La nostra recensione de Le Ravissement – Rapita, dramma carico di umanità, fascino e suspense: Hafsia Herzi è perfetta nella sua inquietudine, per una storia fatta di solitudini, anime fragili e desiderio di maternità, presentata al Festival di Cannes
Lydia, una spirale di bugie
Lydia (Hafsia Herzi) è una giovane donna che sembra avere il pieno controllo della propria vita. Bella, intraprendente e dinamica, si dedica con entusiasmo e generosità sia all’impegnativo lavoro di ostetrica in un rinomato ospedale parigino, sia agli affetti della vita privata, il suo amore per Julien (Mathieu Perotto) e la forte amicizia che la lega sin dall’adolescenza a Salomé (Nina Meurisse). Ma un giorno, improvvisamente, la sua vita inizia a deragliare. Com’è potuto accadere?
È stata forse la rottura con Julien, la gravidanza della sua migliore amica o l’incontro con Milos (Alexis Manenti), un possibile nuovo amore a scatenare il vortice di menzogne in cui Lydia si ritrova coinvolta e da cui non riesce più ad uscire? Una spirale di eventi fuori controllo sembra risucchiarla come in una voragine, finendo per sconvolgere non soltanto la sua vita, ma anche quella di tutte le persone intorno a lei e senza più possibilità di ritorno.
Dramma intenso e delicato
Partendo da un fatto di cronaca, per la sua opera prima Iris Kaltenbäck ha curato sia la sceneggiatura che la regia de Le Ravissement – Rapita. Presentato alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes e passato poi anche al Torino Film Festival e al Rendez-Vous, la pellicola ha ricevuto 3 candidature ai Lumières Awards dove si è aggiudicato il premio come Miglior esordio cinematografico. Riconoscimento più che meritato, visto che questo dramma intenso e delicato bilancia perfettamente ogni elemento. La scrittura è concreta ma riesce ugualmente a fotografare stati d’animo, dolori, desideri.
I personaggi appaiono profondi, fragili nelle loro paure: Lydia è segnata da un trauma del passato e annaspa nella sua solitudine; Salomé soffre nella sua solitudine post partum e fatica a fare pace col suo nuovo status di mamma; Milos, narratore della storia, prima di incontrare Lydia si è sempre preoccupato solamente del presente e alla fine si colpevolizza per non aver capito cosa stesse accadendo.
Un’anima fragile, spezzata
Lydia d’altronde non può essere considerata la cattiva della storia. È semplicemente un’anima fragile, spezzata, che si ritrova intrappolata in una realtà parallela da lei stessa creata. Tutto ciò che dice a Milos e alla sua amica Salomé è al tempo stesso menzogna e pura verità, in quanto frutto di un dolore che diventa per lei via via più ingestibile. In fondo è facile crollare quando si vive un’esistenza così sola e fragile. Hafsia Herzi interpreta questo personaggio in modo magistrale, esprimendo le sue inquietudini anche solo con uno sguardo. I suoi occhi malinconici sono eloquenti, intensi, un vero e proprio specchio dell’anima.
Un grido disperato
Fragilità, solitudine e desiderio di maternità sono probabilmente i temi morali portanti della storia. Lo spettatore si lascia cullare da tali sentimenti, che bucano lo schermo e colpiscono dritti al cuore. Ci si potrebbe chiedere come mai Lydia arrivi a comportarsi in un modo così estremo, ma la risposta in fondo è lampante: cerca un po’ di felicità ed è disposta a tutto pur di rubarne qualche ora, qualche piccolo scampolo di una vita serena che però non le appartiene. Tutto ciò appare talmente doloroso da non poter essere ignorato, come un grido disperato che lascia un segno indelebile.
Guarda la nostra video intervista alla regista Iris Kaltenbäck
TITOLO | Le Ravissement – Rapita |
REGIA | Iris Kaltenbäck |
ATTORI | Hafsia Herzi, Alexis Manenti, Nina Meurisse, Younés Boucif, Radmila Karabatic, Ana Blagojevic, Grégoire Didelot, Mathieu Perotto |
USCITA | 8 maggio 2024 |
DISTRIBUZIONE | Satine Film |
4 stelle