Alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 conferenza del film Joker: Folie à Deux con il regista Todd Phillips e gli attesissimi Joaquin Phoenix e Lady Gaga: ecco cos’hanno raccontato
Alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 è stato presentato, in concorso, Joker: Folie à Deux, secondo capitolo dedicato al villain di Batman e diretto da Todd Phillips. Presenti con lui alla conferenza ufficiale, gli acclamati interpreti Joaquin Phoenix e Lady Gaga. Il film sarà distribuito in Italia da Warner Bros. Pictures dal 2 ottobre.
Leggi la nostra recensione del film
Todd sei felice di tornare qui a Venezia dopo un Leone d’oro e con questo personaggio?
T.Phillips: «Essere qui è fantastico, sembra davvero giusto come punto di lancio. Ci piace essere qui a Venezia, abbiamo una forte sensazione positiva e non solo perché con il primo capitolo abbiamo vinto il festival. Sono più nervoso per questo film e ci sono sicuramente più aspettative».
Todd qual è stata la transizione tra i due film e come è cambiato l’utilizzo della musica?
T.Phillips: «Se ricordate il primo film ci sono diversi momenti musicali, c’era già l’idea che Arthur avesse la musica dentro di lui, e balla ovunque egli sia con la musica nella sua testa. Abbiamo trattato la musica come un personaggio, e abbiamo continuato con quella idea. Quando in scrittura sono iniziati ad apparire questi elementi musical, ci siamo detti, oh mio dio immagina se riuscissimo a scritturare Lady Gaga, sembrava così giusto».
Todd qual è stata l’idea dietro la scelta delle canzoni?
T.Phillips: «Alcune delle scelte sono venute già durante la fase di scrittura, ed avevamo un’ idea riguardo i musical e la musica in generale che Arthur avrebbe potuto ascoltare con sua madre nel passato. Il tempo è molto importante e specifico, per Arthur è come un ritorno al passato».
Joaquin e Stephanie (Lady Gaga) com’è stato per voi cantare insieme?
J.Phoenix: «Una delle sfide per me è stato utilizzare queste canzoni standard e renderle capaci di dare voce ai personaggi, ai pensieri di Arthur, e quindi decidere in che maniera cantarle. Avevo delle ispirazioni come Frank Sinatra e altre leggende, e ho cercato prima di emulare, e poi qualcosa ha fatto click e abbiamo dato vita ad un’interpretazione più unica dei pezzi. Stephanie all’inizio era elettrizzata, pensava che dovessimo cantare live sul set, e io le ho detto “No non lo faremo…” (risate). Alla fine lo abbiamo fatto e alcune registrazioni sono state live. Ogni take era una versione diversa della canzone, è stato eccitante».
Lady Gaga: «Penso che il modo in cui abbiamo approcciato alla musica in questo film sia molto speciale e carismatico. Non direi che questo film è prettamente un musical, per diverse ragioni. La maniera in cui la musica viene utilizzata è per dare un modo ai personaggi di esprimere ciò che hanno da dire. Abbiamo fatto molte performance live con il pianista sul set, cambiando e lavorando spesso sul modo in cui cantavamo. Per me è stato quasi un disimparare, dimenticare come si respira nella maniera corretta, lasciarmi andare alle canzoni, che fuoriuscissero dal personaggio».
Il trucco è molto importante nel film, ci mostra la differenza tra Arthur e Joker, Lady Gaga, hai potuto scegliere il tuo trucco?
Lady Gaga: «Todd mi truccava! (risate). In realtà è stato un processo totalmente collaborativo. Tutto visualmente è stato scelto come in un quadro, Joaquin sul set disse “sembra tutta una cospirazione”. Abbiamo lavorato davvero come un team».
Joaquin pensi che il primo film sia il più importante della tua carriera per la risonanza che ha avuto, per la popolarità e anche finanziariamente?
J.Phoenix: «Sì, decisamente. Il merito ovviamente non è solo mio ma sono tante le persone che hanno collaborato con Todd su questi due film. Non sono sicuro del perché abbia avuto un impatto così forte sul pubblico, forse persone diverse si rispecchiano in elementi diversi del film».
T.Phillips: «Alcune persone lo avranno visto solo come un adattamento dai fumetti, altri ci avranno visto qualcosa di diverso, qualcosa in più. Non so nemmeno io perché ha avuto una tale risonanza, il tempismo sembrava preciso, e io sapevo che Joaquin non avrebbe fatto il sequel se non avesse sentito fosse qualcosa di audace e diverso. Questa era la nostra direttiva, fare qualcosa di inaspettato come il primo».
