La nostra recensione di Free Guy – Eroe per gioco: Shawn Levy dirige Ryan Reynolds e Taika Waititi alla scoperta delle tante realtà nascoste in un videogioco Open World
Free City
Guy (Ryan Reynolds) è un png (personaggio non giocante) di Free City, ambientazione di un videogioco Open World di grandissimo successo. Lì lavora come impiegato di banca, “condannato” a compiere ogni giorno le stesse azioni. Finché una mattina, anziché subire la solita rapina, decide di sventare il colpo e indossare gli occhiali di uno dei rapinatori. Questi lo rendono un personaggio giocante che può picchiare, uccidere e decidere come comportarsi, seppur non sia guidato da nessun player in carne e ossa al di là dello schermo. Diventa così la prima intelligenza artificiale che vive di vita propria, generata da un codice che l’imprenditore Antonie (Taika Waititi) ha rubato ai due programmatori Milly (Jodie Comer) e Keys (Joe Keery). Proprio Milly, dopo aver catturato l’attenzione di Guy, si darà da fare insieme a lui per riparare a questo torto prima che sia troppo tardi.
Il buono e il cattivo: Ryan Reynolds e Taika Waititi
Ryan Reynolds mette in mostra un buon talento comico e carica il suo personaggio della giusta ironia. Espressioni e movenze risultano sempre adatte alle circostanze, misti ad una ingenuità di fondo che arricchisce il personaggio di un’inevitabile tenerezza. Il suo “camiciola Guy” è affascinante ma sostanzialmente ingenuo, ed è questo a fargli guadagnare moltissimi fan tra i player del videogioco. Gli fa da contraltare il personaggio interpretato da Taika Waititi, fin troppo sopra le righe e volutamente irritante. Il linguaggio esasperatamente giovanile supera persino lo slang tipico dell’ambiente gaming, si poggia su qualche luogo comune di troppo e purtroppo ne penalizza la credibilità.
Nuovi creativi
A rappresentare degnamente le nuovissime generazioni ci sono Jodie Comer e Joe Keery. Appassionati di videogiochi ma anche dotati di menti abbastanza brillanti da crearne uno, non si arrendono alla prepotenza del ricco Antoine (intenzionato a rubar loro l’idea). La Comer è femminile e al tempo stesso piena di risorse: combatte armata fino al collo all’interno del videogioco ma non fa fatica a far battere cuori sia a Free City che nella vita vera. A proposito dei combattimenti, vanno menzionati gli effetti speciali messi al servizio di Shawn Levy (già regista di Una notte al museo e produttore esecutivo di Stranger Things): dalle sparatorie agli inseguimenti passando per il corpo a corpo, l’effetto complessivo è dinamico e credibile.
Un moderno Truman Burbank
L’idea del videogioco e del png che prende vita è paragonabile, con le dovute differenze, a quello del Truman Burbank interpretato nel 1998 da Jim Carrey in The Truman Show. Quest’ultimo tuttavia è umano mentre il protagonista di Free Guy non esiste nella realtà, trattandosi appunto di un’intelligenza artificiale. A risvegliare in lui una coscienza e dei ricordi è, in fin dei conti, l’amore. La pellicola, infatti, sfrutta la trama e la vita a Free City per rispecchiare aspetti più profondi della società di oggi, divisa tra chi ha il coraggio di inseguire i propri sogni e chi si accontenta di vivere passivamente un destino scelto da altri. Il tutto con estrema leggerezza e con un’idea di partenza piuttosto simpatica ed innovativa.
Free Guy – Eroe per gioco, nato da un soggetto di Matt Lieberman, arriva nelle sale cinematografiche l’11 agosto 2021 distribuito da Walt Disney Pictures e 20th Century Fox.