inoltre fa tenerezza ascoltare i “discorsi” dei bambini, le cui bocche si muovono davvero grazie ad un eccezionale lavoro di post produzione vfx (un deciso passo in avanti rispetto a Senti chi parla del 1989), i cui problemi hanno a che fare con ciucci che cadono, genitori troppo impegnati con lo smartphone e il desiderio di essere presi in braccio da mamma e papà.
Bla Bla Baby, prodotto da Eliseo Entertainment e Rai Cinema, arriva nelle sale il 7 aprile distribuito da 01 Distribution.
3 stelle e mezza