Icaros: A Vision è il nuovo film diretto “a quattro mani” da Leonor Caraballo e Matteo Norzi con l’attore italiano Filippo Timi.
La commistione del finto e del reale
Icaros: A Vision é stato individuato all’interno del concorso Tribeca Film Festival di New York del 2016 dopo aver preso parte anche al Milano Industry Days del 2015. I protagonisti della vicenda sono essenzialmente quattro attori, tra cui l’italiano Filippo Timi in un’insolita veste balbuziente, affiancati da sciamani reali che conferiscono il carattere naturale e selvaggio, per certi aspetti, della cornice ambientale, la foresta amazzonica, in cui si svolge la narrazione. Pertanto l’unione di attori professionisti con membri della tribù Shipibo determina la possibilità di far conoscere una nuova tradizione medica al pubblico occidentale e in particolare quello europeo. L’Amazzonia, alla fine del film, non sarà solo quella parte di mondo menzionata esclusivamente per i problemi del dissesto ambientale legati ai cambiamenti climatici ma potrà essere considerata secondo una nuova accezione.
Una doppia possibilità
L’icipit di Icaros: A Vision è alquanto destabilizzante: la protagonista Angelina, interpretata da Ana Cecilia Stieglitz, scopre di non avere speranze dopo la diagnosi di un male incurabile. Così la scelta di recarsi in Amazzonia somiglia più ad un viaggio inteso come realizzazione di un ultimo desiderio che alla ricerca di una cura effettiva. Giunta nel luogo della tribù conosce un gruppo di sciamani tra cui Arturo, Arturo Izquierdo, che le somministra una bevanda psichedelica: l’Ayahuasca. Dall’interno di questo incontro tra civile e selvaggio, secondo quelli che sono i canoni di riconoscimento di un ipotetico immaginario collettivo, si assiste ad un parallelismo narrativo. Così come la protagonista è, di fatto, una malata in fin di vita alla ricerca disperata di una cura per guarire, altrettanto il suo essere vittima coincide con l’assolvere la funzione salvifica per una zona terrestre anch’essa in fin di vita come l’Amazzonia. La presenza e possibile diffusione del sapere medico diffuso nella foresta può essere una strada che salverebbe l’Amazzonia dal suo crudele destino di risorsa sfruttata senza alcun ritegno.
Il coraggio dalla paura
Oltre al parallelismo rintracciabile all’interno della narrazione sull’asse Angelina-Amazzonia, il quale prevede un continuo entrare e uscire dalla vicenda poiché attraverso il film si affrontano temi di grande attualità come le cure per le malattie considerate inguaribili al giorno d’oggi o l’eccessivo sfruttamento malandato della natura, Icaros: A Vision presenta altre vicende comuni. Una prima è manifestata dalla complicità risultante dall’amicizia che viene a legare Angelina e il giovane apprendista sciamano Arturo. Grazie a quest’ultimo la protagonista riuscirà, infatti, ad accettare il destino superando le paure comprensibili che possono vivere le persone in un determinato stato ma anche ad affrontarle mediante il coraggio acquisito grazie all’incontro con altri “pazienti” di quella comunità recatisi in Amazzonia per lo stesso motivo. Allo stesso modo Arturo scoprirà di avere una malattia degenerativa che lo condurrà ad un totale annullamento del senso della vista; un’immersione nell’oscurità da cui il giovane scopre di poter riemergere grazie alla pratica del canto curativo degli sciamani: icaros appunto.
Opera divulgativa e autobiografica
Nella narrazione di Icaros il senso di speranza che inizia a permeare il film da poco oltre la metà viene giustificato e maggiormente compreso attraverso le parole del regista italo-uruguaiano Matteo Norzi il quale dichiara che la collega Leonor Caraballo ha voluto inserire l’elemento biografico della scoperta della malattia incurabile per farne un lavoro “divulgativo” cioè un’opera grazie alla quale si potesse conoscere uno dei poteri che possono avere le piante e comprenderne la vera importanza attraverso l’emblema dell’Amazzonia come territorio martoriato dallo sfruttamento occidentale. Icaros: A Vision è un esempio del talento “fotografico” di Caraballo; l’ultimo, purtroppo che ci è dato conoscere poiché la regista scomparirà prima della conclusione delle ultime fasi di produzione.
Icaros: a vision è il film in uscita nelle sale italiane il 12 aprile. Il cast in cui è presente l’italiano Filippo Timi è diretto dalla coppia Leonor Caraballo e Matteo Norzi. La pellicola è distribuita dalla casa Lab 80 Film.