Le ultime 24 ore, recensione dell’action thriller con Ethan Hawke

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Ethan Hawke è Travis, killer professionista, che ne Le ultime 24 ore lotta contro il tempo e orde di soldati in cerca della redenzione. Un action movie con un buon ritmo ma che non ha nulla di nuovo da dire.

Breve sintesi

Il giorno dell’anniversario della morte della moglie e del figlio, Travis (Ethan Hawke), killer su commissione ritiratosi in Florida, viene chiamato dall’agenzia per cui lavorava a compiere un’ultima missione. Tormentato dai ricordi, commette un errore tale da far diventare lui stesso un bersaglio. Le ultime 24 ore sono il tempo che Travis ha a disposizione per fronteggiare il suo passato e cercare la redenzione.

Un nuovo John Wick?

Il successo nel 2014 di John Wick ha ridato vita e lustro al genere dei film action in cui un singolo uomo (o donna, nel caso di Atomica Bionda con Charlize Theron) con un passato discutibile, si ritrova a dover fronteggiare interi eserciti di soldati. Le ultime 24 ore non fa eccezione, e vede Ethan Hawke lottare contro orde di nemici e contro il suo stesso passato. Andando nel dettaglio quello che però manca a questo film è l’ingrediente fondamentale del genere a cui appartiene, ovvero delle sequenze d’azione originali e visivamente coinvolgenti.

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Ethan Hawke è il killer Travis

Un cast che poteva esser sfruttato meglio

Il personaggio di Travis ha, cucito sottopelle nell’avambraccio, un timer indicante il tempo a disposizione per completare la missione, appunto le 24 ore. Il regista Brian Smrz utilizza il timelock per alimentare la (buona) tensione complessiva del film, ma anche quello è un espediente narrativo ormai troppo abusato. Recitazione di buon livello, con Ethan Hawke che fa del suo meglio per sembrare convincente, anche se risulta difficile immaginarlo come uno spietato killer professionista. Nel cast anche Rutger Hauer, relegato al solito ruolo di guida filosofica del protagonista.

Inseguimenti e sparatorie piatte

Gli inseguimenti e le sparatorie mancano delle coreografie spettacolari tipiche della saga di Jason Bourne (o del già citato John Wick): troppo rapide per durata ed esecuzione, oltre che malamente organizzate, tanto da rasentare il ridicolo in alcuni casi. Ne è un esempio la scena in cui dei soldati armati di tubi e sassi si trovano ad un posto di blocco a fronteggiare un’unità equipaggiata con fucili d’assalto. Seppur dotato di buon ritmo, il film di Brian Smrz è qualitativamente al livello di un qualsiasi b-movie degli anni ’90 con Steven Seagal, insufficiente quindi per gli standard attuali di questo genere.

Le ultime 24 ore, diretto da Brian Smrz, con Ethan Hawke, Rutger Hauer, Paul Anderson, Liam Cunningham, Qing Xu, uscito nelle sale italiane il 25 luglio 2018, distribuito da Eagle Pictures.

VOTO:

 

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