Nuovi volti, nuovi mondi, nuove avventure. Comincia una nuova era per Doctor Who. Nel trailer ufficiale dell’undicesima stagione un primo sguardo completo alla 13° reincarnazione del Dottore, interpretato da Jodie Whittaker!
Dopo il poster e il primo teaser dell’undicesima stagione, finalmente un primo sguardo completo alla nuova reincarnazione del Dottore, per la prima volta nella storia dello show interpretato da una donna, Jodie Whittaker. Il leitmotiv del trailer rilasciato da BBC è proprio questo: tutto sarà nuovo, restando però fedele allo spirito più profondo di Doctor Who, una delle serie Tv sci-fi più longeve e seguite di sempre. «Tutto questo è nuovo per me. Nuovi volti. Nuovi mondi. Nuovi “tempi”. Perciò, se lo chiedessi molto molto gentilmente…diventereste i miei nuovi migliori amici?», recita Jodie nel trailer che sa di rinnovamento ma mantiene l’inconfondibile stile classico della serie, tra inseguimenti, navicelle spaziali, spazio profondo, battute sagaci. «Giusto. Ci sarà di che divertirsi!».
Dunque ci siamo, si riparte. Con ogni incarnazione arriva un nuovo senso di freschezza e avventura, di cambiamento e speranza, ed è proprio questa la formula che ha reso questa serie, in fondo, un classico: ogni volta si ricomincia, ma qualcosa del passato resta. C’è traccia di ogni Dottore che è stato, sempre, nel nuovo: è una storia che continua a snodarsi tra passato, presente e futuro, tra paradossi, ricordi, buchi neri, emozioni, lacrime e ideali, quelli che il Signore del Tempo – non importa in che vesti – ha sempre trasmesso: gentilezza, coraggio, amore, curiosità, passione. Ve ne abbiamo parlato nella nostra recensione dello Speciale di Natale, dove Peter Capaldi ci ha detto addio: «Ci scordiamo sempre, anche noi fan più accaniti, che la chiave di volta di Doctor Who è proprio questa: il cambiamento. Si cambia per continuare a vivere, per andare avanti, conservando in noi ogni cosa che siamo stati, insieme al seme di quel che potremo un giorno essere e saremo. In fondo, non lo facciamo tutti? Non siamo ogni giorno versioni differenti di noi stessi, pur rimando sempre – irrimediabilmente – noi? […] È la fine di un’era…ne inizia un’altra. E chissà dove finiremo stavolta, in quali punti dello spazio-tempo».