Top 10 dischi italiani dell’anno: Zero, Gabbani, Benvegnù, Michielin

Dischi 2020

Ecco la nostra top 10 dei dischi italiani dell’anno, tra grandi ritorni cantautorali, nuove proposte indipendenti e consacrazioni artistiche

Si conclude questo 2020 in musica, un anno che ha visto una cospicua diminuzione di concerti ed eventi live a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, fattore che non ha però limitato la pubblicazione di interessanti lavori discografici, con una crescita costante di proposte emergenti ed il ritorno di grandi figure del panorama nazionale. Ecco la nostra top 10 dei dischi italiani dell’anno.

10 BugoChristian Bugatti

Il ritorno del cantautore piemontese, con l’esordio amaro al Festival di Sanremo per i motivi che tutti sappiamo, ma che vede la pubblicazione di un disco ispirato e che segue un’evoluzione anche sonora, fedele alla spinta folk-rock della sua produzione ma con accenni di musica attuale. Un alieno, Mi manca feat Ermal Meta e Al paese i pezzi migliori.

9 Francesco GabbaniViceversa

Il nuovo album di Gabbani mantiene intatti i tratti distintivi della sua musica: testi intrisi di giochi di parole e di riferimenti arditi, conditi da un sound estremamente orecchiabile e con spazi di romanticismo inaspettato come nella commovente ballad seconda classificata al Festival di Sanremo e title-track del lavoro discografico. Il sudore ci appiccica degno tormentone di quest’estate e consigliamo anche Cinesi a completare la top three.

8 Colapesce Dimartino – I mortali

Due grandi penne unite dall’origine siciliane hanno pubblicato questo disco che rappresenta un punto di arrivo notevole del cantautorato italiano degli ultimi anni, in grado di unire atmosfere oniriche tipiche di quella regione a un sound attuale che risente anche dell’elettronica. Testi spiazzanti e che puntano a stupire l’ascoltatore e a provocare spesso un effetto di disorientamento, come la descrizione della storia d’amore tra Rosa e Olindo, incarcerati insieme o per l’efficace descrizione dei nostri giorni in Noia mortale.

7 Renato Zero Zerosettanta Volume Due

Un disco variegato dal punto di vista tematico e in cui troviamo le ballate sentimentali, gli inni alla vita, la consapevolezza dello scorrere del tempo tra nostalgia e speranza per il futuro, e l’ironica denuncia sociale nei confronti di molti comportamenti e mondi che non vanno a genio al cantautore romano, che si conferma in un momento di grande creatività.

6 Francesca Michielin Feat

11 canzoni, 11 featuring con artisti molto diversi tra loro, ognuno dei quali ha portato il suo stile e il suo sound all’interno del pezzo con il prodotto finale di altissimo livello. Feat è un disco internazionale, contemporaneo, versatile, fresco. Tutte potenziali hit. Sperimentalismo e voglia di incontrare mondi artistici differenti hanno spinto la Michielin a muoversi in questa direzione e il coraggio è stato assolutamente premiato.

5 J-Ax ReAle

Il rapper milanese non ha paura di affrontare temi socialmente scomodi come la violenza domestica, il razzismo e la diseguaglianza di genere ma colpisce soprattutto l’aspetto autobiografico del disco perché all’interno Alessandro si mette a nudo e racconta la sua vita, il fatto che il successo non comporti un’esistenza tutta rosa e fiori e di quanto l’essere esposto comporti controlli serrati e pregiudizi. Non mancano il sarcasmo e le hit radiofoniche.

4 Giulia MuttiLa testa fuori

Arrangiamenti con venature rock che valorizzano la vocalità di Giulia per nove tracce ricche di vissuto, con una penna molto ispirata e da ascoltare con attenzione perché consentono di scoprire una cantautrice da tenere assolutamente d’occhio e che potrebbe dare molto alla musica italiana. Menzione speciale per Un posto per pochi, un piccolo gioiello.

3 Brunori SasCip!

Il disco della consacrazione per il cantautore calabrese, in grado di rendere alla portata di tutti contenuti profondi e alti con leggerezza e riflessione che si incastrano armonicamente. Da sottolineare un lavoro più dettagliato a livello di arrangiamento, spesso ornato di molti strumenti, con la presenza di archi e fiati.

2 Samuele Bersani – Cinema Samuele

Il cantautore dopo sette anni dall’ultimo disco, accendendo le luci del cinema della sua testa con un viaggio in dieci sale ricche di poesia, di arrangiamenti curati nel minimo dettaglio e di storie sofferte, lucide, spiazzanti. con una ricerca musicale continua e testi in cui vissuto e fantasia si incastrano a meraviglia, in cui il racconto delle proprie debolezze si inserisce nel contesto più ampio di una società che ha perso la bussola dell’empatia e della condivisione, in cui la sofferenza sentimentale è raccontata come un percorso di rinascita progressivo, in cui nessuna nota e nessuna parola è inserita per caso.

1 Paolo BenvegnùDell’odio dell’innocenza

Un disco sentimentale, sociale, evocativo che ruota intorno al concetto di evasione: per dissentire dal quotidiano la ricetta proposta è quella di recuperare un contatto diretto con la natura, con gli animali, con l’infinito per ritrovare se stessi e cercare un equilibrio che renda le nostre vite più innocenti, lontane dall’odio scimmiottato in molte forme ogni giorno.

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