Incastrati 2, recensione dei primi due episodi: Ficarra e Picone a metà tra commedia e poliziesco

Incastrati 2 - Salvatore Ficarra e Valentino Picone (foto Netflix)
Incastrati 2 - Salvatore Ficarra e Valentino Picone (foto Netflix)

La recensione dei primi due episodi di Incastrati 2, la seconda e ultima stagione del curioso connubio tra commedia e poliziesco scritto, diretto e interpretato da Ficarra e Picone, in uscita solo su Netflix il 2 marzo

In attesa del rilascio della stagione completa su Netflix il 2 marzo, ecco la recensione dei primi due episodi di Incastrati 2, la serie a metà tra commedia e giallo poliziesco creata, scritta, diretta e recitata da Ficarra e Picone di cui trovate qui la conferenza di presentazione. Una partenza più frenata e attendista rispetto a quella della prima stagione, ma capace ancora di regalare più di una risata, qualche battuta fulminante e uno sguardo disincantato ma tenero su una terra bellissima e martoriata.

Dove eravamo rimasti

Salvo (Salvatore Ficarra) e Valentino (Valentino Picone) sono sul ciglio della scogliera con la pistola di Tonino Cosa Inutile (Tony Sperandeo) puntata addosso. Non hanno nessuna possibilità di salvarsi, se non fosse che una disattenzione di Tonino funge loro da salvagente e gli offre la possibilità di scambiare la propria vita con un favore: quello di tenere al sicuro il boss Padre Santissimo (Maurizio Marchetti), ridotto in condizioni poco rassicuranti in seguito all’incidente nel finale della prima stagione. Tonino accetta e da quel momento la vita di Salvo e Valentino è appesa ad un filo, con la possibilità concreta che anche Ester (Anna Favella) la moglie di Salvo, Agata (Marianna Di Martino) il nuovo questore e compagna di Valentino e Antonietta (Mary Cipolla), la madre di Valentino ed Ester, finiscano nelle mani dello spietato boss.

Incastrati 2 - Tony Sperandeo e Valentino Picone (foto Netflix)
Incastrati 2 – Tony Sperandeo e Valentino Picone (foto Netflix)

Ironia tagliente e sferzate sociali

È ancora presto per giudicare la stagione nella sua interezza, ed è quindi impossibile valutare se il team di autori dietro Incastrati 2 (lo stesso della prima stagione che oltre ai due comici include Fabrizio TestiniLeonardo Fasoli e Maddalena Ravagli) sia riuscito a chiudere il cerchio con un arco diegetico e tematico coerente, ma dai primi due episodi emerge come l’ironia tagliente e la capacità di lanciare frecciate velenose verso alcuni aspetti sociali della nostra contemporaneità non siano affatto svaniti. Come già avveniva ne L’ora legale, il loro film ad oggi più sottilmente politico, anche qui la vicenda che si dipana tira in ballo tanti aspetti del malaffare italiano e non solo quelli legati a Cosa Nostra. Tra ospedali pubblici che sembrano ospedali di guerra, primari che fingono di essere in malattia per andare a fare karate (spassosa la scena dell’arrivo di Ficarra), funzionari pubblici collusi con il potere mafioso e la sensazione generale che in fondo nulla sia destinato davvero a cambiare, i primi due episodi di Incastrati 2 fotografano lo stato di un paese dove tutti dimenticano e tutto viene dimenticato.

Incastrati 2 - Marianna Di Martino e Valentino Picone (foto Netflix)
Incastrati 2 – Marianna Di Martino e Valentino Picone (foto Netflix)

Pedine di una scacchiera

Come nella stagione precedente, anche in Incastrati 2 gran parte del cast torna in scena con una nuova scacchiera disposta sul tavolo. Nei primi due episodi i personaggi non si sono ancora mossi troppo, sebbene a livello di sottotrama sentimentale e di relazione quello di Valentino sia il più interessante in prospettiva. Ma sono i personaggi femminili, specialmente quelli di Antonietta e Agata, che risaltano e spiccano sugli altri ed è evidente come anche in questa seconda stagione il ruolo delle donne sia determinante e che la loro rappresentazione in chiave positiva faccia da contraltare a quella negativa dell’universo maschile, decisamente più egoistico, bugiardo, meschino e incapace di assumersi le proprie responsabilità. Sarà a questo punto interessante vedere come gli autori decideranno di portare avanti questa contrapposizione così netta e se cercheranno di stemperarla negli ultimi 4 episodi.

Incastrati 2 - Anna Favella e Salvatore Ficarra (foto Netflix)
Incastrati 2 – Anna Favella e Salvatore Ficarra (foto Netflix)

Un po’ meno fumo

L’elemento che un po’ stona di questi due episodi è una sorta di attendismo generale, che si nota soprattutto in un paio di momenti in cui la storia (dal ritmo già non troppo incalzante) sembra fermarsi completamente. Ora, questo non sarebbe un problema in sé se questo tempo fosse impiegato nello sviluppo delle relazioni tra i personaggi o nello sviluppo del loro arco di trasformazione, ma in Incastrati 2 non sempre questo accade. Il risultato è una gestione del ritmo non sempre efficace, con alcuni snodi narrativi un po’ fumosi e dei dialoghi un po’ ridondanti e prevedibili. Niente di troppo preoccupante per il momento, in fondo si tratta di entrare ancora nel vivo della stagione, però speriamo sia solo un piccolo rallentamento e non il segnale di una mancanza di respiro e di fiato narrativo. Non ci resta che aspettare.

Incastrati 2. Regia di Ficarra e Picone con Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Tony Sperandeo, Anna Favella, Marianna Di Matteo, Leo Gullotta, Maurizio Marchetti e Mary Cipolla, in uscita su Netflix il 2 marzo.

VOTO:

Tre stelle

 

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