La nostra recensione di Horizon – An American Saga – Capitolo 1, primo film della tetralogia western scritta, diretta e interpretata da Kevin Costner, passato già a Cannes: un’epopea che guarda a Ford e Peckinpah, in cui regnano epos e “lore” ma anche un po’ di incertezza
Ci ha messo anni il buon Kevin Costner a dare vita a Horizon – An American Saga – Capitolo 1, e il motivo non può essere ricondotto solo ed esclusivamente alla pur grande ambizione che il progetto porta con sé. Quella dell’attore e regista statunitense è infatti un’epopea Western che cammina sulle orme dei grandi, da Ford a Peckinpah passando per il nostro Leone, ma che ragiona anche in termini contemporanei di racconto serializzato, di espansione dell’arena e degli archi narrativi e tematici sulla scia dello Yellowstone diretto da Taylor Sheridan. Il cast è da far girare la testa (Costner, Sienna Miller, Sam Worthington, Danny Huston, Luke Wilson e tanti altri), la confezione magnifica, la scrittura migliorabile
L’inizio della storia
Il fascino del Vecchio West e come è stato conquistato – e perso – raccontato attraverso il sangue, il sudore e le lacrime di molti. Percorrendo i quattro anni della Guerra Civile, dal 1861 al 1865, comincia un viaggio emozionante attraverso un Paese in guerra con se stesso, vissuto attraverso la lente di famiglie, amici e nemici che cercano di scoprire cosa significhi veramente essere gli Stati Uniti d’America. Tanti personaggi e tante storie diverse s intrecciano tra alleanze, tradimenti, vita, morte, cadute e rinascite mentre tutti (o quasi) cercano di raggiungere la nuova città promessa del futuro.
Alle radici dell’America
Se c’è un genere legato a doppio filo alla storia, alla cultura e alla società degli Stati Uniti quello è proprio il western. Non solo ovviamente in termini geografici, di location e di immaginario ma anche puramente nello spirito drammaturgico ed extra-drammaturgico; il western è connesso alla colonizzazione selvaggia, ad un certo tipo di imperialismo (i nativi che vengono espropriati delle proprie terre e confinati nelle riserve), ma anche all’opportunità, al sogno americano che proprio a metà dell’Ottocento cominciava a prender forma. Nel western, più che in ogni altro genere, è racchiusa perciò l’essenza dell’American way of life, lo spirito di una nazione nella sua forma più pura.
In un momento storico revisionista come il nostro anche un genere spesso fortemente manicheo come il western ha dovuto cambiare faccia, cominciando perciò a staccarsi dai modelli antesignani di John Ford che vedevano una rappresentazione distorta e ingiusta dei nativi a favore di un patriottismo figlio del suo tempo. Un processo che forse fu proprio Costner a cominciare più di 30 anni fa con Balla coi lupi, 7 Oscar vinti, e che ora con Horizon – An American Saga – Capitolo 1 cerca di arrivare a totale compimento. Perché, questo primo tassello dell’epopea fortemente voluta dal regista e attore americano, è un film che si apre ad una narrazione complessa, stratificata, dal profumo seriale e dall’ambizione sfrenata.
Lo si vede nella confezione di gran classe, nel modo in cui Costner si prende tutto il tempo per presentarci i tanti archi narrativi che vanno a comporre questa enorme tela, nell’amore per il genere che trasuda da ogni fotogramma. È un’opera quarta che spiazza, sfinisce, lavora sui fianchi dello spettatore grazie anche ad una durata fin troppo generosa, che è capace di inanellare grandi momenti di cinema e sequenze un po’ raffazzonate e gestite non al meglio (soprattutto in scrittura). Non si può però negare come in Horizon Kevin Costner non ci abbia messo tutto stesso, e come il suo sguardo rimanga sempre onesto, cristallino leggibile dalla prima all’ultima inquadratura.
Un racconto molto ricco
Box-office permettendo, la visione di Costner è destinata a svilupparsi in quattro film da circa tre ore ciascuno, di cui questo Horizon – An American Saga – Capitolo 1 rappresenta una sorta di lungo primo atto. Non deve quindi stupire la sua natura fortemente introduttiva e frammentaria, perché è ovvio che è stato pensato e sviluppato come una traccia dalla quale far diramare tutti gli archi narrativi, espandendoli all’interno di questa grande arena temporale e spaziale che copre un arco di ben quattro anni ( quelli della guerra civile) e che si sviluppa in tutti gli stati chiave dell’immaginario del Far West. Ne deriva quindi un racconto ricchissimo, molto dialogico, con molti personaggi che entrano ed escono dalla diegesi e altri che invece fanno solo capolino per poi fare il loro ingresso più avanti.
Questa frammentazione porta ovviamente con sé anche alcuni dei problemi del film, il quale soffre di un ritmo abbastanza disomogeneo con pochi eventi chiave (il bellissimo attacco Apache iniziale, un paio di scontri a fuoco e un inseguimento boschivo), molti momenti di raccordo e anche un pacing un po’ stanco specialmente nel secondo atto. Anche il lavoro stesso sui personaggi non appare ancora levigato perfettamente, visto che alcune storyline svettano nettamente sulle altre, cosiccome non è ancora ben chiaro quale sia il fulcro tematico dell’opera e di conseguenza cosa abbia spinto Costner a voler raccontare questa storia.
Non siamo però davanti ad un mero esercizio stilistico proprio perché Horizon – An American Saga – Capitolo 1 contiene in sé l’essenza del cinema purissimo che è il dinamismo, non solo della macchina da presa (comunque relativo) ma soprattutto dello sguardo; un racconto di epos e thanatos, di sogni e possibilità, di città che promettono il futuro mentre lentamente il mito del passato viene abbandonato. Certo, il treno che mette fine al sogno di C’era una volta il West è ancora lontano, la civiltà del Novecento dovrà aspettare ancora un po’ prima di distruggere completamente l’immaginario di un’epoca, ma quell’inquadratura finale di Giovanni Ribisi che guarda avidamente l’Horizon che sarà non fa ben sperare.
TITOLO | Horizon – An American Saga – Capitolo 1 |
REGIA | Kevin Costner |
ATTORI | Kevin Costner, Sam Worthington, Abbey Lee, Sienna Miller, Ella Hunt, Jena Malone, Jamie Campbell Bower, Danny Huston, Luke Wilson, Thomas Haden Church, Michael Rooker, Giovanni Ribisi, Isabelle Fuhrman, Tom Payne, Angus Macfayden, Tatanka Means, Michael Angarano, Georgia MacPhail, Owen Crowshoe |
USCITA | 4 luglio 2024 |
DISTRIBUZIONE | Warner Bros Pictures Italia |
Tre stelle