Il magico mondo di Harold, recensione: Zachary Levi e il suo pastello fatato faranno divertire le famiglie

La nostra recensione de Il magico mondo di Harold, godibile film per famiglie con Zachary Levi che sveste i panni di Shazam! per indossare quelli di un cartone che finisce nel mondo reale alla ricerca del suo creatore

Arriva nelle sale Il magico mondo di Harold, film per tutta la famiglia godibile e spettacolare, con protagonista lo Shazam! Zachary Levi, catapultato da un mondo immaginario a quello reale, e che vivrà mille avventure con i suoi compagni vecchi e nuovi, diretto dal regista de L’Era Glaciale e Rio.

Harold (Zachary Levi) è un ragazzo felice ed ingenuo che vive all’interno di un mondo immaginario – creato da un disegnatore umano che lui conosce come il “vecchio” e di cui sente solo la voce. Il giovane è in possesso di un pastello viola con il quale può disegnare qualunque cosa e trasformarla in realtà, accompagnato nelle sue avventure da due simpatici animali da lui inventati, il grosso Alce e la piccola Porcospino. La sua vita spensierata viene interrotta un giorno dalla misteriosa scomparsa del suo creatore. Spaventato ed incuriosito, Harold decide di partire alla ricerca del vecchio, disegnando una porta che lo proietta nel mondo reale, nel quale si ritrova ad essere un vero umano tridimensionale, seguito dai suoi amici che si trasformano a loro volta in persone reali:

Alce diventa così un nero pasticcione (Lil Rel Howery) e Porcospino una ragazza aggressiva (Tanya Reynolds). Il completamente spaesato Harold si imbatte quindi in Terry (Zooey Deschanel), una madre single il cui figlio adolescente Mel (Benjamin Bottani), fantasioso e intraprendente, fa subito amicizia con lo strano terzetto; decidendo di aiutare il bizzarro ma simpatico ragazzo, che gli regala metà del suo pastello magico con il quale può creare qualunque cosa, da automobili ad aerei, a ritrovare il suo “genitore”. Riusciranno Harold e i suoi amici ad adattarsi alla strana vita del mondo reale? Riuscirà Harold a trovare il suo creatore? E riusciranno i tre amici a tornare nel loro mondo più semplice e spensierato?

Esiste una trama narrativa particolare che gli americani hanno chiamato “pesce fuor d’acqua” e che può generare decine di storie diverse, ma sempre con la stessa struttura: il protagonista vive una vita felice solo per essere poi proiettato in un luogo diverso e per lui del tutto estraneo, dove, tra mille peripezie, dovrà tentare di cavarsela. Questa trama essenziale è alla base di numerose storie: da Oltre il giardino con Peter Sellers (un anziano che ha passato tutta la vita in casa a vedere la televisione per poi essere sfrattato e trovarsi nel mondo minaccioso al di fuori della casa) a Splash! con Tom Hanks che si innamora di una ragazza che in realtà è una sirena acquatica.

Questo Il magico mondo di Harold è l’ultimo esempio del citato “pesce fuor d’acqua”, basandosi sul romanzo degli anni Cinquanta di Crockett Johnson. Perché allora recuperarlo oggi? Perché grazie all’immenso successo del film Barbie, la definitiva storia basata sull’idea del Fish Out of Water: la bambola Barbie vive nel suo mondo fatato solo per ritrovarsi nel mondo reale. Come si vede il meccanismo è identico, ma funziona ogni volta perché non è altro che una metafora della vita: il bambino che ad un certo punto è costretto a lasciare la protezione materna per trovarsi solo nel pericoloso e sconosciuto mondo degli adulti.

Trattandosi di un film per tutta la famiglia, anche se non necessariamente una commedia, ha tutti i cliché del genere: protagonisti simpatici ma imbranati, una madre lavoratrice sola con un figlio intraprendente e avventuroso, un “cattivo” che vuole approfittare della situazione per i suoi fini malvagi, una ricerca movimentata come una caccia al tesoro, e il necessario lieto fine che aggiusta tutto quello che sembrava essersi rotto durante le precedenti disavventure.

Essendo un fantasy moderno si avvale di tutta la tecnologia possibile e grazie all’espediente del pastello magico i protagonisti possono creare qualunque cosa fino a ritrovarsi su un aereo scaturito dal nulla. Il film è ricco di azione, invenzioni, inseguimenti e fughe, colorato, fracassone, movimentato all’estremo come il pubblico giustamente si aspetta ora da un’opera del genere, ingenua e innocua, adatta a bambini ma divertente anche per i loro genitori. Un film che per la sua dinamicità e prevedibilità lascerà tutti relativamente soddisfatti, anche se verrà subito dimenticato.

Il cast è del tutto funzionale alla narrazione e tranne i due protagonisti senza nomi particolarmente di rilievo, essendo un film basato essenzialmente sull’azione e la sorpresa. Non c’è quindi molto da dire, se non che il protagonista Zachary Levi, con vent’anni di successi alle spalle in film come Shazam!, Thor e Spy Kids, sembra imbarazzatamente fuori parte, non avendo né la giovane età né il fisico (troppo robusto) necessario per il ruolo; ma la sua simpatia e la sua esperienza recitativa fanno presto dimenticare l’incongruenza.

Il regista di un film del genere è invece sempre irrilevante, trattandosi di un’opera interamente basata su storyboard, dove è proibita la più piccola improvvisazione e la regia deve seguire alla lettera il copione. Difatti dietro la macchina da presa c’è Carlos Saldanha, incredibilmente qui al suo esordio nel cinema live-action, ma ben conosciuto come regista di importanti film d’animazione, tra cui le saghe di successo de L’Era Glaciale e Rio. Chissà cosa accadrà ora che è riuscito a fare con evidente successo il salto di qualità, simile a quello del buon Harold: dal mondo dei “fumetti” al mondo degli attori in carne d’ossa.

Tutto sommato un film godibile e spettacolare, che merita di riscuotere un buon successo, anche se, essendo autoconclusivo, difficilmente potrà in futuro trasformarsi in una serie o avere un sequel. Ma se il box office dovesse rivelarsi prodigioso, gli autori riusciranno senza dubbio a trovare un escamotage per vari seguiti, su questo non ci sono dubbi.

3 stelle