Ai David di Donatello 2021 trionfa Volevo nascondermi di Giorgio Diritti con 7 premi e quello a Elio Germano; premiati Sophia Loren «senza il cinema non posso vivere», Bentivoglio, la De Angelis, Castellitto jr., Zalone, commozione per Mattia Torre, vergogna In Memoriam
Sono stati assegnati i David di Donatello 2021 nel corso della cerimonia della 66ª edizione del più importante premio cinematografico italiano, andata in onda in diretta su Rai1.
Alla conduzione Carlo Conti, con i candidati presenti fisicamente: i più importanti negli studi Fabrizio Frizzi e i tecnici al Teatro dell’Opera, da dove ad inizio serata si è esibita Laura Pausini con il suo brano Io sì (Seen), vincitore del Golden Globe e candidato all’Oscar. Sempre dalla prestigiosa location, nel corso della serata, sono arrivati tre omaggi in ricordo del Maestro Ennio Morricone, con il figlio Andrea a dirigere l’Orchestra Sinfonietta sulle note di Nuovo Cinema Paradiso, C’era una volta in America e Mission.
Ma passiamo alle premiazioni, in cui i pronostici della vigilia sono stati quasi del tutto rispettati, con qualche gustosa eccezione. A trionfare è stato Volevo nascondermi, il film di Giorgio Diritti con Elio Germano nei panni del pittore Antonio Ligabue, che a fronte di 15 candidature ha portato a casa ben 7 premi, tra cui i 3 principali: miglior Film, Regia, Attore protagonista, Fotografia, Scenografia, Acconciature, Suono. Il camaleontico Elio Germano, già premiato a Berlino per la sua interpretazione e arrivato al suo quarto David personale, dal palco ringrazia gli altri candidati, il regista Diritti, chi lo ha aiutato nella (ri)costruzione del personaggio e dedica il premio «a tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, e a tutti gli artisti, soprattutto quelli dimenticati».
Il regista Giorgio Diritti ringrazia Ligabue: «Grazie in particolare ad Antonio Ligabue, senza cui io non avrei potuto fare questo film. Un uomo forse ai margini della società nello sguardo di tanti, ma in realtà un grande grande uomo con volontà di esprimere se stesso e un grande artista. Oggi è come se fosse qui con noi. Almeno io lo immagino, lo sento, e dedico a lui questo premio prezioso». Tornato sul palco per il premio al miglior film, Diritti aggiunge: «Un pensiero speciale a quegli uomini che fanno fatica a riuscire, a quei clochard che incontriamo per strada, che magari disegnano una madonnina sul selciato per avere due monete. Ecco, quello era Ligabue. Ricordiamoci della preziosità straordinaria di ogni uomo, del valore di ogni uomo e difendiamo questo valore, finché possiamo, in tutti i modi». Chiude (col botto) il produttore Carlo Degli Esposti (Palomar): «Ritorno sull’argomento di Giorgio: vorrei che questo film facesse pensare che noi nella pandemia ci siamo chiusi in casa. Cosa avrebbe fatto Ligabue? Non aveva la casa. Quanti ne arrivano e ne sono arrivati ieri a Lampedusa. Dentro a quelle persone ci sono degli artisti migliori di noi. Cambiamo!».
3 David li porta a casa il film Netflix L’incredibile storia dell’Isola delle rose di Sydney Sibilia, con gli Effetti speciali ed entrambi gli Attori non protagonisti premiati, per la terza volta l’assente Fabrizio Bentivoglio e per la prima l’incredula Matilda De Angelis salita sul palco al grido di «Ma voi siete pazzi!». 3 David anche per Miss Marx di Susanna Nicchiarelli: miglior Produttore a Vivo Film con Rai Cinema e Tarantula Belgique, Compositore a Gatto Ciliegia contro il grande freddo e Downtown Boys, e Costumista al candidato all’Oscar Massimo Cantini Parrini, vincitore nella categoria per la quinta volta negli ultimi sei anni.
2 premi anche per Tolo Tolo di Luca Medici (Checco Zalone), che vince il David dello Spettatore come maggior incasso dello scorso anno, ma soprattutto con la sua Immigrato strappa a sorpresa alla Pausini la statuetta per la miglior Canzone. Un sorpresissimo Checco Zalone, in collegamento da casa, regala un divertente siparietto dei suoi, esordendo con un «Se lo sapevo, venivo!», dichiarando che i familiari stessero dormendo e abbandonando per un attimo la sua postazione per urlare alla moglie «Mariangela! Ho vinto!», tornando poi per leggere i suoi ringraziamenti (purtroppo poco comprensibili, causa problemi audio nel collegamento).