Lady Gaga: «Ho amato tantissimo il primo film, mi ha commosso molto. Todd ha fatto un lavoro incredibile, e anche l’interpretazione di Joaquin, ha messo l’asticella molto in alto. Penso che quando vengono raccontate queste storie su persone incomprese dalla società, ti viene offerta la possibilità di osservare quel mondo in maniera profonda, e io ho provato questo con il primo film».
Joaquin qual è il sentimento e il tema centrale che muovono Arthur in questo film?
J.Phoenix: «Non ci ho pensato, non ragiono in questi termini di solito, apprezzo di più quando siete voi critici a scriverne dando la vostra opinione. Penso che in questo film sia semplicemente l’amore: la ricerca dell’amore e della sicurezza sono i desideri che muovono Arthur».
Joaquin ci racconti del sogno che hai avuto e che vi ha ispirato per questo film?
J.Phoenix: «Il sogno non ha ispirato il film. Era un sogno in cui ero Joker e cantavo in giro, ho chiamato Todd pensando che ci potesse essere qualcosa di interessante in quel sogno… ma non c’era (risate)».
Lady Gaga lavorando con Joaquin cosa ti ha ispirato di più?
Lady Gaga: «Lavorare con Joaquin è stato molto particolare ed è stata un’esperienza unica. Lui è molto libero e tranquillo, andare sul set con già un’idea di cosa avremmo fatto era la scelta sbagliata. Abbiamo prosperato nel momento e nel caos, e il film di Todd ha la grande capacità di sorprendere, nessuno credo potesse immaginarselo. Per ottenere quello abbiamo dovuto ricercarlo ogni giorno».
Todd come hai mediato il realismo del primo film con la forma del musical?
T.Phillips: «Penso che visivamente e stilisticamente esista nello stesso mondo del primo film, e quando ne usciamo, è attraverso l’immaginazione di Arthur. Penso che gli elementi musical si sposino bene con lo stile».
Todd dovremmo aspettarci un terzo film su Joker o un altro film su un personaggio dei fumetti?
T.Phillips: «Hai visto davvero il film? (risate). No, penso che per me la storia di Arthur/Joker si concluda con questo film. Come regista anche credo di no, ma tutto ciò che faccio spesso dipende dagli attori, questo film è immaginato su Joaquin, quindi, forse? Ma non è il mio obiettivo».
Joaquin c’è stata molta preparazione fisica per questo personaggio, c’è stato un momento in cui hai pensato fosse troppo pericoloso e di non farcela?
J.Phoenix: «Ottima domanda, non è stato così pericoloso, abbiamo lavorato con dottori nutrizionisti. Non vi parlerò della dieta, ma questa volta è stato più complicato anche per le continue prove di danza. Ho 49 anni e forse non dovrei farlo più, potrebbe essere l’ultima trasformazione per me. Anche Stephanie ha perso tantissimo peso».
Lady Gaga: «Col passare del tempo ci siamo mano a mano trasformati nei nostri personaggi sotto ogni dettaglio. Per lavorare sulle coreografie abbiamo impiegato molto tempo, è stata dura, ma rende bene la strana relazione tra i personaggi. Joaquin è stato fantastico, gli davamo i mirtilli quando aveva fame».
Joaquin quanto peso hai perso per questo ruolo?
J.Phoenix: «Onestamente non ricordo. Quando devi perdere peso diventa la tua ossessione e alla fine delle riprese odiavo il mio corpo. Non vi dirò che ho perso 47 kg…(risate) Sto scherzando ovviamente, non lo ricordo».
Joaquin e Todd quali sono stati i maggiori ostacoli nella realizzazione di questo sequel?
J.Phoenix: (rivolto a Phillips) «Non dire me…» (risate)
T.Phillips: «Beh…è vero, una delle cose più difficili è stata avere a che fare con Joaquin. La verità è che più aspettative ci sono e più pressione c’è. Con il primo film siamo passati in sordina, la parte più difficile erano la moltitudine di occhi puntati verso di noi».
J.Phoenix: «Una delle cose complesse è zittire le voci nella tua testa, farsi domande, mettersi in dubbio, queste cose non hanno nulla a che fare con la lavorazione. Un po’ di ansia va bene, ma noi non stavamo facendo un sequel, eravamo concentrati sul momento».