Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte, recensione: c’est Claude Lelouch

Finalement - Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte - Kad Merad
Finalement - Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte - Kad Merad

La nostra recensione di Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte, il nuovo film del maestro Claude Lelouch fuori concorso a Venezia 81 e con protagonista Kad Merad: un’opera tanto sconnessa quanto ammaliante, dolceamara come la vita o il cinema

A 87 primavere e 60 film Claude Lelouch torna a Venezia fuori concorso con Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte; non un’opera testamento bensì una celebrazione della famiglia, della libertà e una riflessione amara sulla solitudine e sul tempo che passa inesorabile. Un film frammentario e sguisciante fatto di tanti piccoli segmenti, il cui filo conduttore sta tutto nell’amore del maestro francese per il Cinema e per le sue infinite possibilità espressive con un Kad Merad camaleontico protagonista che oscilla tra il sacro e il profano, l’alto e il basso, il serio e il faceto. Opera sconnessa e ammaliante assieme, capace di regalare gioia e malinconia come solo la vita sa fare.

Finalement - Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte - Claude Lelouch
Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte – Claude Lelouch

Un viaggio senza meta

In un mondo sempre più folle Lino (Kad Merad), un uomo che aveva tutto tra famiglia, successo e carriera, sente che sta perdendo l’equilibrio. Decide di lasciarsi tutto alle spalle e vagare, ricercato, per la Francia vestendo prima i panni di un prete destituito, di un regista di film per adulti, di un trombettista per rendersi conto alla fine, dopo una serie di incontri a dir poco strampalati, che tutto quello che accade nella vita è un bene.

Finalement - Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte - una scena del film
Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte – una scena del film

Nel mondo di Claude

Come si fa a raccontare un mondo che pian pian sta impazzendo sempre più, scosso tra folate di violenza estrema, nichilismo e pessimismo, intolleranza e l’incapacità di pensare in maniera positiva al futuro? Ce lo dimostra a 87 anni e dopo una carriera da circa 60 film Claude Lelouch, con quello che forse è il suo film più personale e urgente e per certi versi anche il più anarchico e “folle”. Una favola musicale sconnessa e completamente libera da qualsiasi struttura diegetica, costruita e raccontata come uno spartito jazz o blues, scevro da ogni logica narrativa contemporanea. Lelouch ci conduce per mano nel suo mondo schizzato ma gentile, con un’attenzione e un rispetto particolari verso il mezzo cinematografico

La vicenda di Lino si snoda quindi attraverso dei segmenti slegati fra loro, quasi come fossero dei tableaux vivants in perpetuo movimento, che dentro di sé contengono e abbracciano il film, le sue intenzioni tematiche, il suo messaggio di riavvicinamento tra gli uomini. Dai campi lunghi e dai totali si tornai primi piani, e poi viceversa, restringendo e allargando lo sguardo di continuo alla ricerca di un senso che possa aiutarci a decifrare il grande mistero dell’esistenza. Il tutto in un’opera che lavora (anche) sul concetto d’identità, sulla sua natura volubile e inafferrabile perché dentro ognuno di noi ci sono tanti alter ego che ci compongono e ci definiscono.

Un mondo, quello del maestro francese, da attraversare con lo sguardo incantato di un bambino davanti alla meraviglia della macchina da presa, e per questo forse provvisto di un’ingenuità che magari non gli varrà facilmente perdonata. È però un dentro o fuori, un prendere e lasciare, perché in Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte (il sottotitolo italiano non era poi così necessario) la dimensione intradiegetica accoglie Lino e lo spettatore in coup de theatre ammaliante. 

Finalement - Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte - Elsa Zylberstein e Barbara Pravi
Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte – Elsa Zylberstein e Barbara Pravi

L’eleganza della gentilezza

E se l’operazione quasi da rappresentazione teatrale messa in piedi da Lelouch colpisce è proprio perché si fa portatrice di un cinema elegante e gentile, che guarda al passato della propria filmografia (vengono proiettate brevi scene da L’aventure c’est l’aventure e da La bonne année) cercando però di rimanere sulle istanze del presente. Purtroppo il gioco tende a disintegrarsi arrivati in quello che potremmo definire una specie di terzo atto, perché Finalement eccede in generosità esagerando, lavorando ai fianchi uno spettatore magari non abituato ad una narrazione così fuori sincro. 

Forse con un taglio maggiore del minutaggio (128 minuti sono troppi) e con una carrellata di personaggi e situazioni meno nutrita Lelouch avrebbe potuto mantenere quella capacità attrattiva di sguardo verso un’umanità così variegata, piena di colori e sfumature, che Lino ha la possibilità di conoscere nel suo viaggio senza meta per la Francia. Perché in Finalement le sottostorie sono tante, i generi si accavallano così come le suggestioni, la macchina da presa accoglie la voglia di libertà di Lino (che bravo Kad Merad), la sua lotta contro una mente deteriorata e la necessità di costruire attorno a sé un mondo a misura di bellezza e di umanità.

Ed è questo l’aspetto più commovente di un film che sa alcune volte divertire, altre volte emozionare e altre ancora stupire, che anche quando pecca di eccessiva verve e di una personalità strabordante ci ricorda di come certi autori riescano a vedere cose che in molti non possono vedere. Nei loro mondi, nei loro labirinti è perciò anche bello provare a perdersi un po’, anche se il rischio è di non trovare subito una logica, una spiegazione o un’uscita. Il senso del viaggio, alle volte, è anche questo.

TITOLO Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte
REGIA Claude Lelouch
ATTORI Kad Merad, Elsa Zylberstein, Michel Boujenah, Sandrine Bonnaire, Barbara Pravi, Françoise Gillard, Marianne Denicourt, François Morel, Raphael Mezrahi
USCITA 19 settembre 2024
DISTRIBUZIONE Europictures 

 

VOTO:

Tre stelle

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