In Fire Squad – Incubo di fuoco vengono messe in scena la determinazione e il sacrificio di un’unità d’élite di pompieri che ha fatto la storia. Joseph Kosinski pone l’attenzione sulla metodologia d’azione di questi eroi di tutti i giorni.
Basato sulla vera storia della Granite Mountain Hotshots, una squadra locale di pompieri, Fire Squad – Incubo di fuoco (Only the brave) narra le eroiche gesta di quella che diventò una delle più importanti unità d’élite dell’Arizona. Un film che racconta con rispetto ed equilibrio una storia di eroi di tutti i giorni.
Sviluppo in due parti
La storia si sviluppa in due parti. La prima è incentrata sulla formazione dell’unità: vengono presentati i personaggi principali, ovvero Eric Marsh (Josh Brolin), il capo squadra, e Brendan McDonough (Miles Teller), ex tossico dipendente che, dopo la nascita della figlia, cerca nel lavoro di pompiere la sua redenzione. Notevoli le interpretazioni sia di Brolin che di Teller. Attraverso poi alcuni personaggi secondari – la moglie di Eric, Amanda (Jennifer Connelly), e Christopher MacKenzie (Taylor Kitsch), anche lui membro dell’unità d’élite – i due protagonisti verranno ulteriormente approfonditi e messi in diretta relazione. La prima parte di Fire Squad è forse il punto più debole del film, perché, per quanto funzioni, nel complesso risulta prevedibile, fin troppo pregna di cliché sia nei dialoghi, sia nella caratterizzazione dei personaggi stessi.
Combattere il fuoco con il fuoco
La sensazione di già visto va però dissolvendosi nella seconda parte del film, quando la vicenda inizia a farsi davvero incandescente. Eric diventa protagonista assoluto, ne viene rivelato il passato dando così maggiore senso ad alcune sue scelte prese in precedenza. Vengono poi anche messi in tavola possibili spunti per altri personaggi, anche secondari. Così, con lo scoppiare del famoso incendio, conosciuto come lo Yarnell Hill Fire, lo spettatore si ritrova aggrappato alla sedia in una continua escalation di tensione. Il regista Joseph Kosinski evita del tutto situazioni pompose o fin troppo eroiche; il suo occhio è al servizio dell’azione, ed evita virtuosismi registici fini a se stessi, mantenendo comunque uno stile visivo efficace e d’impatto, concentrandosi sulle strategie e le tecniche utilizzate dai pompieri per affrontare il loro nemico, il fuoco. Nel film esso viene rappresentato per quello che è, senza alcun tipo di orpello o interpretazioni filosofico-simboliche, un elemento da non sottovalutare, un avversario da conoscere e da affrontare sempre in squadra.
L’unione fa la forza
Fire Squad, più che concentrarsi sulle gesta in sé dei pompieri, ne approfondisce la metodologia, focalizzandosi sul loro approccio nel fronteggiare un problema. Viene da sé il porre l’accento sul lavoro di squadra, sulla fiducia e la collaborazione che s’instaura tra questi uomini. Attraverso piccoli gesti o brevi battute viene sottolineato questo legame di fratellanza, portando lo spettatore a sentirsi parte integrante di quel gruppo. Per questo motivo, nell’atto finale si rimane con il fiato sospeso fino all’ultimo, temendo per la vita non tanto del singolo personaggio, ma dell’intero gruppo in sé e di ciò che esso rappresenta per la comunità. Peccato quindi per una prima parte poco originale, perché nel complesso il film ha un buon ritmo e ottime scene di tensione, riuscendo (caso raro per questo tipo di cinema) ad andare oltre la semplice immagine del pompiere, cercando di analizzare le ragioni per cui questi uomini siano da considerare dei veri e propri eroi di tutti i giorni.
Fire Squad – Incubo di fuoco, diretto da Joseph Kosinski, con Josh Brolin, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jeff Bridges e Taylor Kitsch, uscirà nelle sale italiane il 22 agosto 2018, distribuito da 01 Distribution.