La nostra video intervista ad Aurelio Grimaldi, regista del film Il delitto Mattarella, che come un fiume in piena ci ha raccontato retroscena interessanti sulla mafia e tirato in ballo anche Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi
Vi presentiamo la nostra video intervista esclusiva ad Aurelio Grimaldi, regista del film Il delitto Mattarella (leggi la nostra recensione). L’autore palermitano, un autentico fiume in piena, ci ha raccontato molto del film, della sua cinematografia, della mafia, dei retroscena della Sicilia di fine anni ’70, fino al tirare pesantemente in ballo anche nomi illustri come Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi. Il delitto Mattarella, interpretato tra gli altri da David Coco, Donatella Finocchiaro, Sergio Friscia, Tony Sperandeo e Leo Gullotta, uscirà nei cinema il 2 luglio, distribuito da Cine1 Italia.
Disponibili anche il video integrale della conferenza stampa del film e le nostre video interviste a David Coco (Piersanti Mattarella) e Donatella Finocchiaro (la moglie Irma).
Sinossi
6 gennaio 1980. Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a sangue freddo a Piersanti e lo uccide. Pur nel disorientamento del momento con una serie di depistaggi verso il terrorismo di sinistra, il delitto apparve anomalo per le sue modalità. Il giovane Sostituto Procuratore di turno, quel giorno dell’Epifania, sarà Pietro Grasso, futuro Procuratore Antimafia e Presidente del Senato. Le indagini saranno proseguite dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone, che scoverà pericolose relazioni tra Mafia, Politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e Servizi Segreti. Il film ricostruisce il clima politico che ha preceduto l’omicidio: protetto a Roma dal Segretario della DC e dal Presidente della Repubblica Pertini, Mattarella è totalmente avversato dai capicorrente siciliani del suo partito. Mattarella non disturbava solo gli equilibri in essere nella DC ma entrava a gamba tesa sugli affari e gli accordi tra politica e mafia, la quale, per l’omicidio Mattarella, si allea con l’estrema destra romana neofascista in cambio dell’evasione dal carcere Ucciardone del leader Concutelli. Ma l’omicidio Mattarella è anche la storia di una famiglia, di esseri umani, di valori e ideali perseguiti con sincero spirito di servizio e afflato solidale: aspetti che nel film hanno un ruolo centrale. Aurelio Grimaldi ripercorre quei tragici giorni con occhio attento e sensibile.