Una meravigliosa Sophia Loren vince il suo settimo David (su sette nomination) come miglior Attrice protagonista per La vita davanti a sé del figlio Edoardo Ponti, regalando uno dei momenti più emozionanti della serata. Salita sul palco sostenuta dal figlio e da Carlo Conti, la diva quasi 87enne si regge un po’ a fatica al microfono e legge il suo discorso con voce rotta dall’emozione «E’ difficile credere che la prima volta che ho ricevuto un David sia stato più di sessant’anni fa. Ma stasera sembra di nuovo la prima volta. Vi ringrazio tanto per questo applauso meraviglioso, grazie veramente, tutta la mia vita. Ma l’emozione è la stessa, e anche di più. E la gioia è la stessa». E dopo aver ringraziato i produttori, Netflix, il cast e il piccolo co-protagonista del film, prosegue: «E infine ringrazio il mio regista Edoardo: il suo cuore e la sua sensibilità e la sua passione hanno dato vita e anima a questo film e al mio personaggio. Per questo io anche a mio figlio sono veramente molto grata perché è un uomo meraviglioso e ha fatto un film veramente molto bello. Forse sarà il mio ultimo film, questo non lo so, ma dopo tanti film ho ancora voglia di farne uno sempre bello e con una storia meravigliosa, perché io senza il cinema non posso vivere assolutamente». Dopo tanta emozione, la Loren regala una battuta finale prima di scendere dal palco, lasciando la statuetta nelle salde mani di Edoardo: «Non posso prendere il premio qui, perché sennò cado io e il premio!».
Ma il momento probabilmente più intenso della serata arriva con il premio alla Sceneggiatura originale, andato al compianto Mattia Torre per Figli, e ritirato sul palco dalla moglie Francesca e dalla giovanissima figlia Emma. Proprio alla ragazzina sono affidati i commoventi ringraziamenti: «Innanzitutto volevo fare i complimenti a mio padre che è riuscito a vincere questo premio anche se non c’è più. Volevo dedicare questo premio a tutte le persone che mi sono state vicine». E mentre in platea l’amico Valerio Mastandrea (tra i citati) non trattiene le lacrime, Emma conclude: «Dedico questo premio al mio fratellino Nico, che mi fa ammazzare dalle risate, e alla mia mamma che non si arrende mai. Figli parla di famiglie sole e di bambini che nascono, per questo ringrazio anche le ostetriche che ogni giorno si impegnano per far nascere i bambini, e a medici e infermieri che si impegnano a non far volare via le persone. Bravo papà». Scese dal palco, le due abbracciano proprio Mastandrea, mentre un altrettanto commosso Carlo Conti richiama sul palco la piccola Emma chiedendo la (giusta) standing ovation ai presenti in sala.
Il David per la Sceneggiatura non originale va a Lontano lontano di Gianni Di Gregorio, scritto da Marco Pettenello con lo stesso Di Gregorio, alla sua terza vittoria su tre nomination e mai abbastanza celebrato. Il rampante Pietro Castellitto, svestiti i panni di Francesco Totti, vince come miglior Regista esordiente per il suo I predatori (già premiato per la sceneggiatura a Venezia Orizzonti), e a chiudere il cerchio sull’ex Capitano giallorosso, il miglior Documentario è proprio Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli. Miglior Film straniero è 1917 di Sam Mendes, miglior Cortometraggio è Anne di Domenico Croce e Stefano Malchiodi, mentre il David Giovani, votato dai ragazzi, se lo aggiudica 18 regali di Francesco Amato.
Grandi sconfitti della serata i Damiano e Fabio D’Innocenzo con il loro Favolacce che, nonostante le 13 candidature e il testa a testa nelle quote dei bookmaker, tornano a casa con un’unica statuetta, quella a Esmeralda Calabria per il Montaggio. Stessa sorte per Gianni Amelio e il suo Hammamet, con 14 nomination e l’unica vittoria per il miglior Trucco. Resta addirittura a bocca asciutta Emma Dante con Le sorelle Macaluso, unico film tra quelli della cinquina principale ad uscire dalla cerimonia a mani vuote, nonostante le 6 candidature.
Concludiamo con i premi speciali e alcune note dolenti. Lo spazio per il David alla Carriera alla splendida Sandra Milo (88 anni) è stato di appena due minuti. Neanche uno straccio di filmato a ripercorrerne la carriera, con l’attrice che ringrazia i figli e all’agente e chiosa «Non è mai troppo tardi per ricevere un premio», mentre alla domanda sul flash della sua carriera, ricorda «Antonio Pietrangeli e il film “La visita”, perché narra la storia di una donna tenerissima che non sa vivere senza l’amore, come noi donne tutte». Due minuti e niente filmato anche per il David Speciale alla diva Monica Bellucci, in collegamento in quanto occupata sul set de La Befana vien di notte 2, che dedica il premio alle sue figlie «con la speranza che l’arte, di nuovo, in tutte le sue forme, possa trovare nuova vita».
