Fake News: finalmente in Italia il red button per segnalarle alla polizia postale

Fake news red button segnalazioni

Finalmente disponibile in Italia un “bottone rosso” per segnalare le fake news alla polizia postale, primo passo per combatterle attivamente anche da noi.

Le fake news e un popolo di “boccaloni”

Le famigerate fake news, o se preferite le “bufale“, infestano ormai da anni la rete e i social network, colpendo a tutti i livelli: ne abbiamo viste di tutti i colori, dai Rom coi lingotti d’oro, alla ricorrente morte di Lino Banfi; dagli inesistenti parenti raccomandati della Boldrini, alle cucine bruciate dei ristoranti cinesi; da fantomatiche dichiarazioni della ex ministra Kyenge, agli imminenti meteoriti che colpiranno la Terra; dai politici ai funerali di Totò Riina, fino agli auguri di Natale del Papa.. e a decine su immigrati, politici e altri argomenti sensibili come la salute. Addirittura si è parlato dell’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti come condizionata dalle fake news che avrebbero penalizzato la Clinton. Un fenomeno quindi di portata mondiale e assolutamente da sradicare, viste le a volte anche tragiche conseguenze che ne derivano (odio razziale ecc.). Questo perché, spiace dirlo, ma gli italiani sono un popolo fondamentalmente stupido, e la stragrande maggioranza delle persone non si prende la briga di verificare l’attendibilità delle notizie che legge. Capita così che bufale trovate su Facebook diventino virali e vengano condivise scriteriatamente da decine di migliaia di persone (o per meglio dire “boccaloni”) che spesso non si degnano di eliminarle neanche dopo che gli è stato segnalato trattarsi di una bufala, a denotare ancor di più la stupidità e la superficialità dell’italiota medio che non riesce a rendersi conto dei danni che sta contribuendo a produrre. E intanto, chi crea ad arte le fake news, incassa valanghe di soldi grazie alle visualizzazioni delle pagine, come potete scoprire anche nel servizio di Matteo Viviani nella puntata de Le Iene del febbraio 2017.

Protocollo operativo per il contrasto alla diffusione delle fake news

Dopo l’annuncio di Renzi di voler promuovere una legge contro le fake news e in attesa che essa possa entrare in vigore (indipendentemente dal partito che ne sarà fautore) come già accaduto in Germania lo scorso ottobre, qualcosa finalmente si muove anche in Italia. Il Viminale ha infatti annunciato l’istituzione (già attiva) di un “red button” (bottone rosso) per segnalare direttamente alla Polizia Postale le fake news trovate in rete, in modo che possano essere contrastate più celermente. Basterà andare su questa pagina e compilare il rapido form di segnalazione, a cui seguiranno gli accertamenti del caso. Ovviamente, per evitare usi impropri della risorsa, la Polizia Postale verificherà accuratamente e prenderà provvedimenti solo nei confronti di notizie palesemente e pesantemente false.

Protocollo Operativo per il contrasto alla diffusione delle Fake News attraverso il web in occasione della Campagna elettorale per le Elezioni politiche 2018

Il Ministro dell’Interno Marco Minniti ha inaugurato oggi, presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, il primo Protocollo operativo per il contrasto alla diffusione delle fake news attraverso il web. Il Progetto muove dalla più recente sensibilità sviluppatasi attorno al fenomeno delle fake news, nell’ambito di un generale dibattito che sta coinvolgendo, per la individuazione di efficaci risposte, le istituzioni di diversi Paesi e della stessa Unione Europea, oltre ai gestori delle principali piattaforme social livello mondiale. Evidente la necessità di arginare, con specifico riguardo al corrente periodo di competizione elettorale, l’operato di quanti, al solo scopo di condizionare l’opinione pubblica, orientandone tendenziosamente il pensiero e le scelte, elaborano e rendono virali notizie destituite di ogni fondamento, relative a fatti od argomenti di pubblico interesse.

Lungi dal costituire espressione degli imprescindibili valori costituzionali della libertà di pensiero e del diritto di cronaca, la diffusione di fake news in campagna elettorale si pone, purtroppo, in un’ottica radicalmente opposta a quella di un legittimo esercizio di democrazia: l’obiettivo è infatti la violazione della libertà personale dei cittadini, l’induzione sistematica di falsi convincimenti, individuali e collettivi, e la macroscopica alterazione del sereno dispiegarsi del confronto democratico; il tutto, per favorire interessi particolari – non sempre leciti, chiari o riconoscibili – da parte di singoli individui o gruppi di pressione. Benché campagne di disturbo – se non di vera e propria disinformazione – siano sempre esistite, il fenomeno in parola assume oggi proporzioni ancor più insidiose, in ragione della pervasività dei moderni canali di comunicazione telematica (siti internet, blog, social network, piattaforme di instant messaging), capaci di moltiplicare esponenzialmente gli effetti negativi della pubblicazione di una notizia fake, rendendone immediatamente virale il contenuto ad una vastissima platea di destinatari.

