Gli amori di Anaïs, recensione: Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier in una dramedy affascinante

Gi amori di Anaïs - Valeria Bruni Tedeschi
Gi amori di Anaïs - Valeria Bruni Tedeschi

La nostra recensione de Gli amori di Anaïs, affascinante dramedy di Charline Bourgeois-Tacquet, su una trentenne irrefrenabile e travolgente affamata di vita, con Anaïs Demoustier e Valeria Bruni Tedeschi meravigliose

Di mare, letteratura, femminilità dirompenti e sentimenti destabilizzanti vive Gli amori di Anaïs la leggiadra dramedy di Charline Bourgeois-Tacquet. Presentato alla Semaine de la Critique 2021 il film condivide con un’altra pellicola dello scorso Festival di Cannes, La persona peggiore del mondo, un assunto di base: la volontà di abbozzare il ritratto di una trentenne affamata di vita ed esperienze, tentando con grazia di afferrare l’ineffabile. Se il percorso di Julie aveva condotto la ragazza a trovare la propria autonomia in conseguenza all’incontro-scontro con il maschile, Anaïs trova in un’altra lo specchio ideale in cui specchiarsi in tutta la sua purezza.

Gi amori di Anaïs - Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier
Gi amori di Anaïs – Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier

Un uragano aggraziato 

Anaïs (Anaïs Demoustier) ha trent’anni ed è una studentessa di letteratura dalla vita frenetica. Come un uragano corre tra un impegno e l’altro. Cerca un lavoro per poter pagare l’affitto del suo appartamento a Parigi, dimentica gli appuntamenti con il suo ragazzo e intanto corre, parla incessantemente e non si ferma mai. Ad una festa incontra Daniel (Denis Podalydès), un editore molto più grande di lei che perde la testa per la ragazza. Nella vita dell’uomo, però, c’è un’altra donna, Emilie (Valeria Bruni Tedeschi), un’intrigante scrittrice. Quando le strade di Anaïs ed Emilie si incrociano, la vita frenetica della ragazza sembra subire una battuta d’arresto in un’estate destinata a cambiarle la vita. 

Gi amori di Anaïs -Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier
Gi amori di Anaïs -Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier

Femminilità dirompente 

Una scheggia impazzita. Un caparbio uragano di energia e sentimenti incontenibili. Un fiume in piena di parole, emozioni e sbadatezza. Anaïs è l’incarnazione di un’umanità irrefrenabile, desiderosa di assaporare con gusto ogni attimo della sua esistenza. La determinazione la rende un’anima libera, capace di volteggiare per le strade di Parigi con una leggiadria incantevole. Sul lungo periodo, però, la sua frenesia vulcanica rischia di consumarla. Refrattaria alla stabilità, scostante e volubile, Anaïs sembra incapace di comunicare, di costruire rapporti sani, così impegnata com’è a rivendicare la sua autodeterminazione. È l’incontro con il soave fascino e l’irresistibile pacatezza di Emilie a permettere alla protagonista di guardare la sua vita in prospettiva. Senza per questo rinunciare all’estrema vitalità di una trentenne dirompente. 

Gi amori di Anaïs - Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier
Gi amori di Anaïs – Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier

Un film affascinante

Anaïs Demoustier nel ruolo della protagonista è luce abbagliante. Con un’interpretazione dalla frizzantezza travolgente l’attrice riesce a rendere Anaïs un personaggio palpitante e ammaliante. Al suo fianco Valeria Bruni Tedeschi ha lo charme perfetto per incarnare la maturità delicata di Emilie. Le interazioni fra le due sono il cuore emotivo della pellicola: un intrecciarsi di anime, di femminilità, che vibra di una scrittura aggraziata e della loro bravura smagliante. La fotografia calda e luminosa avvolge i corpi delle due donne con una delicatezza erotica che non sfocia mai nella sessualizzazione forzata. Grazie anche ad una regia mai sovrabbondante o fuori luogo lo sguardo sul corpo femminile e, in generale, sulla femminilità è autentico e brillante, capace di cogliere frammenti di donne meravigliose con una grazia lodevole.

Gli amori di Anaïs. Regia di Charline Bourgeois-Tacquet. Con Anaïs Demoustier, Valeria Bruni Tedeschi, Denis Podalydès, Jean-Charles Clichet, Xavier Guelfi, Christophe Montenez, Anne Canovas, Bruno Todeschini, Annie Mercier, Grégoire Oestermann e Marie-Armelle Deguy. Al cinema dal 18 aprile, distribuito da Officine UBU.

VOTO:

3 stelle

 

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