La nostra recensione de Gli anni belli, commedia esuberante di Lorenzo D’Amico de Carvalho, con Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta, ambientato negli anni ’90 in un camping estivo sopra le righe
La ribellioni, gli amori fugaci, la voglia di assaporare ogni istante come fosse l’ultimo: l’estate è il periodo dell’anno in cui tutto sembra più semplice, più immediato. Gli anni belli di Lorenzo D’Amico de Carvalho cattura tutta la leggerezza della bella stagione e registra gli effetti del sole battente su un variegato gruppo di avventurieri di un esuberante camping. Il filtro è quello di una comicità vivace e sopra le righe che non rinuncia a stoccate pungenti alla situazione sociale e politica italiana degli anni ‘90 e, di riflesso, della nostra contemporaneità.
L’estate addosso
È il 1994 e l’Italia è nel pieno di un (non tanto) silenzioso cambiamento che ne scardina le certezze. Elena (Romana Maggiora Vergano) è una liceale ribelle e testarda, un’idealista rivoluzionaria impegnata politicamente. I suoi genitori, Eugenio (Ninni Bruschetta) e Adele (Maria Grazia Cucinotta), vengono da un’altra generazione e non riescono ad empatizzare con l’irrequietezza della figlia. Giunta in un campeggio estivo, la famiglia dovrà fare i conti con una nuova gestione della struttura. Quando un gruppo di universitari calorosi arriva nel camping, quella che si prospettava un’infernale vacanza in famiglia, si trasforma per Elena in nell’estate più soddisfacente della sua giovane vita.
Sotto il sole della rivoluzione
Se il camping “Bella Italia” è la manifestazione più concreta del capitalismo aggressivo, Elena non può che protestare inneggiando ai suoi valori rivoluzionari. È così che un’estate qualunque si trasforma nella divertente e scanzonata resa dei conti di due modi opposti di percepire la realtà. Da un lato la ritrovata verve politica di una gioventù che vorrebbe farsi portatrice di importanti cambiamenti sociali. Dall’altra il tradizionalismo bigotto e borghese dei proprietari del camping e una certa apatia straripante disillusione incarnata dal ruvido Eugenio. Uno scontro generazionale inevitabile e dalle spiritose conseguenze che si consuma tra feste in discoteca, falò sulla spiaggia, partite dei mondiali e primi amori. Perchè, infondo, è pur sempre estate.
Un camping sopra le righe
Gli anni più belli è una commedia sgargiante e spiritosa che trova la chiave della sua efficacia nel suo non prendersi troppo sul serio. Gli stessi interpreti sembrano divertirsi a immergersi nei loro personaggi: Romana Maggiora Vergano restituisce l’irruenza timida della sua Elena, riuscendo a cogliere la contraddittorietà di un carattere in formazione. Ninni Bruschetta è brillante nel caratterizzare la seriosità agè del suo Eugenio e Maria Grazie Cucinotta lo spalleggia con briosità nel ruolo di Adele, una donna stanca della freddezza del marito. Accanto a loro una serie di personaggi secondari, più o meno macchiettistici, che riescono a strappare diversi sorrisi.
Esagerato e sopra le righe, Gli anni più belli è il ritratto stilizzato ed insieme iperbolico di un momento storico particolarmente movimentato ben filtrato dalla spensieratezza estiva.
Gli anni belli. Regia di Lorenzo D’Amico de Carvalho. Con Romana Maggiora Vergano, Ninni Bruschetta, Maria Grazia Cucinotta, Paola Lavini, Gianvincenzo Pugliese, Stefano Viali, Ana Padrão, Francesca Ziggiotti, Gabriele Stella, Luca Attadia, Alexia Turchi, Riccardo Maria Manera, Giorgia Spinelli, Costantino Comito, Riccardo Sinibaldi, Beniamino Marcone, Rosalia Porcaro, Bebo Storti. AL cinema dal 7 febbraio , distribuito da Bendico.
2 stelle e mezza
