Annunciati ufficialmente i film del defunto Festival di Cannes 2020 (che ne sfoggeranno il simbolo): tra loro il nuovo Disney Pixar, due titoli di Steve McQueen, e i film di Wes Anderson, Viggo Mortensen, Ozon e Vinterberg
Il direttore Thierry Frémaux ha annunciato in diretta i film selezionati ufficialmente per il Festival di Cannes 2020, manifestazione che però è stata cancellata a causa della pandemia da Coronavirus. Ben 2067 i titoli tra cui sono stati scelti i 56 film che, non potendo concorrere sulla Croisette, si dovranno accontentare di sfoggiare il simbolo “Cannes 2020”, autorizzati però a partecipare ad altri festival di primo livello, da San Sebastian a Toronto (ma, almeno per il momento non alla Mostra del Cinema di Venezia).
Come dichiarato da Frémaux «Non c’è un film d’apertura, non c’è un film di chiusura e non ci sono sezioni, perché non ci sarà un festival vero e proprio», perciò tutti i 56 film sono sullo stesso livello e tra essi figurano ben 16 titoli diretti da donne e 15 opere prime. Tra i titoli, oltre ai già annunciati The French Dispatch di Wes Anderson e il Disney/Pixar Soul di Pete Docter, anche i due film Lovers Rock e Mangrove di Steve McQueen, provenienti dalla sua serie antologica Small Axe, Eté 85 di François Ozon che sarà nei cinema francesi a metà luglio, Falling di Viggo Mortensen che esordisce alla regia, Druk (Another Round) il ritorno di Thomas Vinterberg, e poi ancora il primo film d’animazione in CGI dello Studio Ghibli Aya to Majo (Earwig and the Witch) di Goro Miyazaki, e il lavoro corale di sette maestri orientali Septet: The Story of Hongkong di Ann Hui, Johnnie To, Tsui Hark, Sammo Hung, Yuen Woo-Ping, Patrick Tam e Ringo Lam. Da registrare invece la totale assenza di film italiani (c’è giusto la coproduzione italo-francese Last World di Jonathan Nossiter), presumibilmente dirottati in massa su Venezia.
Tutti i film di Cannes 2020
· The French Dispatch, di Wes Anderson
· Eté 85, di François Ozon
· Asa ga Kuru (True Mothers), di Naomi Kawase
· Lovers Rock e Mangrove, di Steve McQueen
· Druk (Another Round), di Thomas Vinterberg
· ADN (DNA), di Maïwenn
· Last Words, di Jonathan Nossiter
· Heaven: To The Land of Happiness, di Im Sang-soo
· El olvido que seremos, di Fernando Trueba
· Peninsula, di Yeon Sang-ho
· In the Dusk (Au crépuscule), di Sharunas Bartas
· Des hommes, di Lucas Belvaux
· The Real Thing, di Koji Fukada
· Passion simple, di Danielle Arbid
· A Good Man, di Marie-Castille Mention-Schaar
· Les Choses qu’on dit, les choses qu’on fait, di Emmanuel Mouret
· Souad, di Ayten AminAya to Majo (Earwig and The Witch), di Goro Miyazaki
· Limbo, di Ben Sharrock
· Rouge (Red Soil), di Farid Bentoumi
· Sweat, di Magnus von Horn
· Teddy, di Ludovic e Zoran Boukherma
· February (Février), di Kamen Kalev
· Ammonite, di Francis Lee
· Un médecin de nuit, di Elie Wajeman
· Enfant terrible, di Oskar Roehler
· Nadia (Butterfly), di Pascal Plante
· Here We Are, di Nir Bergman
· Septet: The Story of Hongkong, d’Ann Hui, Johnnie To, Tsui Hark, Sammo Hung, Yuen Woo-Ping, Patrick Tam e Ringo Lam
· Falling, di Viggo Mortensen
· Pleasure, di Ninja Thyberg
· Slalom, di Charlène Favier
· Casa de antiguidades (Memory House), di Joao Paulo Miranda Maria
· Broken Keys (Fausse note), di Jimmy Keyrouz
· Ibrahim, di Samir Guesmi
· Beginning (Au commencement), di Dea Kulumbegashvili
· Gagarine, di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
· 16 printemps, di Suzanne Lindon
· Vaurien, di Peter Dourountzis
· Garçon chiffon, di Nicolas Maury
· Si le vent tombe (Should The Wind Fall), di Nora Martirosyan
· John and The Hole, di Pascual Sisto
· Striding into The Wind (Courir au gré du vent), di Wei Shujun
· The Death of Cinema and My Father Too (La Mort du cinéma et de mon père aussi), di Dani Rosenberg
· En route pour le milliard (The Billion Road), di Dieudo Hamadi
· The Truffle Hunters, de Michael Dweck di Gregory Kershaw
· 9 jours à Raqqa, di Xavier de Lauzanne
· Antoinette dans les Cévennes, di Caroline Vignal
· Les Deux Alfred, di Bruno Podalydès
· Un triomphe (The Big Hit), di Emmanuel Courcol
· L’Origine du monde, di Laurent Lafitte
· Le Discours, di Laurent Tirard
· Aya to Majo (Earwig and The Witch), di Goro Miyazaki
· Flee, di Jonas Poher Rasmussen
· Josep, di Aurel
· Soul, di Pete Docter