La casa del padre, l’opera scritta ed interpretata da Giovanna Lombardi, sarà al Teatro Stanze Segrete dal 5 al 10 marzo per raccontare la profonda interiorità nascosta in ognuno di noi.
La poesia, la dolcezza, il coraggio, l’amore, le emozioni, i ricordi, la sfrontatezza, l’audacia, la tenerezza…tutta la bellezza della scrittura di Giovanna Lombardi in La casa del padre scritto e interpretato da Giovanna Lombardi, con la regia Francesca Fiorentino, in scena al Teatro Stanze Segrete dal 5 al 10 marzo 2019.
La casa, nido di amore e protezione. La casa del Padre, luogo senza contaminazioni del figlio Primogenito, non atteso. Generato da padre sicuro e madre incerta. Storia surreale e grottesca, raccontata da Miranda, che conduce lo spettatore nel mondo degli arcani e, tra la figura del Matto, dell’Eremita, della Papessa e della Vergine folle, incarna l’Archetipo. Come in una fiaba antica, lo spettacolo, arricchito da musica, poesia e bel canto, è un ritorno all’origine, alla propria dimora: Itaca. La protagonista, Miranda, dopo tante peripezie, giunge a comprendere la Legge del Padre e a superarla grazie alla riscoperta del “femminile”.
Dopo Diario Licenzioso di una Cameriera e Il fantastico mondo di Ivanilda, Giovanna Lombardi torna al Teatro Stanze Segrete con un nuovo viaggio in una dimensione spesso volutamente nascosta: la nostra profonda interiorità. Lo spazio teatrale diviene un involucro dove tutto diventa occasione di fantasticherie.
Note dell’autrice Giovanna Lombardi
La realizzazione di un testo simbolico rende il racconto non affidato all’interpretazione dell’attore, ma agli Arcani, che riportano, tra il ludico ed il complesso, lo spettatore a una memoria collettiva, per lo più “subconscia”, di ordine esoterico. Il personaggio va ad incarnare, di volta in volta, l’archetipo e in modo spettrale, trasparente, riflette il segreto recondito e occulto che ogni arcano rappresenta. L’arcano del Mondo, nell’epilogo, così racchiude tante forme e porta a rivelare il tutto come Unità.
Attraverso lo sguardo, lo spettatore, se accetta di tramutarsi in ciò che vede, come in uno specchio, vedrà il significato svelarsi piano piano in un riflesso. Ho voluto eliminare ogni concetto di separazione, individualità e quindi femminilità e mascolinità. Una donna può essere attiva e un uomo ricettivo, in questo modo, la madre incerta e il padre certo rompe gli stereotipi e il mentale affidandosi al racconto fiabesco di un bambino che tutto crede, tutto spera e così, fecondo, materializza il divino in sé.