La recensione de Il gusto delle cose di Tran Anh Hung: presentato alla 18ª Festa del Cinema di Roma, il film con Juliette Binoche e Benoît Magimel è una devota esaltazione della cultura gastronomica
Nella prestigiosa cucina di Dodin-Bouffant
1885. L’impeccabile cuoca Eugénie (Juliette Binoche) lavora da oltre vent’anni per il famoso gastronomo Dodin-Bouffant (Benoît Magimel) ed è l’unica che sappia davvero soddisfarlo in cucina. Il loro sodalizio dà vita a piatti, uno più delizioso dell’altro, che stupiscono anche gli chef più illustri del mondo. Con il passare del tempo, la pratica della cultura gastronomica e l’ammirazione reciproca si sono trasformate in una relazione sentimentale. Eugénie, però, è affezionata alla sua libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.
Profonda devozione verso il cibo
Presentato alla 18ª Festa del Cinema di Roma e ispirato al romanzo The Life and the Passion of Dodin-Bouffant, Gourmet di Marcel Rouge, Il gusto delle cose manifesta sin dal principio la sua profonda devozione verso il cibo e verso la cultura gastronomica a tutto tondo. Non a caso la pellicola si apre con un lungo piano sequenza nel quale i protagonisti sono solamente ortaggi, verdure, carni, preparazioni, grosse pentole in rame, fiamme e coltelli che lavorano gli ingredienti con precisione e rispetto. Persino i suoni si focalizzano su questo aspetto: prima di ascoltare le prime voci “umane”, l’orecchio dello spettatore si riempie di rumori quali l’olio che frigge, i vegetali che vengono tagliuzzati, i tegami che tintinnano nello sfiorarsi.
Immensi Juliette Binoche e Benoît Magimel
Juliette Binoche e Benoît Magimel si confermano due interpreti giganteschi, capaci di reggere la scena in ogni contesto. Recitare in costume non offusca minimamente il loro carisma: burbero e malinconico lui, raggiante e sicura di sé lei, la coppia si dimostra più che compatibile all’interno di una relazione amorosa profonda ma non carnale. Sono le loro anime a scegliersi per la vita, senza però che lo stare insieme mini l’indipendenza individuale di ciascuno. Ai due attori il merito di trasmettere questo concetto senza scivolare nella freddezza o nell’indifferenza. Ma non passa inosservata nemmeno la giovane Bonnie Chagneau-Ravoire, brava nel portare una ventata di freschezza senza snaturare in nessun modo la natura della pellicola.
La regia di Tran Anh Hung
Tran Anh Hung è costretto a procedere in modo lento per tener fede a questo tipo di narrazione: i ritmi si dilatano, le luci ricordano la drammaticità del teatro e le inquadrature si stringono su un coltello, su un ortaggio, su un assaggio che potrebbe portare ad una severissima bocciatura come al più profondo godimento. Per apprezzare a pieno la storia – e persino per comprendere a pieno le dinamiche che intercorrono tra i vari personaggi – è forse necessario amare il cibo e intenderlo come condivisione, forma d’arte, ricerca del piacere, materia di profondo studio. Il ritmo lento col quale si procede, sommato all’importanza data alla cultura gastronomica, rende Il gusto delle cose un film probabilmente destinato a dividere il pubblico.
Trascendere dalla mera necessità di “nutrirsi”
La cucina resta infatti la protagonista indiscussa de Il gusto delle cose: ecco perché anche nella particolarissima relazione tra Eugénie e Dodin-Bouffant – e, in un secondo momento, tra quest’ultimo e l’aspirante apprendista Pauline – il cibo ha una valenza fondamentale che trascende dalla mera necessità di “nutrirsi”. Tutti i rituali che girano intorno alla preparazione dei piatti, alla scelta degli ingredienti e persino alla pulizia delle pentole vengono accompagnati da un rispetto reverenziale quasi religioso. Spiegare una ricetta è quasi come recitare una preghiera, il che sposta necessariamente l’azione vera e propria su un piano secondario e, in qualche modo, quasi superfluo.
TITOLO | Il gusto delle cose |
REGIA | Tran Anh Hung |
ATTORI | Juliette Binoche, Benoît Magimel, Pierre Gagnaire, Jean-Marc Roulot, Bonnie Chagneau-Ravoire, Sarah Adler, Galatea Bellugi, Emmanuel Salinger, Mhamed Arezki, Chloé Lambert, Laurent Claret |
USCITA | 9 maggio 2024 |
DISTRIBUZIONE | Lucky Red |
3 stelle e mezza