Venezia 79, L’immensità, recensione: Penélope Cruz e l’identità di genere nel film di Crialese

Il film di Emanuele Crialese affronta con delicatezza e tenerezza il tema dell'identità di genere, ma il rapporto genitori-figli e la fragilità della famiglia.

L'Immensità - Penélope Cruz (foto Angelo Turetta) 2
L'Immensità - Penélope Cruz (foto Angelo Turetta) 2

La nostra recensione de L’immensità di Emanuele Crialese, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2022: tra favola, autobiografia e romanzo di formazione, con una formidabile Penélope Cruz, il film emoziona, lasciando anche spazio al sorriso e alla leggerezza

A distanza di 11 anni da Terraferma del 2011, premiato a Venezia con il Premio Speciale della Giuria, il regista Emanuele Crialese torna al cinema con il film di formazione L’immensità, interpretato da Penélope Cruz e dalla giovanissima Luana Giuliani e presentato in concorso alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia. Il film è anche in concorso per il premio Queer Lion Award, riservato ai migliori film a tematica LGBT e Queer Culture giunto quest’anno alla sua 16ª edizione.

Un film di formazione contemporaneo

Ambientato nella Roma degli anni ’70, narra la storia di una famiglia disfunzionale formata dai coniugi Clara (Penélope Cruz) e Felice Borghetti (Vincenzo Amato) e dai loro tre figli. Il matrimonio dei due è in profonda crisi e a creare nuove preoccupazioni alla coppia è la figlia maggiore Adriana (Luana Giuliani) che sta vivendo una forte crisi esistenziale e mettendo in dubbio la propria identità di genere, facendosi chiamare Andrea e vestendosi da maschio. Solo il profondo rapporto con la madre e l’incontro con il primo amore, insieme alla musica (onnipresente nel film), riescono a riportare serenità nella sua vita.

L'Immensità - Laura Giuliani e Penélope Cruz (foto Angelo Turetta)
L’Immensità – Laura Giuliani e Penélope Cruz (foto Angelo Turetta)

Crisi di passaggio e crisi d’identità

Emanuele Crialese ha fatto coming out durante la conferenza stampa del film, rivelando pubblicamente la propria transizione e sottolineando quindi l’aspetto autobiografico del film. L’identità di genere è quindi il tema centrale del film di Crialese, cui si aggiungono anche riflessioni sulla crescita e sul difficile momento di quell’età di passaggio che è l’adolescenza: il momento in cui, spesso con sofferenza ma anche con caparbietà, si cerca di costruirsi una identità e trovare un proprio posto nel mondo. La tenerezza con cui Adriana/Andrea si interfaccia con i fratelli più piccoli e gli altri bambini si alterna alla grinta e alla rabbia che esprime contro le persone che feriscono sua madre. L’adolescente appartiene ancora al mondo dei bambini, ma si sta già affacciando alla realtà degli adulti.

Rumore e musica

La musica popolare italiana e la televisione degli anni ’70 costellano il film di Crialese e rappresentano un mezzo di fuga dalla realtà per Adriana/Andrea. Alcuni storici momenti musicali della Rai dell’epoca (come la celebre coreografia di Adriano Celentano e Raffaella Carrà a Milleluci del 1974) costituiscono numeri finemente ricreati da Adriana, con cui può sentirsi pienamente Andrea senza dovere spiegazioni a nessuno. Personaggio onnipresente è Raffaella Carrà, tra le più amate performer italiane e una delle più eminenti icone LGBT del nostro paese, qui ascoltata, cantata e addirittura imitata dalla Clara di Penélope Cruz.

L'Immensità - Penélope Cruz (foto Angelo Turetta)
L’Immensità – Penélope Cruz (foto Angelo Turetta)

L’esordio di Luana

La giovanissima Luana Giuliani di Pomezia, classe 2008, ha dato grande prova di sé in questo suo primo ruolo cinematografico. La ragazza, prima di essere un’attrice, è infatti una campionessa di motociclismo ed è stato proprio Crialese, attraverso il suo team, a invitarla a fare dei provini come attrice. La piccola motociclista ha subito accettato con entusiasmo questa nuova avventura, buttandosi a capofitto nel mondo del cinema e affrontando un ruolo difficile e molto significativo per il regista, dimostrando grande coraggio e una sorprendente naturalezza di fronte alla macchina da presa.

Complessità nella semplicità

I temi sono complessi e articolati ma il racconto è semplice e ben scandito, pur con qualche banalità e semplificazione (su tutte il personaggio del padre ridotto a macchietta). Il rapporto madre-figlio scalda il cuore, e Penélope Cruz è formidabile nel ruolo di donna fragile che ricerca la serenità dell’infanzia nel gioco e nell’amore per i propri figli. L’immensità racconta la voglia di libertà, la lotta per trovare se stessi ma anche l’amore per la famiglia oltre i pregiudizi, e lo fa con eleganza e semplicità.

L’immensità. Regia di Emanuele Crialese con Penélope Cruz, Luana Giuliani, Vincenzo Amato, Elena Arvigo e Aurora Quattrocchi, uscirà nelle sale il 15 settembre 2022, distribuito da Warner Bros. Italia.

VOTO:

3 stelle

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