Io sono Mia: la recensione del biopic su Mia Martini con Serena Rossi

"Io sono Mia - il film su Mia Martini" è la nuova fiction coprodotta dalla Rai con il Teatro Eliseo per la regia di Riccardo Donna, con la brava Serena Rossi nel ruolo della straordinaria quanto sfortunata cantante calabrese scomparsa nel 1995, al cinema solo dal 14 al 16 gennaio e a febbraio su Rai1.

Io sono Mia
Mia Martini (Serena Rossi)

Io sono Mia è il film tv coprodotta dalla Rai con il Teatro Eliseo per la regia di Riccardo Donna, con la brava Serena Rossi nel ruolo della straordinaria quanto sfortunata Mia Martini, scomparsa nel 1995

La trama

La fiction di Riccardo Donna ripercorre la vita di Mia Martini (vero nome Domenica Bertè), dall’infanzia in Calabria dove è nata a Bagnara nel 1947 e cresciuta, fino ai suoi grandi successi degli anni ’70 e al suo ritorno sulle scene a Sanremo nel 1989. Da qui parte il racconto della sua vita attraverso un’intervista rilasciata a una giornalista (Lucia Mascino) interessata a incontrare Ray Charles che poi si appassionerà alla sua storia umana e artistica. Tra successi, amori, delusioni, cadute, il biopic ripercorre la storia di una delle più grandi artiste che l’Italia abbia mai avuto, rovinata purtroppo dalla maldicenza e dalle voci che l’hanno perseguitata per tutta la vita.

Io sono Mia
Mia Martini (Serena Rossi) a Sanremo nel 1989

Serena Rossi nel ruolo di Mia Martini

Serena Rossi, attrice e cantante napoletana (che ha partecipato e vinto anche alla quarta edizione di Tale e quale show interpretando proprio Mia Martini) è il vero valore aggiunto della fiction. Di più Serena non poteva fare per restituire anima e corpo alla grande Mimì: cantare come lei sarebbe stato impossibile e quindi ha rinunciato ad imitarla, tuttavia la sua interpretazione è impeccabile e ci restituisce la figura di Mimì nella sua bellezza (era una bellissima donna, anche se non lo dava troppo a vedere) e anche nella sua fragilità e nel suo dolore, tra alti e bassi nella sua breve ma intensa carriera, dal 1969 al 1989.

Io sono Mia
Mia Martini (Serena Rossi) intervistata dalla giornalista Sandra (Lucia Mascino)

I personaggi reali: Crocetta, Califano, il padre Giuseppe, la sorella Loredana, l’amica Alba

Per esigenze tecniche di produzione, alcuni personaggi della fiction sono corrispondenti a quelli della vita reale di Mia Martini, come il padre Giuseppe Bertè (Duccio Camerini) severo e arcigno fin dalla sua infanzia (in una scena le getta per terra con violenza la spazzola con cui la piccola Mimì fingeva di cantare di fronte allo specchio della sua stanza imitando le grandi cantanti dell’epoca). C’è poi la sorella Loredana (interpretata da Dajana Roncione, brava e bella ma si poteva fare di meglio per rendere la rabbia e la grinta della sorella, artista dotata di grande talento e di un immenso repertorio, almeno pari a quello di Mimì), l’amica Alba (Nina Torresi) che sta al fianco di Mimì nei momenti più felici e anche più difficili, l’impresario Alberigo Crocetta (Antonio Gerardi) con cui Mia ha un rapporto burrascoso e improvvisamente interrotto (sarà lui a darle il nome d’arte Mia Martini e a portarla al successo) e infine Franco Califano (Edoardo Pesce), autore del testo del suo brano più famoso Minuetto, che però è stato reso in modo troppo volgare e fumettistico (sembra uno spacciatore della Banda della Magliana, mentre Califano da giovane era un bell’uomo elegante).

Io sono Mia
Mia Martini (Serena Rossi) e Franco Califano (Edoardo Pesce)

I personaggi di fantasia: Andrea e Toni da Formello

Alcuni personaggi che sono stati protagonisti della vita di Mia Martini come Ivano Fossati e Renato Zero non hanno voluto essere nominati nella fiction, quindi gli sceneggiatori (Monica Rametta con la consulenza di Loredana e Olivia Bertè) hanno dovuto ricorrere a nomi e personaggi di fantasia. L’amico di gioventù con cui andavano in giro per Roma con la sorella Loredana diventa quindi Toni da Formello (Daniele Mariani): celebre la scena in cui si ferma la macchina e chiedono l’autostop con Loredana in minigonna che si presta ad attirare l’attenzione e gli altri due che si fanno vedere solo dopo, raccontata varie volte dagli stessi protagonisti (la figura di Zero è resa anche qui in modo troppo macchiettistico, sembra un travestito che parla romanesco, e fa rimpiangere l’originale, che diventa “il grande assente”, parafrasando il titolo della canzone da lui dedicatale). Il grande amore di Mimì, conosciuto una sera alla Bussola di Viareggio, si chiama invece Andrea (Maurizio Lastrico) ed è un fotografo di cinema (sembra che Fossati abbia preteso che non fosse un musicista) e nonostante questo riesce bene nel ruolo di chi deve stare al fianco di Mimì ma finisce suo malgrado per ferirla, rappresentando al tempo stesso per lei la corazza e l’incoscienza degli innamorati, fino a causarle la rottura delle corde vocali per un dolore psicosomatico dopo una litigata furibonda.

