Coronavirus 27 marzo, che venerdì nero: quasi 1000 morti in un solo giorno

Coronavirus, il bollettino del 27 marzo: la Protezione Civile ha fatto sapere il numero dei morti in Italia, i nuovi contagi e i guariti delle ultime 24 ore. Gli aggiornamenti forniti dal commissario Domenico Arcuri.

Emergenza Coronavirus: ancora indisposto e quindi assente il capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli. Al suo posto la conferenza stampa del 27 marzo è stata tenuta dal commissario Domenico Arcuri. A lui è spettato il compito di aggiornare il numero dei morti, dei nuovi contagi e dei guariti in Italia.

Nel corso dell’ultima giornata i dimessi guariti sono stati 589, per un totale di 10.950. Il numeri di contagi aumenta di 4.401 unità, arrivando così a 66.414 casi attualmente attivi (86.498 in tutto). Di questi 36.653 si trovano in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi, 3.732 sono in terapia intensiva e sub-intensiva mentre 26.029 sono ricoverati con dei sintomi. Si registrano infine 969 decessi (di cui circa 50 riferiti alla giornata precedente ma non contabilizzati in quanto i dati erano arrivati tardivamente), per un totale di 9.134.

Sono stati trasferiti altri 3 pazienti in terapia intensiva dalla Lombardia in altre regioni grazie al sistema della Cross (Centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario), per un totale di 75 individui (35 positivi al Coronavirus e 40 pazienti ordinari) al fine di decongestionare le strutture sanitarie della regione in assoluto più colpita dalla pandemia.

Il commissario Arcuri ha affermato che il Coronavirus è un’emergenza di proporzioni mondiali. A suo avviso questo nemico invisibile potrà essere vinto ricorrendo a 3 armi fondamentali: prima di tutto la collaborazione di tutti i cittadini, che vengono implorati di rispettare le normative emesse e quindi di portare avanti il distanziamento sociale. La seconda arma risiede negli operatori sanitari che combattono in un paradossale fronte per cercare di vincere questo nemico invisibile. A loro va, come ogni giorno, un ringraziamento commosso. Importante anche l’apporto dei ricercatori, i quali cercano di studiare soluzioni che speriamo presto di inserire nelle armi a disposizione dei pazienti. Infine, la terza arma è rappresentata dall’informazione: i cittadini hanno il diritto di essere informati tempestivamente sui risultati raggiunti, su ogni novità ma anche sulle difficoltà. Doveroso condividere vittorie, sconfitte, rallentamenti e avanzamenti.

Tra i numeri forniti dalla Protezione Civile vale la pena citare i 136 ulteriori ventilatori a disposizione della terapia intensiva (243 negli ultimi 3 giorni) affinché i malati siano compiutamente e completamente assistiti. Le terapie intensive sono passate da poco più di 5000 a quasi 9000 in poche settimane, con un aumento del 68%. Un risultato straordinario che il sistema italiano è riuscito a mettere in campo in un tempo così ridotto. I primi medici volontari della task force sono stati accompagnati nelle strutture che andranno a sostenere. Nel frattempo è stato lanciato un bando per cercare anche infermieri/e (con scadenza il 28 marzo) affinché ai medici sia affiancato anche del personale paramedico.

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