La conseguenza, diretto da James Kent e interpretato da una raffinata e complessa Keira Knightley, parla della necessità di ricostruire sulle macerie della Seconda Guerra Mondiale: ricostruire le città, i Paesi ma anche i matrimoni e le relazioni familiari. Tra dramma e storia d’amore, la pellicola arriva al cuore dello spettatore in modo commovente e mai banale.
Due perdite, tanti modi di affrontare il dolore
La fine della seconda guerra mondiale ha lasciato città devastate, cadaveri coperti dalle macerie e famiglie dilaniate da terribili lutti. Rachel Morgan (Keira Knightley) ha perso suo figlio di 11 anni, morto quando la sua casa è stata bombardata nel 1942. Il marito Lewis (Jason Clarke) è un ufficiale dell’esercito ed ha un modo tutto suo di affrontare la perdita: lavora incessantemente affinché la guerra finisca, trascurando sua moglie e la sua vita. Ad un certo punto, costretto a trasferirsi ad Amburgo, la coppia sceglie di dividere la casa con un tedesco e con sua figlia. Anche lui, Stefan Lubert (Alexander Skarsgård), ha perso molto durante il conflitto: sua moglie è stata uccisa. L’incontro tra il dolore di Lubert e quello di Rachel dà vita ad un amore profondo, che li fa tornare a sorridere. È l’occasione giusta per ricominciare, ma questa parola è destinata ad avere significati diversi per ognuno di loro.
Tre ottime interpretazioni
Quella che all’inizio può sembrare una donna capricciosa si rivela essere in realtà una mamma e una moglie ferita. Ciò che Rachel ha dovuto subire l’ha resa più distaccata e cinica, bisognosa di attenzioni, meno empatica e tollerante. Il suo atteggiamento la rende ostile e poco amata dallo spettatore, eppure si percepisce che in fondo c’è dell’altro. Qualcosa di non risolto. Con il proseguire della pellicola Rachel mostra più che altro un’anima ferita. Keira Knightley si cala nella parte e mette in campo un’ottima performance recitativa. È evidente che il ruolo della donna complessa e problematica le si addice alla perfezione, come mostrato in altri lavori precedenti (basti pensare a Orgoglio e pregiudizio, Last night e Collateral beauty). Così, per regista James Kent il compito risulta molto più semplice. Ma quella della Knightley non è l’unica interpretazione di livello: i suoi compagni di set non sono da meno e riescono a reggere la narrazione in modo eccezionale dall’inizio alla fine.
The Aftermath, il romanzo di Rhidian Brook
La conseguenza è un film tratto dal romanzo dello scrittore gallese Rhidian Brook, The Aftermath. Ciò che colpisce immediatamente è lo spessore dei suoi personaggi. Ci sono una madre e un padre che hanno perso il loro bambino, c’è un’adolescente che ha perso la madre e c’è un uomo che ha perso la moglie e la propria posizione sociale (Lubert era un famoso architetto che si è visto confiscare tutto dopo la resa della Germania di fronte agli Alleati, alla fine della Seconda Guerra Mondiale). Ognuno di loro esprime la sofferenza in modo diverso, cerca di ripartire, eppure non sempre le conseguenze delle loro azioni sono quelle sperate. Il film può essere inserito nel genere meló e va apprezzato anche per un necessario distinguo: tra i tedeschi vengono ritratti fanatici hitleriani ma anche la gente comune che poco c’entra con il nazismo, senza generalizzare.
Evocazione del dolore
La storia risulta convincente, come già detto, soprattutto grazie all’interpretazione del cast. Sono loro a creare commozione, empatia, tensione. Questo intenso triangolo va oltre la semplice storia d’amore o il mero racconto storico. C’è la guerra di sfondo e c’è la liaison, ma c’è soprattutto una profonda incomunicabilità tra marito e moglie e tra padre e figlia. Il modo in cui si supera questa incomunicabilità è anche la chiave per risolvere problemi più gravi. Di fronte agli orrori della guerra, trattata tra l’altro con rispetto e umanità, la felicità dei singoli è comunque importante. Il dolore che permea i protagonisti de La conseguenza è espresso anche attraverso oggetti decisamente evocativi: c’è il portasigarette di Lewis o il maglioncino che appartenne al figlio defunto, ma c’è anche il pianoforte che la moglie di Lubert suonava insieme alla figlia riempiendo la casa di gioia e di ‘vita’. Proprio quegli oggetti sono presenti in alcuni passaggi particolarmente catartici, pronti a rappresentare vere e proprie pietre miliari poste nella trama della storia.
La conseguenza arriva nelle sale italiane il 21 marzo 2019 distribuito dalla 20th Century Fox.