Spesso anzi, la moltiplicazione virale di una notizia fake costituisce il frutto dell’opera di professionisti della comunicazione social, i quali, all’insaputa della generalità degli utenti – ed in alcuni casi mediante l’utilizzo di bot informatiche appositamente dedicate – sono in grado di “spingere” la notizia falsa fino a portarla tra gli argomenti più in evidenza nel dibattito generale. Alla viralizzazione del problema, allora, è opportuno contrapporre la viralizzazione della possibile soluzione: il Protocollo per il contrasto alle fake news muoverà, a tal fine, da un’idea di sicurezza partecipata che prevede a fianco della Polizia di Stato l’azione attiva e proattiva di provider e cittadini. Esso si articolerà nelle seguenti fasi.

Fake news red button polizia postale
Il form da compilare per segnalare le fake news

1. Raccolta informativa

Un ruolo centrale è attribuito al “Commissariato di PS on line”, struttura attiva nella diffusione della cultura delle sicurezza e dei servizi di prossimità al cittadino, la quale ha saputo, sin dalla sua istituzione nel 2005, attraverso i suoi canali di comunicazione istituzionale (pagina web del Commissariato di PS online; pagina facebook “Polizia di Stato”, “Una vita da social”; “Agente Lisa” e quella del Commissariato di PS online ) aggregare attorno a sé una Community virtuale che oggi supera i 900 mila contatti.

“C’è più sicurezza insieme”: proprio al fine di sfruttare le potenzialità offerte da una così vasta comunità, sul sito www.commissariatodips.it viene creato e messo a disposizione dei cittadini uno speciale Red Button per la segnalazione di fake news. Si tratta di un servizio dedicato di segnalazione istantanea, grazie al quale l’utente, giovandosi di un’interfaccia web semplice ed immediata, senza particolari procedure di registrazione, potrà segnalare l’esistenza in rete di contenuti ascrivibili a fake news. Il sistema prevede anche la possibilità di arricchire la segnalazione attraverso l’indicazione precisa delle URL, la compilazione di campi in cui poter indicare le piattaforme social ove la fake news viene diffusa ovvero, attraverso la compilazione di un campo ad inserimento libero, fornire le informazioni ritenute utili.

2. Attività OSINT ed analisi dei contenuti finalizzata alla eventuale smentita

Ricevuta la notizia, la Polizia Postale verificherà, per quanto possibile, l’informazione, con l’intento di indirizzare la successiva attività alle sole notizie manifestamente infondate e tendenziose, ovvero apertamente diffamatorie. La notizia, in particolare, verrà presa in carico da un team dedicato di esperti del CNAIPIC che, in tempo reale, 24 ore su 24, effettuerà approfondite analisi, attraverso l’impiego di tecniche e software specifici per l’ OSINT in rete, al fine di individuare la presenza di significativi indicatori che permettano di qualificare, con la massima certezza consentita, la notizia come fake news (presenza di smentite ufficiali, falsità del contenuto già comprovata da fonti obiettive; provenienza della presunta fake da fonti non accreditate o certificate etc.) Tale speciale team curerà altresì un’autonoma attività di raccolta informativa, al fine di individuare precocemente la diffusione in rete di notizie marcatamente caratterizzate da infondatezza e tendenziosità, ovvero apertamente diffamatorie.

3. Risalto alle smentite ufficiali, supporto alle richieste di rimozione

Sulla scorta degli elementi evidenziati nei report di analisi – qualora sia risultato possibile individuare con esattezza una fake news – sul sito del Commissariato di ps on line e sui canali social istituzionali verrà pubblicata una puntuale smentita. L’intento di vicinanza e servizio ai cittadini si declina, in tal modo, nell’obiettivo di viralizzare la contronarrazione istituzionale, affinché il cittadino possa giovarsi di una più completa descrizione del fatto o del fenomeno, e riappropriarsi, in tal modo, di quella libertà di scelta negatagli da un’informazione tendenziosamente falsa o parziale.

In ogni caso, nella misura in cui la notizia sia in grado di incidere direttamente sulla reputazione e l’onorabilità delle persone, la Polizia Postale darà avviso, attraverso i predetti canali istituzionali, della eventuale esistenza di smentite ufficiali medio tempore pervenute da parte degli interessati. Ove necessario, infine, la Polizia Postale, forte della professionalità acquisita nel corso degli anni, potrà fornire eventuale ausilio al cittadino destinatario della fake news, guidandolo nell’interlocuzione con le maggiori piattaforme social ed indirizzandolo nella proposizione di richieste di rimozione dei contenuti ritenuti lesivi, richieste le quali, in ogni caso, dovranno essere successivamente valutate dal singolo social network

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