Il vegetale: la recensione del primo film interpretato da Fabio Rovazzi

Il vegetale - Fabio Rovazzi banner

Il vegetale è il primo di film che vede la web star Fabio Rovazzi in veste di attore, diretto da un Gennaro Nunziante orfano di Checco Zalone. Una favola moderna ricca di messaggi positivi che però non convince particolarmente, co-prodotta dalla Disney.

Dal web al cinema

Tra i tanti benefici portati dalla tecnologia degli ultimi anni c’è quello di potersi creare un proprio personaggio, semplicemente usando uno smartphone e qualche buona idea (o magari un bel faccino). Caricando poi il proprio video su Youtube, magari si diventa una web star adorata da milioni di ragazzini. Ecco quindi che il passo successivo è darsi alla musica o al cinema, sfruttando il trampolino della grande popolarità acquisita sul web. E così diversi “fenomeni” nati su internet sono riusciti ad approdare sul grande schermo: dai The Pills ai The Jackals, da Federico Clapis e Favij fino a Fabio Rovazzi.

Ma chi è sto Rovazzi?

Chi è Fabio Rovazzi? Domanda lecita se avete più di 40 anni. Il 24enne milanese, partendo appunto dal web, ha conosciuto un successo devastante nell’estate del 2016 con il suo brano tormentone Andiamo a comandare, a cui è seguito Tutto molto interessante ed infine, lo scorso anno, Volare con la partecipazione di Gianni Morandi. Risultato? Due primi e un secondo posto in classifica, e qualcosa come undici dischi di Platino in totale. La cosa che risulta più strana è però che il pubblico che maggiormente è riuscito a conquistare Rovazzi sia quello dei bambini da scuola elementare, che ballano per ore sulle note delle sue hit. Non è un caso, quindi, che il film di cui stiamo per parlare sia co-prodotto da Disney Italia.

Fabio e il miraggio del lavoro

Ne Il vegetale il giovane e onesto Fabio Rovazzi, orfano di madre e che non vede il padre (Ninni Bruschetta) ingegnere da quando quest’ultimo si è rifatto una vita con un’altra donna, è alla ricerca di un impiego nella sua Milano. Come tutti i giovani, però, i lavori che gli vengono offerti sono sempre con contratti a tempo (molto) determinato, poco stimolanti e ancor meno remunerativi, come il volantinaggio. Fabio divide un piccolo appartamento in affitto con il pugliese Nicola (Alessio Giannone), a sua volta precario consegnatore di sushi a domicilio. A completare il periodo negativo ci si mette anche la sua fidanzata, che lo molla per cercare fortuna all’estero. Ma non è tutto, perché a causa di un incidente suo padre è in coma e Fabio si vede quindi catapultato a dirigere l’azienda di famiglia, scoprendo di avere un padre un tantino disonesto e anche una scostante e puntigliosa sorellina a carico, Nives (Rosy Franzese). Questo sarà però solo uno dei tanti colpi di scena che lo porteranno, in una continua montagna russa, addirittura a raccogliere pomodori insieme agli immigrati, ma anche a conoscere la dolce maestrina Caterina (Paola Calliari) e l’invadente, ma simpatico vicino di casa Armando (Luca Zingaretti).

Orfani di Checco

Il film diretto da Gennaro Nunziante, che per chi non lo sapesse è il regista dei film che più hanno incassato nella storia del cinema italiano (quelli di Checco Zalone), è una commediola non volgare e di buoni sentimenti, direbbe qualcuno. Una favola moderna con sottotesti socio-politici, direbbe qualcun altro. In realtà sembra un film di Checco Zalone.. senza Checco Zalone. E questo fa tutta la differenza del mondo. Non per Rovazzi che, seppur imbrigliato nel ruolo di serafico giovane ingenuo, se la cava più che dignitosamente (anche se un po’ monocorde), ma un tipo di commedia così esile può funzionare davvero solo se ha come protagonista un mattatore, quale sa essere appunto Zalone. Affrontare nuovamente il tema del precariato come nel precedente Quo Vado?, con l’aggiunta dell’estrema onestà dell’ingenuo Rovazzi, dell’ennesimo abusato paesino di provincia (che pullula di immigrati anziché di zotici locali), e qualche colpo di scena più o meno telefonato, non giovano particolarmente ad un film che riesce a strappare qualche sorriso, ma nulla più.

Come reagiranno i bambini?

Tra l’altro lo strizzare l’occhio ai bambini, confezionando un film senza parolacce e ricco di messaggi positivi, con Rovazzi che mantiene il suo nome ma poi non canta e non balla, rischia di diventare controproducente. Proprio perché il pubblico di giovanissimi magari trascina mamma e papà al cinema pensando di vedere il Rovazzi “musicarello”, ed invece si ritrova con risvolti sociali e familiari che per ovvie ragioni non può comprendere. A chi è indirizzato, quindi, Il vegetale? Probabilmente l’obbiettivo è un pubblico trasversale, che comprenda i ventenni e, perché no, conquisti anche quelle persone un po’ più agée, che magari non avevano neanche idea di chi fosse il ragazzo protagonista. E forse questo potrebbe regalare paradossalmente un’inaspettata longevità al film, anziché bruciarlo nel giro di una settimana. Il tutto fatto “con educazione”, come detto dallo stesso Nunziante in conferenza stampa.

Nel cast spicca la piccola Rosy Franzese

Resta però il fatto che nel film non c’è nulla di innovativo, il tutto è abbastanza calmierato, i colpi di scena telefonati, gli appena 83 minuti di durata scorrono via leggeri. Nel cast qualche guizzo arriva dalla scontrosa e pignola sorellina interpretata dall’ottima Rosy Franzese, mentre i bravi Luca Zingaretti e Ninni Bruschetta fanno il loro, senza infamia e senza lode. Anche il povero Alessio Giannone ce la mette tutta nei panni del barese simpatico, ma l’ombra di Zalone (tranne in rari momenti) lo schiaccia inesorabilmente. C’è pure un cameo di Barbara D’Urso che però, onestamente, non fa ridere (quando invece i cameo di norma sono sempre gustosissimi, vedi quello di Franca Leosini in Come un gatto in tangenziale). Ma d’altronde, se cercate un film spensierato e pieno di buoni sentimenti, allora tutto sommato potrebbe anche piacervi, senza bisogno di rimpiangere il buon Checco. Fabio Rovazzi, partito come filmmaker, chissà che trovi ispirazione da questa esperienza per l’inizio di una nuova carriera registica. Come dimostrano i suoi videoclip, le potenzialità le ha tutte.

Il vegetale, diretto da Gennaro Nunziante, con Fabio Rovazzi, Luca Zingaretti, Ninni Bruschetta, Paola Calliari, Rosy Franzese e Alessio Giannone, uscirà nelle sale il 18 gennaio 2018, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

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