Burning, recensione di un film che tra inquietudine e dolcezza dà un insegnamento di vita

Burning

Burning, di Lee Chang Dong, esplora una condizione umana universale, che tra differenze sociali, tra miseria e ricchezza, perde di vista la propria sopravvivenza.

Conoscersi e riconoscersi

Burning, il film di Lee Chang-dong, racconta la storia di Lee Jong-su (Jong-seo Jun), un aspirante scrittore che vive di espedienti. Quando incontra per caso Hae-mi (Yoo Ah-In) non la riconosce, ma la ragazza si ricorda di lui e lo persuade a prendersi cura del suo gatto. Jong-su si innamora, ma Hae-mi parte per l’Africa: al suo ritorno è accompagnata dal misterioso e facoltoso Ben (Steven Yeun), che li accoglie entrambi nella sua maestosa villa in uno dei quartieri più ricchi della città. Instaurando un rapporto ambiguo con entrambi, permette a Jong-su di insinuarsi sempre di più nella sua vita, dando inizio a una sorta di gioco di potere in cui il confine tra realtà e sogno diventa sempre più labile.

Rapporti ambigui

Delicato e al tempo stesso crudo, con un misto tra dolcezza e violenza, Burning racconta una storia che parla di un amore malsano e misterioso, non corrisposto ed inquietante. Un rapporto fra tre persone che si basa sul bisogno, sull’affetto e su un pericoloso secondo fine. Un personaggio impenetrabile quello di Steven Yeun, la star di The Walking Dead, Glenn, che indubbiamente nasconde qualcosa, ma che è forse solo spettatore della vita fatta di miseria e povertà che vive Jong-su. Lo utilizza come ricordo di una vita che si è lasciato alle spalle, è una marionetta in balia della società che lo soffoca e lui può solo sorridere a vederlo barcamenarsi tra una donna che non lo ama e uno scopo nella vita che non trova.

Burning - Jong-seo Jun, Yoo Ah-In e Steven Yeun
Jong-seo Jun, Yoo Ah-In e Steven Yeun in una scena del film

Una caratterizzazione dei personaggi impeccabile

Lo stesso Jong-su vive nella paranoia che l’uomo di Hae-mi stia architettando un piano per distruggere non solo lui, ma anche la donna che, ignara e ingenua, vede Ben con altri occhi, come un salvatore, un uomo capace di darle la vita che chiunque desidererebbe, la libertà che tutti i giovani come lei e come Jong-su ricercano. Jong-su si convince di dover smascherare Ben, vincere il gioco perverso in cui lui l’ha coinvolto, salvare Hae-mi e non cadere nella trappola di un uomo che lo sta mettendo alla prova. Tra incubo e realtà, sogno, desiderio e finzione, Burning è un film imperfetto che coinvolge, che passa dalla love story al thriller e che, con estrema attenzione descrive un mondo fatto di paure, crescita, protezione e annullamento di sé stessi.

Un senso inespresso

Tutti sentimenti che nei passaggi dall’adolescenza all’età adulta, come nei momenti di crescita, chiunque si è trovato ad affrontare, a dover capire e metabolizzare. Perché il film parola del desiderio bruciante nell’animo umano di sentirsi liberi, felici, veri, di accorgersi di esistere. Per Hae-mi forse vuol dire essere la donna silenziosa e ubbidiente sottomessa ad un uomo, per Jong-su salvare la donna che di cui è innamorato, che vede indifesa e sola. Mentre per Ben, forse, è prendersi gioco di Jong-su e tenere con sé Hae-mi per sempre. Tutti sono in pericolo, tutti nascondono qualcosa, tutti esagerano, ma non tutti rimarranno in piedi. Pedine del gioco che la società li costringe a prendere parte, il messaggio è labile per tutto il film, esplicitandosi man mano che il racconto va avanti.

Burning, di Lee Chang-Dong, con Jong-seo Jun, Yoo Ah-In, Steven Yeun, Joong-ok Lee, Soo-Kyung Kim, Seungho Choi, esce giovedì 19 settembre distribuito da Tucker Film.

VOTO:

 

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