Mia Martini (Serena Rossi) e Andrea (Maurizio Lastrico)

Le musiche di Mattia Donna & La Femme Piège 

Autori delle musiche originali e del riadattamento ex novo delle canzoni più note di Mia Martini, da Piccolo uomo a Padre davveroMattia Donna & La Femme Piège hanno dato alla fiction il loro tocco di originalità: dopo i successi delle serie tv Fuoriclasse, Nero Wolfe e La Strada di casa, il collettivo di musicisti torinese sbarca sul grande schermo con la produzione artistica dell’intera colonna sonora del film, con un grande lavoro di ricostruzione storica dal punto di vista delle tecniche di registrazione audio. Le canzoni riprodotte coprono un periodo che va 1970 al 1989, anni in cui il suono ha subito continue innovazioni e cambiamenti. Sono state fatte lunghe ricerche sulle macchine originali e sulla strumentazione: riverberi, microfoni, nastri, molle, valvole, ecc. usando tutta la strumentazione originale possibile oltre a grandi musicisti. L’ingegnere del suono Gianluca Gadda ha fatto un lavoro strepitoso, come l’idea di ricostruire una tempo-map dei pezzi di Mia Martini in cui la musica non era a metronomo ma era suonata davvero, per seguire l’emozione della voce e le sue pause.

Io sono Mia
Mia Martini (Serena Rossi) con la sua band

Le malelingue e le maldicenze su Mimì

Sin dall’inizio del film grande spazio viene dato agli scongiuri, ai gesti scaramantici, alle battute e alle voci che hanno perseguitato la vita di Mia Martini: ogni volta che saliva sul palco c’erano i tecnici del suono, gli impresari o gli addetti ai lavori che dicevano qualcosa di volgare e toccavano dei cornetti o le parti basse. Questo aspetto è stato evidenziato perché la stessa Mimì, per non subirlo troppo, lo minimizzava, tendendo a sottovalutarlo, mentre ha finito per rovinarle la vita e tenerla fuori dalle scene per sei anni, prima del suo grande ritorno a Sanremo nel 1989. Mimì ha sempre pagato le sue scelte sulla sua pelle, e forse è stato proprio il suo carattere ostico, la sua impossibilità a piegarsi alle imposizioni e ai voleri dei discografici (e anche del pubblico o di quelli che si presuppongono essere i suoi gusti) ad averle creato questi problemi, finendo per diventare facile bersaglio di gente superficiale, becera e senza scrupoli, che però hanno nomi e cognomi. La sorella Loredana alla conferenza stampa del film ha dichiarato che quando li incontra ancora oggi abbassano lo sguardo per la vergogna e che lei non va alle loro trasmissioni.

Loredana Bertè (Dajana Roncione) e Alba (Nina Torresi)

Il senso di questa operazione, dopo De André principe libero

Dopo il grande successo di Fabrizio De André – Principe libero era inevitabile per Rai fiction riprovarci con un altro grande personaggio della canzone italiana scomparso ormai da oltre 20 anni: Mia Martini. Se anche solo qualcuno che quando Mia è scomparsa non era ancora nato sarà incuriosito dal biopic e dalle canzoni interpretate da Serena Rossi, da E non finisce mica il cielo di Fossati fino ad Almeno tu nell’universo di Lauzi e Fabrizio (di cui sul finale si vede anche l’interpretazione originale di Mia Martini a Sanremo ’89) e si andrà ad ascoltare gli originali, allora questa operazione avrà avuto un senso. Le critiche sulle discordanze rispetto alla vera storia di Mimì, ai suoi amici e ai suoi amori, passano decisamente in secondo piano. L’importante era restituire a questa figura un po’ dimenticata il posto che merita, e speriamo che anche a Sanremo (oltre al premio della critica a lei intitolato) se ne ricordino, insieme ovviamente al grande Faber, di cui Mimì aveva cantato Fiume Sand Creek e Hotel Supramonte nel suo ultimo disco La musica che mi gira intorno del 1994, anche se il film si ferma qualche anno prima e non arriva fino alla fine. Mimì morirà a maggio dell’anno dopo, di infarto, mentre ascoltava la sua musica in cuffia.

Io sono Mia
Mia Martini (Serena Rossi)

Io sono Mia è una produzione Eliseo Fiction in collaborazione con Rai Fiction, diretto da Riccardo Donna con Serena Rossi, Maurizio Lastrico, Lucia Mascino, Dajana Roncione, Antonio Gerardi, Nina Torresi, Daniele Mariani, Francesca Turrini, Fabrizio Coniglio, Gioia Spaziani, Duccio Camerini, Simone Gandolfo, Corrado Invernizzi e con Edoardo Pesce. Al cinema solo il 14-15-16 gennaio distribuito da Nexo Digital e a febbraio su Rai 1.

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