Alla 65ª edizione dei David di Donatello trionfa Il traditore di Marco Bellocchio con i premi anche agli attori Pierfrancesco Favino e Luigi Lo Cascio; premiate Jasmine Trinca e Valeria Golino, vince anche Diodato
Carlo Conti ha presentato da uno studio Rai privo di pubblico la cerimonia di premiazione dei David di Donatello 2020. Giunti alla 65ª edizione, i premi più importanti del cinema italiano (assegnati dall’Accademia del Cinema italiano, presieduta da Piera Detassis) sono stati consegnati virtualmente ai vincitori, collegati in streaming dalle loro abitazioni, in una sorta di inedito esperimento televisivo-mediatico.
Nonostante la buona volontà di Conti e la disponibilità dei suoi ospiti virtuali, la premiazione è risultata un po’ fiacca e ricca di lungaggini (come i saluti/ringraziamenti di ognuno dei candidati collegati). Inevitabili quindi anche dei momenti “un po’ così”, dallo sfasato Phaim alle “invasioni di campo” dei parenti dei vincitori, dal David speciale per il centenario di Franca Valeri senza un collegamento né un videomessaggio, fino al video de In memoria nel quale sono stati dimenticati due grandi autori di colonne sonore come Detto Mariano e Fred Bongusto, e attori come Mario Donatone, Vittorio Congia, George Hilton, Alessandra Panaro e Armando Francioli.
Passiamo quindi ai vincitori, con il trionfo annunciato di Marco Bellocchio e il suo Il traditore, che si aggiudica 6 David: miglior film, regista, sceneggiatura originale (tutti e tre a Bellocchio, che ne aveva vinti altrettanti in tutta la sua carriera), attore protagonista all’insuperabile Pierfrancesco Favino nei panni del pentito Tommaso Buscetta, attore non protagonista a Luigi Lo Cascio in quelli dell’altro pentito Totuccio Contorno, e montatore a Francesca Calvelli, moglie di Bellocchio.
Il principale competitor de Il traditore è stato alla fine Pinocchio di Matteo Garrone, che porta a casa ben 5 David, seppur tutti tecnici: scenografia, costumi, trucco, acconciature ed effetti visivi. L’altro candidato forte, Il primo Re di Mattia Rovere, si accontenta invece di 3 premi, per il miglior produttore, per il suono e per la fotografia di Daniele Ciprì. Due David per La dea fortuna di Ferzan Ozpetek, quello a Jasmine Trinca come attrice protagonista e quello al vincitore dell’ultimo Sanremo Diodato per la miglior canzone, Che vita meravigliosa.
Un David a testa, invece, per Bangla (miglior regista esordiente a Phaim Bhuiyan), Martin Eden (miglior sceneggiatura non originale a Pietro Marcello e Maurizio Braucci), 5 è il numero perfetto (miglior attrice non protagonista a Valeria Golino), Il flauto magico di piazza Vittorio (miglior musica a L’Orchestra di Piazza Vittorio), Selfie (miglior documentario), Mio fratello rincorre i dinosauri (David Giovani), oltre ai già precedentemente assegnati premi per il film straniero a Parasite, per il cortometraggio a Inverno e al David dello Spettatore a Il primo Natale di Ficarra e Picone come film più visto del 2019.
Tra i momenti da ricordare di questa insolita premiazione la lettera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (che ha ricordato i lavoratori dello spettacolo), gli omaggi ad Alberto Sordi e Federico Fellini, l’intervento del Ministro Dario Franceschini che ha annunciato un imminente incontro con i rappresentanti con il mondo del cinema nell’ottica di una riapertura imminente dei set e, in estate, delle arene all’aperto. E’ possibile rivedere integralmente la premiazione dei David di Donatello 2020 su Raiplay.
