Davide Boosta Dileo pubblica domani Facile, un album di musica strumentale nato dalla volontà di creare la colonna sonora del proprio silenzio; nella conferenza di presentazione ha insistito sul valore della musica come strumento e come veicolo sociale
Davide Boosta Dileo pubblica domani Facile, un album di musica strumentale che dà seguito al tour piano e voce della scorsa estate. Durante la conferenza stampa di presentazione, il musicista dei Subsonica ha raccontato che il progetto è nato grazie al lockdown: «La musica strumentale mi ha sempre affascinato perché tutto può avere un suono e sono un amante delle colonne sonore. La collaborazione con i Subsonica implica un lavoro serrato tra dischi e tour. L’album è nato grazie al lockdown che ha bloccato tutto, compreso il tour che avevamo programmato per l’anniversario di Microchip temporale nei club, per cui ho preso la palla al balzo per realizzarlo. Questo della musica strumentale mi auguro sia un progetto di vita, della seconda parte della mia esistenza».
Un disco nato dall’esigenza di suonare e di cercare di realizzare una colonna sonora degli stati d’animo dell’ascoltatore e del proprio silenzio: «Ho immaginato e scritto la colonna sonora del silenzio di chi ascolta questo disco. Un film senza immagini, nel quale ognuno è libero di usare le proprie. La musica amplifica, allena, attutisce, protegge e cura. La mia esigenza di suonare è dettata dall’unico fine di fare qualcosa che faccia stare bene, cerco di fare un prodotto simile a quello che piace ascoltare a me e non agli altri perché più più si è onesti e più è facile che l’altro si affezioni alla tua musica. Nel mezzo del mare magnum della scrittura c’è spazio anche per le sole note. I titoli sono i testi del disco e mentre lo ascoltavo ho cercato per ogni pezzo di trovare una frase o una parola che mettesse come la firma su quel quadro».
Nel corso della conferenza Boosta ci ha portato in giro per lo studio dove era collegato e in cui ha realizzato il disco, con la presenza anche di un palco e di un bar con l’intento di creare un locale per la musica dal vivo. Ci ha mostrato la sterminata collezione di pianoforti tra cui uno realizzato dalla storica Piatino che nel negozio di Torino era buttato in un angolo e che negli anni 30 e 40 i signorotti di campagna portavano per suonare e dilettarsi.
Davide si è soffermato sulle potenzialità della musica e sull’importanza a livello sociale: «La musica ha una relazione in ognuno di noi estremamente facile, ti dà qualcosa o non ti dà qualcosa, è pure uno strumento di vita, è importante cosa diventa per chi l’ascolta Continuavo a togliere i pezzi lasciando più spazio al suono. Avevo delle bellissime melodie che erano più nella forma canzone ma non sarebbe stato questo il momento. Puoi essere disinteressato all’arte ma non rimani indifferente alla musica che è un veicolo sociale pazzesco».
Per la realizzazione della copertina ha scovato l’artista su Instagram: «Mi sono imbattuto per caso su Instagram nel profilo di Valentina Ciandrini che ha una visione molto pop di questo lavoro e l’idea di dare un pò di colore è come regalare una sorta di confezione diversa. Lavorare da solo consente grande libertà ma non siamo in grado di fare tutto con la nostra forza e competenza. Li ho chiesto di realizzare la copertina spiegandoli il concetto del romanticismo che doveva unire il disco, ci siamo incontrati a un mio concerto estivo e ci siamo accordati definitivamente sulla collaborazione».
Boosta ha parlato del tour estivo e della gratitudine reciproca dettata dal poter tornare alla musica live dopo mesi di quarantena: «Non ho mai pensato di procrastinare l’uscita del disco perché può essere uno strumento utile per il momento, rimanendo sul tema dell’utilizzo della musica nella vita delle persone. All’ultima data estiva nel meraviglioso teatro dei rinnovati di Siena c’è stata un’ora e mezza di ritardo per la compilazione dei moduli e l’ingresso contingentato e sicuro del pubblico, oltretutto ridotto, e pure l’uscita è durata un sacco per consentire la sicurezza. Ho visto un’educazione inaudita, d’altronde c’è stato un contagiato solo secondo i dati forniti e capisco il perché: chi si approccia ai live lo fa in modo molto consapevole, nella ripartenza estiva dei concerti ho percepito una gratitudine immensa negli occhi dei presenti e mi ha dato tantissimo umanamente».
Infine si è soffermato sul settore dello spettacolo in crisi, sulle proteste riguardo al nuovo DPCM con il suo punto di vista: «Il periodo è drammatico e tutti devono fare la propria parte, quando è uscita la notizia dell’ultimo DPCM ho compreso di non avere fiducia negli esponenti del governo che ritengo siano inadeguati e a testimoniare ciò è stata anche la risposta alle critiche di Franceschini nella quale non c’erano contenuti né dati ma solo lo sfogo di un uomo offeso come quando litighi a scuola tra bambini. Temo che lasceremo tante macerie, non solo fisiche ma anche economiche e morali, e critico soprattutto un approccio sbagliato da parte del palazzo in termini di comunicazione e di forma».