Il caso Josette, la recensione della commedia dell’assurdo diretta da Fred Cavayé con Dany Boon e Jérôme Commandeur: una bizzarra satira della società e della giustizia, ma che evita di affondare il colpo
Maître Pompignac vs Valvert
Francia, 1640. L’avvocato Maître Pompignac (Dany Boon) non ha mai vinto una causa: tutti i suoi clienti sono morti, squartati, impalati o ustionati. Un giorno però una ragazza va da lui per chiedergli di difendere una giovane innocente: Roxane, 11 anni, accusata ingiustamente di aver ucciso un maresciallo di Francia. Pompignac accetta, senza rendersi conto che Roxane in realtà non è una bambina, ma una capra… Ma dovrà anche fare i conti con il suo avversario, il formidabile e celebre Valvert (Jérôme Commandeur).
Processo ad una capra
La bizzarra commedia dell’assurdo messa in piedi da Fred Cavayé parte da un fatto che oggi sembra al limite dell’incredibile: nel XVII secolo gli animali potevano davvero essere processati per aver commesso un crimine. È così che l’avvocato Pompignac, nonostante venga deriso dagli amici della locanda, è convinto di aver trovato il caso della sua vita: difendere la giovane ed innocente capra Josette, accusata ingiustamente dell’omicidio di un maresciallo. Ma, ai fini della sceneggiatura, tutto ciò rappresenta solamente la punta dell’iceberg.

Les Chèvre
Il caso Josette – emblematicamente al plurale Les Chèvre, nel titolo originale – manifesta il desiderio di attuare una satira politica e sociale a 360 gradi mantenendo sempre il sorriso sulle labbra. Le critiche mosse dalla pellicola colpiscono in primis la giustizia, il suo procedere in modo macchinoso e per nulla imparziale, oltre alle evidenti piaghe sociali presenti nel XVII secolo che non appaiono poi così sanate al giorno d’oggi. Les Chèvre del titolo originale dà delle “capre” alla collettività di ieri quanto a quella di oggi senza nascondersi dietro a un dito. L’ambientazione neoclassica non confonde più di tanto le acque, visto che i riferimenti all’attuale panorama francese appaiono evidenti quanto cercati.
Umorismo popolare ma non demenziale
L’ironia con la quale si tratta la materia è ben pensata, merito anche dei due protagonisti Dany Boon e Jérôme Commandeur. Più apprezzati in patria che non all’estero, i due attori si muovono bene all’interno della sceneggiatura e padroneggiano i tempi comici dimostrando il loro grande mestiere. Le buffe espressioni facciali e la comicità quasi popolare appaiono ben dosate, per un umorismo che non risulta raffinato ma neppure demenziale. Semmai si può rimproverare alla pellicola di lanciare il sasso per poi nascondere la mano, di voler colpire senza affondare il colpo. Fred Cavayé sembra volersi fermare solo un passo prima, apparendo “politicamente scorretto” ma pur sempre garbato.
Colpire senza affondare il colpo
Inevitabile notare, quindi, che Il caso Josette si limita a smuovere le acque – in modo a volte persino disordinato – mostrando difetti ed incongruenze ma senza arrivare alle dovute conclusioni. Se sia una scelta ponderata o una mera mancanza di coraggio, non è dato saperlo. Ciò che è certo è che da un’opera di questo tipo, a maggior ragione se proveniente d’Oltralpe, ci si sarebbe aspettati un J’accuse più centrato e forte. Il che, del resto, non rende la commedia meno divertente ma semplicemente meno incisiva.
TITOLO | Il caso Josette |
REGIA | Fred Cavayé |
ATTORI | Dany Boon, Jérôme Commandeur, Marie-Anne Chazel, Claire Chust, Alexandre Desrousseaux, Grégory Gadebois, Bun Hay Mean, Fatsah Bouyahmed, Sophie-Marie Larrouy, Vincent Grass, André Penvern |
USCITA | 24 aprile 2024 |
DISTRIBUZIONE | Notorious Pictures |
3 stelle e mezza