Tutti i vincitori del David di Donatello 2020
MIGLIOR FILM
Il traditore – prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM, con RAI CINEMA per la regia di Marco BELLOCCHIO
MIGLIOR REGIA
Marco BELLOCCHIO per il film Il traditore
MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
Phaim BHUIYAN per il film Bangla
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Marco BELLOCCHIO, Ludovica RAMPOLDI, Valia SANTELLA, Francesco PICCOLO per il film Il traditore
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Maurizio BRAUCCI, Pietro MARCELLO per il film Martin Eden
MIGLIOR PRODUTTORE
Andrea PARIS e Matteo ROVERE per GROENLANDIA, RAI CINEMA, GAPBUSTERS, ROMAN CITIZEN per il film Il primo re
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Jasmine TRINCA per il film La dea fortuna
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Pierfrancesco FAVINO per il film Il traditore
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Valeria GOLINO per il film 5 è il numero perfetto
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Luigi LO CASCIO per il film Il traditore
MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Daniele CIPRI’ per il film Il primo re
MIGLIORE MUSICISTA
L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO per il film Il Flauto Magico di Piazza Vittorio
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
“CHE VITA MERAVIGLIOSA” musica e testi di Antonio DIODATO, interpretata da DIODATO per il film La dea fortuna
MIGLIORE SCENOGRAFO
Dimitri CAPUANI per il film Pinocchio
MIGLIOR COSTUMISTA
Massimo CANTINI PARRINI per il film Pinocchio
MIGLIOR TRUCCATORE
Dalia COLLI e Mark COULIER (trucco prostetico) per il film Pinocchio
MIGLIOR ACCONCIATORE
Francesco PEGORETTI per il film Pinocchio
MIGLIORE MONTATORE
Francesca CALVELLI per il film Il traditore
MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Angelo BONANNI
Microfonista: Davide D’ONOFRIO
Montaggio: Mirko PERRI
Creazione suoni: Mauro EUSEPI
Mix: Michele MAZZUCCO
per il film Il primo re
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Theo DEMIRIS e Rodolfo MIGLIARI per il film Pinocchio
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Selfie di Agostino FERRENTE
DAVID GIOVANI
Mio fratello rincorre i dinosauri diretto da Stefano CIPANI
DAVID DELLO SPETTATORE
Il primo Natale di Salvo FICARRA e Valentino PICONE
DAVID SPECIALE
Franca Valeri
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Inverno di Giulio MASTROMAURO
MIGLIOR FILM STRANIERO
Parasite di BONG Joon Ho (Academy Two)
Forse hanno dimenticato ciò che hanno subito durante la loro carriera.
Una volta seduti su una seggiola con la scritta “Regista ” o , per un attore, con un camerino con il proprio nome si dimentica il proprio passato.In genere ci si limita ad attestati di solidarietà,alla stretta di mano al lavoratore,al minuto di microfono,allo slogan lanciato a favore di telecamere,allo striscione ospitato sul palco. Però al premio,alla comparsata sul tappeto più o meno rosso, spesso non si rinuncia. Si tratti di un regista, di un attore. Non è compito della Regia la scelta dei suoi personaggi generici come fa normalmente un artista che sceglie i suoi colori?
Non possiamo che gridare tutto lo schifo che ci fa quel mondo peseudo-intellettuale e radical chic italiano che parla continuamente nei suoi film di “poveri ” e di ” soggetti deboli” , e che poi quando li incontra nella vita reale li snobba o , peggio li schiaccia.Da parte della maggioranza della classe dirigente dei sindacati c’è un silenzio preoccuparte per la democrazia. Molte di queste persone sono costrette ad allinearsi al ditkat dei produttori.
Chi tace di fronte a una situazione così grave diventa complice di questi sistemi. Sul set dopo aver fatto il proprio lavoro e aver rispettato come da CCNL l’orario di lavoro, il responsabile del set su indicazione del regista chiede di prolungare l’orario, il tutto viene discusso solo con pochi addetti , senza chiedere a tutti i lavoratori se possono oppure no ( normalmente gli straordinari non vengono retribuiti..)
Per i Registi e Attori, tutto questo non vale perché i lori compensi sono già stati assegnati come da presentazione del progetto sopra la linea.