Più “fortunato” l’altro David Speciale, Diego Abatantuono, che di minuti riesce ad ottenerne addirittura tre «Sono molto contento di prendere questo premio. I premi è meglio prenderli che non prenderli. I premi alla carriera sono belli perché non devi mettere a confronto un film con tutto un percorso lungo, ma sei premiato per quello che riguarda l’insieme del tuo lavoro. Dedico questo premio ai miei amici e a uno in particolare che non c’è più, che si chiama Fabio». Alla domanda sul flash della carriera, Abatantuono risponde: «Vedo me sul set con tante persone a cui ho voluto bene – alcune sono qua in sala adesso – periodi meravigliosi della mia vita. Sono stato privilegiato, non avevo mai pensato di fare questo lavoro, sono capitato nei posti giusti nel momento giusto. Facciamo un lavoro bellissimo, siamo fortunati, è stato un viaggio, un percorso fantastico, e speriamo che continui ancora un po’» ed uscendo di scena saluta Renato Pozzetto e Giuseppe Cederna, presenti in sala.
Durante la serata è stato anche omaggiato lo scomparso Gigi Proietti con uno sketch di Enrico Brignano e relativa standing ovation, per poi giungere al momento scempio della serata: Carlo Conti saluta Brignano e prosegue «Sono tanti quelli che purtroppo ci hanno lasciato quest’anno…», che sarebbe la naturale introduzione al momento sacrale dell’In Memoriam (già massacrato agli ultimi Oscar) per ricordare gli artisti scomparsi. Ma con un clamoroso (e vergognoso) colpo di scena si scopre che non è stato previsto un video In Memoriam, mentre Conti legge sbrigativamente in meno di 20 secondi qualche nome random, da Franca Valeri a Peppino Rotunno. Una autentico scempio della quale l’Accademia e Rai1 devono dare conto, con i tanti artisti scomparsi che meritavano il loro degno omaggio, ancor più in un anno come questo. Uno scivolone apparentemente insignificante, ma in realtà una grandissima mancanza di rispetto per gli artisti e per chi li ha amati.
Tutti i vincitori dei David di Donatello 2021
MIGLIOR FILM
Volevo nascondermi – prodotto da Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con RAI CINEMA per la regia di Giorgio DIRITTI
MIGLIOR REGIA
Giorgio DIRITTI per il film Volevo nascondermi
MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
Pietro CASTELLITTO per il film I predatori
MIGLIOR PRODUTTORE
Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO FILM con RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per TARANTULA BELGIQUE per il film Miss Marx
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Sophia LOREN per il film La vita davanti a sé
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Elio GERMANO per il film Volevo nascondermi
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Matilda DE ANGELIS per il film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Fabrizio BENTIVOGLIO per il film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Mattia TORRE per il film Figli
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Marco PETTENELLO, Gianni DI GREGORIO per il film Lontano lontano
MIGLIORE COMPOSITORE
GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO, DOWNTOWN BOYS per il film Miss Marx
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“IMMIGRATO” musica e testi di Luca MEDICI, Antonio IAMMARINO, interpretata da Luca MEDICI per il film Tolo Tolo
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Matteo COCCO per il film Volevo nascondermi
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Ludovica FERRARIO, Alessandra MURA – Paola ZAMAGNI per il film Volevo nascondermi
MIGLIORE COSTUMISTA
Massimo CANTINI PARRINI per il film Miss Marx
MIGLIOR TRUCCATORE
Luigi CIMINELLI – Andrea LEANZA, Federica CASTELLI (prostetico o special make-up) per il film Hammamet
MIGLIOR ACCONCIATORE
Aldo SIGNORETTI per il film Volevo nascondermi
MIGLIORE MONTATORE
Esmeralda CALABRIA per il film Favolacce
MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Carlo MISSIDENTI
Microfonista: Filippo TOSO
Montaggio: Luca LEPROTTI
Creazione suoni: Marco BISCARINI
Mix: Francesco TUMMINELLO
Per il film Volevo nascondermi
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Stefano LEONI, Elisabetta ROCCA per il film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
MIGLIOR DOCUMENTARIO – PREMIO CECILIA MANGINI
Mi chiamo Francesco Totti di Alex INFASCELLI
MIGLIOR FILM STRANIERO
1917 di Sam Mendes (01 Distribution)
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Anne di Domenico CROCE e Stefano MALCHIODI
DAVID GIOVANI
18 regali di Francesco AMATO
DAVID DELLO SPETTATORE
Tolo Tolo di Luca Medici
DAVID ALLA CARRIERA
Sandra Milo
DAVID SPECIALE
Monica Bellucci
Diego Abatantuono
TARGHE DAVID 2021 – RICONOSCIMENTO D’ONORE
Ai professionisti sanitari Silvia Angeletti, Ivanna Legkar e Stefano Marongiu
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