Si torna a parlare di un eventuale reboot della storica serie creata da Joss Whedon, Buffy l’ammazzavampiri, gioiellino anni ’90 del piccolo schermo. Ora, il CEO della FOX risolleva la questione ma puntualizza: solo se Whedon vorrà. Noi invece ci chiediamo: ne abbiamo davvero bisogno?
Buffy l’ammazzavampiri, perché parliamo del reboot
Bella, forte e coraggiosa. Buffy ha insegnato a generazioni di ragazzine a credere in se stesse e nel loro potere, abbattendo in un sol colpo anni di stereotipi al femminile per quanto riguarda il piccolo schermo, il genere “horror” in primis. Perché capita che la biondina apparentemente un po’ sciocca si stufi di essere la prima a morire, ogni volta. E allora succede che, stanca di quest’unico ruolo, diventi una Cacciatrice, un po’ cheerleader, un po’ Prescelta. Sì, perché la grande lezione di questo iconico show è proprio questa: non bisogna scegliere a tutti i costi tra femminilità e “superpoteri”. Si può benissimo affrontare il più temibile dei Vampiri nel vestito scelto per il Ballo scolastico, o impugnare un’arma mortale con tanto di smalto ancora fresco. Sarà anche per questo che Buffy l’ammazzavampiri continua ancora oggi a parlare al pubblico e ad essere uno degli show televisivi più amati di sempre, con una fan base invidiabile e scatenata, a distanza di vent’anni dalla prima messa in onda. Persone cresciute a pane, paletti e cimiteri in compagnia della Scooby Gang, che ancora oggi continuano a parlare dell’iconico universo creato dal genio di Joss Whedon (sì quello degli Avengers). E sarà proprio per questo che, ogni anno, torna ad imporsi il dibattito, tra fan e FOX: reboot o non reboot?
Le dichiarazioni FOX
Spesso la decisione è sembrata vicinissima e alcuni degli ex componenti del cast – Sarah Michelle Gellar sopra tutti, che qualche giorno fa ha celebrato l’anniversario della serie con un post su Instagram (qui in basso) – ne hanno parlato più volte, esponendo perplessità in alcune occasioni, in altre dimostrandosi più aperti all’idea. Stavolta più che voci abbiamo qualcosa di concreto su cui ragionare, perché sembra proprio che l’eventualità di un reboot sia più vicina che mai e, soprattutto, un’intenzione che la FOX da un po’ ha in mente. Durante la INTV Conference, svoltasi ad Israele in questi giorni, il CEO del network statunitense Gary Newman ha dichiarato che i tempi sarebbero ormai maturi e favorevoli per riportare le avventure di Buffy in televisione. «Ne parliamo spessissimo. Joss Whedon è uno dei migliori con cui abbiamo potuto lavorare. Quando Joss deciderà che sarà il momento, allora lo faremo». Insomma, il coinvolgimento di Joss è stato subito imposto come prerogativa essenziale dell’ambizioso progetto. Almeno. Questo dovrebbe bastare a rincuorare i fan, che sanno benissimo come lo show sia creatura pulsante e viva della mente e della penna whedoniana e senza, volendo fare un pronostico, sarebbe probabilmente un gran flop. La domanda che qui ci poniamo, però, è un’altra. Ne abbiamo davvero bisogno?
Reboot sì, reboot no, i dubbi
Prima qualche considerazione “tecnica”. Basterà la fedelissima fan base a rendere un eventuale revival di Buffy l’ammazzavampiri un successo, sostenuto da larghi ascolti? Questo è uno dei dubbi maggiori. Lo show si è conquistato nel tempo un posto di primo piano nella storia della televisione, essendo riconosciuto a distanza di anni come uno dei prodotti più innovativi, iconici e significativi che siano mai sbarcati sul piccolo schermo. Tuttavia, la serie è sempre stata un prodotto un po’ “di nicchia” e questo potrebbe costituire un problema se ci si aspetta un boom di ascolti. I canali su cui Buffy andò in onda la prima volta negli USA non esistono più e, soprattutto, a seguito dell’accordo FOX/Disney – che fa dell’irriverente Cacciatrice una principessa Disney a tutti gli effetti! – non è nemmeno così sicuro quale dovrebbe essere la sua “casa” ad oggi. A creare forti dubbi è, però, l’impianto da dare al progetto. Reboot o revival? La distinzione è fondamentale. Nuove avventure con nuovi personaggi/attori funzionerebbero o lascerebbero dell’amaro in bocca? Un revival, con il ritorno dei “vecchi” attori, non sarebbe forzato e – diciamolo – forse un po’ triste? Il rischio più grande è quello di andare a toccare un prodotto quasi perfetto, che è un po’ il rischio di ogni “ritorno”. Ma se parliamo di Buffy l’ammazzavampiri, un vero e proprio cult, la posta in gioco è alta e il rischio di flop o di scontentare i fan di una vita è dietro l’angolo. Andiamo avanti.
Raccogliere l’eredità con nuove idee
Non possiamo non domandarci, a questo punto, che valore avrebbe un ritorno di Buffy sul piccolo schermo, che impatto e significato. Chi ama questa serie non può che provare sensazioni contraddittorie nei confronti di quest’ipotesi. Da un lato, c’è la consapevolezza di essere davanti ad uno show dall’inesauribile carica simbolica, ricco di suggestioni che continuano ad essere rilevanti e fortemente attuali persino oggi, a distanza di vent’anni e in un mondo – anche televisivo – che è cambiato almeno in parte; dall’altro lato, c’è forse la sensazione che Buffy l’ammazzavampiri abbia fatto il suo corso, abbia dato tutto quel che poteva dare e anche di più, in un’epoca in cui di scontato non c’era proprio nulla (e spesso ce ne dimentichiamo). Abbiamo già davanti a noi un prodotto che continua a mantenere una potente carica di significato anche oggi, nel 2018. E il fatto che ne parliamo ancora ne è la dimostrazione. La verità è che Buffy non avrebbe bisogno di ammodernamenti o rivisitazioni, perché il succo è quello, non cambia, e continua ad essere più che valido persino oggi, nell’era del MeToo, del femminismo sdoganato e delle donne protagoniste. Al massimo avrebbe bisogno di una rilettura – anche critica, per carità – per capire il come e il perché di personaggi tanto potenti, rivoluzionari e lontani dallo stereotipo – per quanto riguarda il filone “eroine” – in verità ne abbiamo visti ben pochi. La generazione “Buffy” ha ancora tanto da dire. E forse sarebbe meglio farlo con nuove idee, creando una nuova eroina che possa raccogliere davvero l’eredità della Cacciatrice. Vedremo.