Furiosa: A Mad Max Saga, recensione: il prequel di Fury Road rallenta per “godersi” l’inferno

Furiosa: A Mad Max Saga - Anya Taylor-Joy
Furiosa: A Mad Max Saga - Anya Taylor-Joy

La nostra recensione di Furiosa: A Mad Max Saga diretto da George Miller, prequel attesissimo di Mad Max: Fury Road fuori concorso a Cannes 2024, con Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth: lo spettacolo visivo, pur minore, si fonde con un maggior sviluppo di trama e personaggi

Ha sostanzialmente aperto col botto Cannes 2024 Furiosa: A Mad Max Saga, 9 anni dopo quel Mad Max: Fury Road sempre passato per la Croisette e capace di ridefinire i codici, il linguaggio e la visionarietà del cinema d’azione contemporaneo. Torna quindi sul luogo del delitto quel geniaccio di George Miller, 79 primavere, e lo fa con un prequel che evita l’errore della ripetizione, che smorza sicuramente di più i toni action complice anche una durata fin troppo generosa e che però amplia i confini narrativi, disegna ancora meglio la Furiosa del titolo e l’arena della storia, regala più cuore e umanità. E poi ci sono Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth, perfetti nel reggere sulle proprie spalle quest’epopea.

Furiosa: A Mad Max Saga - Chris Hemsworth
Furiosa: A Mad Max Saga – Chris Hemsworth

Si torna a casa

Dopo il tracollo della nostra civiltà, la giovane Furiosa (Anya Taylor-Joy) viene rapita dall’orda di biker guidati dal signore della guerra Dementus (Chris Hemsworth) e strappata dalle braccia della propria madre e di un territorio rigoglioso e pacifico, il Luogo Verde delle Molte Madri. Furiosa dovrà superare molte difficoltà nel mezzo di uno scontro tra due bande, tanto che perderà il suo braccio e dovrà sostituirlo con una protesi meccanica. Ma la strada per ritrovare la propria casa, i propri affetti e soprattutto se stessa è irta di trappole, assassini e pericoli.

Furiosa: A Mad Max Saga - Anya Taylor-Joy, Tom Burke e Chris Hemsworth
Furiosa: A Mad Max Saga – Anya Taylor-Joy, Tom Burke e Chris Hemsworth

Potenza e controllo

Che Miller non avesse intenzione in questo momento di girare un Fury Road 2.0. era già evidente dal titolo, dalle centellinate dichiarazioni rilasciate in questi nove anni tra un film e l’altro e dalla stessa carriera del regista australiano, uno che non si è mai ripetuto neanche nei sequel. D’altronde non avrebbe avuto neanche senso provare a replicare una pellicola così radicale, visionaria e potente, così come non avrebbe avuto senso pensare ad una origin story troppo smarcata dallo stile, dai colori, dalle intenzioni di Fury Road. E allora Miller, che oltre ad essere un gran regista è anche molto intelligente, decide di stare esattamente nel mezzo scrivendo e girando un film che si distacca dal modello di nove anni fa, ricordandolo però in più di un’occasione.

Il risultato di questa scelta è Furiosa: A Mad Max Saga, un prequel in cui scrittura e messa in scena sono ancora più equilibrate, in cui il ritmo è sì più altalenante nei giri ma mai nella tensione drammaturgica. Perché i modelli a cui l’australiano si riferisce sono altissimi e apparentemente irraggiungibili, dalla tragedia greca a quella shakespeariana, dal viaggio dell’eroe di Campbell al viaggio della speranza (e forse anche dell’orrore) di Steinbeck, circumnavigando il sacro e il profano, fotografando con la macchina da presa mai doma l’alto dei regnanti e il basso dei sudditi, il privilegio e la miseria, il potere e la sottomissione allo stesso.

Il buon George miscela i generi e li sublima assieme, ancor più che nel film precedente, perché in Furiosa si passa dal western al war-movie, dall’action fracassone e girato con magniloquenza al thriller post-apocalittico, fino addirittura agli sprazzi di dramma intimista. La fotografia resta sempre ipersatura e brillante, le sequenze notturne nel deserto sembrano prese dai dipinti di Dixon che raffiguravano il deserto Navajo, montaggio e scenografie sono avvolgenti, serrati, claustrofobici e ariosi allo stesso tempo. È cinema di altissima fattura quello di Furiosama soprattutto è cinema che sa come valorizzare gli attori con il materiale minimo possibile, senza essere inutilmente verboso o dialogico.

Furiosa: A Mad Max Saga - Anya Taylor-Joy
Furiosa: A Mad Max Saga – Anya Taylor-Joy

La scrittura piena

Ne sono un esempio i personaggi di Furiosa e dello stesso Dementus, che qui hanno i volti di Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth, con la bravissima Alyla Browne che interpreta la protagonista in giovane età. Magnetici, dolenti e intensi anche nelle poche battute che scambiano tra loro, tutti e tre, il loro più che un duello o un inseguimento nel deserto sembra essere un ballo di sangue, ossa, sudore e benzina. Torna persino Immortan Joe, ma la sua presenza nefasta è solo di male auspicio per gli eventi che seguiranno mentre Miller  il suo co-sceneggiatore Nico Lathouris sono più interessati a dare maggiore profondità a Furiosa, a regalarle una backstory, delle motivazioni, degli obbiettivi e soprattutto dei demoni da sconfiggere.

Perché Furiosa: A Mad Max Saga si appoggia sul potere del mito, del racconto e della testimonianza. Traccia nella volta celeste, sui corpi e sulle pareti le mappe di un mondo sull’orlo della più totale autodistruzione, forse impossibile da salvare ma non da comprendere, da rappresentare e quindi da tramandare ai posteri. Ed è per questo che Miller stavolta si affida ad una divisione in capitoli più schematica, forse meno libera ma più precisa, quasi più ordinata. Tanto poi il disordine che serve lo trova nella furia delle sequenze d’azione (almeno tre sono clamorose, tra tutte l’attacco alla cisterna), nella forza degli archetipi che rappresenta, nella sua natura biblica e spirituale.

In fondo si parte dall’Eden profanato, quindi dalla creazione del peccato, e si torna o meglio si vorrebbe tornare a quell’Eden, a quella dimensione perfetta, pura, sacrale. Solo che stavolta il Paradiso potrebbe essere davvero perduto e l’Inferno troppo vasto, arido e privo di umanità; un Inferno che odora di benzina, di automobili in fiamme, di sangue, di colpa.

TITOLO Furiosa: A Mad Max Saga
REGIA George Miller
ATTORI Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth,  Alyla Browne, Tom Burke, Lachy Hulme, John Howard, Nathan Jones, Josh Helman, Elsa Pataky, David Field, Angus Sampson, Charlee Fraser
USCITA 23 maggio 2024
DISTRIBUZIONE Warner Bros Pictures Italia

 

VOTO:

Quattro stelle

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