È stata la mano di Dio, recensione: Sorrentino si mette a nudo firmando un’opera magnifica

È stata la mano di Dio - Il cast
È stata la mano di Dio - Il cast

La nostra recensione di È stata la mano di Dio, la più intima e poetica opera di Paolo Sorrentino, che mette in scena i suoi ricordi di adolescente, emoziona riuscendo a divertire e vince il Gran premio della giuria a Venezia

Con una carriera imponente alle spalle, inseguito da orde di ammiratori e detrattori e un Oscar tra le mani, Paolo Sorrentino torna nella sua Napoli e si tuffa nel suo passato di adolescente, emergendo più vitale e sincero che mai. È stata la mano di Dio è un’opera magnifica, cinema al suo stato più suggestivo. È poesia tradotta in immagini che trasudano dell’amore incondizionato del regista per la sua famiglia, per un calciatore che gli ha inconsapevolmente salvato la vita, per la sua multiforme città natale e per le prodezze della settima arte. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, dove ha vinto il Leone d’argento – Gran premio della giuria, il film è stato selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar 2022, nella sezione del miglior film internazionale.

È stata la mano di Dio - Filippo Scotti, Teresa Saponangelo e Toni Servillo
È stata la mano di Dio – Filippo Scotti, Teresa Saponangelo e Toni Servillo

C’era una volta…a Napoli

Fabietto Schisa (alter ego del regista, interpretato da un eccezionale Filippo Scotti) è un goffo diciassettenne che vive nella Napoli degli anni ‘80 con la sua eccentrica e calorosa famiglia. Fabio non ha amici o particolari passioni oltre a quella per il suo idolo, il calciatore Maradona, che proprio in quegli anni inizia la sua esperienza nel Napoli. Per assistere ad una delle partite della grande leggenda, il protagonista sfugge ad un tragico incidente destinato a segnare irreparabilmente il suo futuro. Piegato dal dolore, Fabio troverà rifugio nel cinema.

È stata la mano di Dio - Toni Servillo e Filippo Scotti
È stata la mano di Dio – Toni Servillo e Filippo Scotti

 

Napule è addore e’ mare

È stata la mano di Dio, lungi dal coincidere con un coming of age qualunque o con una patinata autobiografia insincera, diventa un’opera d’arte capace di cogliere con estrema vivacità le imperfezioni della vita. Seguendo l’incedere impacciato di Fabietto, lo spettatore vaga sognante per le strade di una Napoli meravigliosa, dominata da un mare sconfinato, metafora di libertà e possibilità. Condivide l’entusiasmo dei tifosi napoletani all’arrivo di Maradona, figura evanescente e salvifica destinata a compiere veri miracoli. Soprattutto però si bea dell’abbraccio avvolgente di una effervescente famiglia, colta tanto nelle sue problematiche dinamiche, quanto nel suo lato più spassoso ed esilarante.

È stata la mano di Dio - Una scena del film
È stata la mano di Dio – Una scena del film

Filippo, un Paolo ideale

Per dare vita a se stesso adolescente, il regista scommette su un attore emergente dal volto spigoloso e la corporatura affusolata. Filippo Scotti, al suo primo ruolo da protagonista regala un’interpretazione magnifica, grazie alla quale ha vinto a Venezia il premio Marcello Mastroianni. Il suo sguardo perso e trasognato, le sue movenze esitanti e l’equilibrio con cui mette in scena le emozioni laceranti provate da Fabio sono la dimostrazione di un talento cristallino. Come consigliato al protagonista alla fine del film, Scotti non si “disunisce” e diventa veicolo di tutte le angosce, i dubbi e gli immensi sogni dello stesso Sorrentino.

È stata la mano di Dio - Filippo Scotti
È stata la mano di Dio – Filippo Scotti

Un cast semplicemente perfetto

I personaggi che ruotano intorno a Fabio sono interpretati da un ensamble di ottimi attori. Torna l’attore feticcio di Sorrentino, un divertito Toni Servillo, nel ruolo di suo padre, protagonista dei momenti più divertenti della pellicola. Totalmente in parte è anche Teresa Saponangelo, la madre di Fabio amante degli scherzi. In un cast che vanta nomi come Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi e Lino Musella, però, a brillare su tutti è una Luisa Ranieri divina. La sua Patrizia, zia-musa di Fabio affetta da problemi psicologici, è una donna seducente, fragile, devastata da una sofferenza che trova nel corpo e nel volto della Ranieri il palcoscenico ideale.

È stata la mano di Dio - Luisa Ranieri
È stata la mano di Dio – Luisa Ranieri

Un nuovo, autentico Sorrentino

Nel confezionare la sua più intima e sentita opera, Sorrentino compie un piccolo miracolo. Pur mettendo in scena sé stesso, ad un livello di sincerità ineguagliabile nella sua filmografia precedente, il regista si rifiuta di monopolizzare l’attenzione sulla sua tecnica. Lascia così da parte la sua vena più esibizionistica ed i suoi virtuosismi esasperati. Forte di una nuova misura e di un inedito equilibrio confeziona la sua regia più poetica ed emozionante. La sua mano si sente, la firma è chiara. Eppure in questo caso il regista è totalmente al servizio della storia, che non diventa mero veicolo di una maestria ostentata. È stata la mano di Dio, un film in cui si sente l’eco di Fellini, si respira la comicità di Troisi e si omaggia un regista come Capuano, è la dimostrazione della devozione assoluta di Sorrentino al cinema.

È stata la mano di Dio - Paolo Sorrentino sul set del film
È stata la mano di Dio – Paolo Sorrentino sul set del film

Il ragazzo che sapeva solo guardare

Scendere a patti con il proprio dolore affrontandolo a viso aperto: è l’impegnativa sfida che un Sorrentino ormai maturo e navigato riesce a compiere, sfruttando gli strumenti di quell’arte che lo ha reso un grande, il cinema. È stata la mano di Dio è un pezzo di vita vera (quella del regista), certamente idealizzata, ma che ribolle di autenticità. È una lunga seduta di autoanalisi in cui, con gli occhi lucidi e un sorriso beffardo, Sorrentino mette in scena tutta la gratitudine e l’affetto che prova per i suoi genitori e la sua famiglia. È l’autoritratto imperfetto di un ragazzo “che sapeva solo guardare” e che cinquantenne si riguarda e si mette a nudo. E nel farlo si emoziona, fa emozionare il suo pubblico e firma la sua vera grande bellezza.

È stata la mano di Dio. Regia di Paolo Sorrentino. Con Filippo Scotti, insieme all’immancabile Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi, Biagio Manna, Ciro Capano, Enzo Decaro, Lino Musella, Sofya Gershevich. Uscita al cinema 24 novembre, disponibile su Netflix il 15 dicembre 2021.

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