Giorgio Montanini in scena al Teatro Brancaccio con Lo spettacolo nuovo: il comico satirico racconta un mondo pieno di diritti ma sempre più ingiusto e diseguale
Torna sul palco del Teatro Brancaccio il grande comico satirico Giorgio Montanini, che ha dovuto annullare la tournée dello scorso inverno per numerosi impegni su set cinematografici. L’artista arriva a Roma il 23 ottobre con Lo spettacolo nuovo.
Reduce dal successo de I predatori, l’opera prima di Pietro Castellitto che ha puntato i riflettori sul comedian mostrando straordinarie doti attoriali, Giorgio Montanini lo scorso inverno è stato totalmente rapito dalle produzioni cinematografiche. Ben quattro i film girati in soli cinque mesi: Riccardo Milani, Edoardo Leo, Damiano Giacomelli sono i registi che lo hanno diretto.
La satira affronta le contraddizioni di una società, le affronta a viso aperto e con gioiosissima ferocia. Lo spettacolo nuovo è assolutamente coerente con questa filosofia. Un monologo che va in direzione ostinata e contraria, totalmente antagonista al clima politicamente corretto e ipocrita che ci sta ammorbando e soffocando. Una società che cura la forma ma dimentica colpevolmente la sostanza. Un mondo pieno di diritti ma sempre più ingiusto e diseguale. Un folle equilibrio tra la morbosità della tutela di qualsiasi idea o diversità e la bava alla bocca nel cercare di fomentare una guerra.
Questo periodo storico ci vede combattere con un nemico subdolo, travestito da agnello, fintamente amico. Fallito il tentativo di imporre il potere attraverso la prevaricazione e la destra autoritaria, oggi siamo attaccati dalle socialdemocrazie…dagli amici. Sostegno all’ Ucraina e non alla pace, Identità di genere, leggi contro la molestia, ong, pubblicità benefiche e organizzazioni umanitarie…sono davvero la scelta giusta? Rappresentano davvero la parte buona che riesce ad esprimere l’essere umano?
“Questo monologo pone il dubbio sul fatto che tutto questo altro non serva a spersonalizzare l’essere umano, estirparlo dalla sua essenza, privarlo dell’identità. Trasformare l’uomo in un consumatore arido e senza nessun altro interesse. Un uomo perfetto per il capitalismo”, ha affermato l’artista.