Dove osano le cicogne, recensione: l’esordio al cinema di Angelo Pintus è dolceamaro

Dove osano le cicogne - Antonio Catania e Angelo Pintus (Foto di Giuseppe Foglia)
Dove osano le cicogne - Antonio Catania e Angelo Pintus (Foto di Giuseppe Foglia)

La nostra recensione di Dove osano le cicogne, nuova commedia firmata da Fausto Brizzi che segna l’esordio al cinema del comico Angelo Pintus: gli spunti comici non mancano e il cast è perfettamente in parte, ma il tema della genitorialità non viene sviscerato e rimane spoglio

Dove osano le cicogne s’inserisce in quel sottofilone di commedie un po’ più impegnate, capaci di intercettare la realtà e la società contemporanea con le loro questioni aperte, in questo caso la genitorialità tramite fecondazione assistita. L’esordio davanti alla macchina da presa di Angelo Pintus cerca quindi di raccontare un tema spinoso ma attuale senza eccessiva enfasi o seriosità, anche grazie all’esperienza di Fausto Brizzi (Da grandi, Bla Bla Baby, Notte prima degli esami, Ex)che firma anche soggetto e sceneggiatura assieme allo stesso Pintus, ma non va oltre il semplice meccanismo comico depotenziando così una storia dai risvolti interessanti.

Dove osano le cicogne - Maria Amelia Monti e Beatrice Arnera (Foto di Giuseppe Foglia)
Dove osano le cicogne – Maria Amelia Monti e Beatrice Arnera (Foto di Giuseppe Foglia)

Genitori, ma non per caso

Angelo (Angelo Pintus) è un maestro elementare. I suoi alunni lo amano perché lo trovano divertentissimo, il preside lo odia perché lo considera un pericolo per l’ordine scolastico. È sposato con Marta (Marta Zoboli) e sarebbero una coppia felice e realizzata se non fosse per un piccolo particolare: la cicogna sta ignorando casa loro! Le hanno provate tutte, ma quel maledetto pennuto non ne vuole proprio saperne di portargli un bebè.

È Andrea (Andrea Perroni), il miglior amico di Angelo, a suggerire alla coppia una soluzione imprevista. E così, a casa loro irrompe una giovane spagnola, Luce (Beatrice Arnera), tifosissima del Barcellona, bella, dolce e con un segreto nascosto gelosamente. Un segreto molto pericoloso. Il suo arrivo sarà come un ciclone e sconvolgerà le vite di tutti.

Dove osano le cicogne - Andrea Perroni e Beatrice Arnera (Foto di Giuseppe Foglia)
Dove osano le cicogne – Andrea Perroni e Beatrice Arnera (Foto di Giuseppe Foglia)

Essere genitori

Che la GPA sia una pratica controversa e, a detta di alcuni, persino immorale lo dimostrano le posizioni anche molto nette che vengono prese a favore o a sfavore di quest’ultima. L’inserirla all’interno di una commedia sulla genitorialità, poi, diventa un azzardo ulteriore che Dove osano le cicogne non è in grado di portare avanti fino in fondo. Il che non vuol dire che il film, almeno per quanto riguarda il lato comico, funzioni poco o male perché Brizzi – vuoi o non vuoi – ha l’esperienza dalla sua e sa come costruire un impianto abbastanza efficace. Ad aiutare è il cast, qui formato oltre che dallo stesso Angelo Pintus anche da comprimari come Antonio Catania, Tullio Solenghi, Maria Amelia Monti e Andrea Perrone oltre alle due protagoniste femminili Beatrice Arnera e Marta Zoboli.

Funzionano più o meno tutti, anche sorprendentemente visti i diversi background di provenienza, con una menzione speciale per Solenghi e Catania (seppur in un ruolo minore che però ricorda un po’ i personaggi à la Frank Capra), ma i loro sforzi vengono sprecati da una sceneggiatura che avviluppa il tema in poche scene contornanti la struttura comica senza riuscire a dargli respiro, a regalargli un po’ più di profondità che vada al di là di una componente dialogica un filo retorica. Ed è un peccato, perché il coraggio che si è avuto nel provare a rendere più accessibile e leggibile un tema così controverso non è lo stesso della sceneggiatura nel suo sviluppo (anche diegetico).

Dove osano le cicogne - Angelo Pintus e Marta Zoboli (Foto di Giuseppe Foglia)
Dove osano le cicogne – Angelo Pintus e Marta Zoboli (Foto di Giuseppe Foglia)

Il piglio della commedia

Eppure Dove osano le cicogne ha dalla sua sua una più che discreta gestione del ritmo e un piglio affatto politicamente corretto (senza però essere cinico del tutto) che mantengono l’operazione a galla dignitosamente, almeno fino al terzo atto che affoga nella melassa quei buoni propositi di scrittura. Perché la coppia Brizzi/Pintus ha dimostrato di poter funzionare, magari non tanto nella stesura dello script quanto davanti alla macchina da presa, e il film non manca in molti punti di prendersi e prendere un po’ in giro sia i cliché sulle differenze di sesso tra uomini e donne sia quelli sulla maternità, sul gender gap, sulle coppie omogenitoriali e tanto altro.

Il fatto che però gli sceneggiatori siano solo uomini non permette alla storia di usufruire di un punto di vista femminile di cui avrebbe potuto tanto beneficiare, specialmente nel momento in cui la pellicola sembra quasi prendere una strada “utopica” nell’immaginare una società pronta a lasciarsi alle spalle il tipico reazionarismo italico. Ed è forse questo il motivo per cui i personaggi femminili risaltano meno, anche la stessa Luce, mentre i maschili sembrano più tridimensionali, più centrati e lontani dallo stereotipo di genere. Nel complesso alle volte si sorride, molte altre volte si sorride e Dove osano le cicogne sembra quasi un titolo parodico: non sappiamo fin dove osino i volatili, ma sappiamo fin dove osa questo film.

TITOLO Dove osano le cicogne
REGIA Fausto Brizzi
ATTORI Angelo Pintus, Marta Zoboli, Beatrice Arnera, Andrea Perroni, Tullio Solenghi, Maria Amelia Monti, Antonio Catania, Imma Piro
USCITA 1 gennaio 2025
DISTRIBUZIONE Piper Film

 

VOTO:

Due stelle e mezza

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome