La recensione di Luca, il film Disney Pixar che regala un delizioso omaggio all’Italia, all’amicizia e all’integrazione: dal regista genovese Enrico Casarosa, una bella storia in arrivo direttamente in streaming su Disney+ dal 18 giugno
Luca Paguro e Alberto Scorfano
Luca Paguro e Alberto Scorfano sono delle creature marine in fuga dalla solita vita “sommersa”, alla ricerca di qualche risposta alla loro infinita curiosità. I due adolescenti diventano migliori amici e sognano la libertà, idealizzandola in un mezzo di trasporto che potrebbe condurli ovunque: una Vespa da condividere, sempre l’uno accanto all’altro. Insieme vivono delle esperienze indimenticabili e si allenano per vincere la Portorosso Cup, con l’aiuto della simpatica Giulia. L’obiettivo è quello di battere finalmente la squadra del bullo Ercole Visconti. Ma il segreto che li accomuna è difficile da mantenere e rischia di mettere a dura prova sia la loro amicizia che gli equilibri di Portorosso.
Da la Sirenetta alle estati in cui si scopre se stessi
Luca (qui un estratto della conferenza stampa di presentazione del film), nelle prime battute, ricorda le premesse de La Sirenetta: una creatura marina incuriosita dalla terraferma ma i cui genitori gli vietano categoricamente di salire in superficie. Gli oggetti degli umani sembrano meravigliosi, nonostante lui non sappia nemmeno a cosa servano. A spiegargli qualcosa in più – in maniera spesso divertente e poco veritiera – ci pensa il nuovo amico Alberto (proprio per questo il loro rapporto in quei frangenti ricorda quello tra Ariel e il buffo gabbiano Scuttle), col quale condivide appunto la curiosità per la terra e i suoi abitanti. Dal loro incontro nascono però spunti narrativi ben diversi, per quella che è a tutti gli effetti una storia di crescita e amicizia, di integrazione e famiglia. “È una lettera d’amore alle estati della nostra giovinezza, quegli anni formativi in cui stiamo scoprendo noi stessi”, ha affermato il regista Enrico Casarosa.
Una storia moderna
La modernità della trama di Luca si vede proprio nelle tematiche affrontate con accuratezza ma al tempo stesso con un tratto delicato. I personaggi testimoniano famiglie allargate (i genitori di Giulia sono separati, in barba al “E vissero per sempre felici e contenti” delle favole) e cercano di superare matriarcati o patriarcati ormai anacronistici. Tali aspetti si posizionano sullo sfondo e vengono dati quasi per scontati, come giusto che sia, senza provocare alcuno scandalo e senza vedersi puntare alcun dito contro. Fondamentale, poi, la solidarietà che si instaura sin dal primo incontro tra Luca, Alberto e Giulia. Loro stessi si definiscono “gli sfigati” poiché ad unirli c’è una impopolarità di fondo. Vengono praticamente bullizzati dal prepotente Ercole e dalla sua piccola gang formata da Ciccio e Guido, ma uniti diventano più forti di ogni avversità.
Il segreto che lega Luca e Alberto
Il segreto di Luca e Alberto è destinato a portare scompiglio nel piccolo paesino di Portorosso (che si ispira alle coste italiane, e più precisamente alle Cinque Terre). Il minimo schizzo d’acqua – come un bicchiere versato addosso o qualche goccia di pioggia – può far saltare la loro copertura. Eppure a vincere è l’integrazione e il superamento dei pregiudizi. Il coraggio dei più giovani finisce con l’allargare le vedute di quel piccolo agglomerato di pescatori, dando coraggio anche agli adulti e spingendoli a mostrarsi esattamente per quelli che sono.
Scenografie e musiche tricolori
Curioso vedere nomi italiani sia per i personaggi che per i luoghi: un omaggio all’Italia, anche perché Casarosa è nato e cresciuto a Genova (è la prima volta che un film Disney Pixar viene affidato ad un regista italiano): “È una costa molto particolare perché è molto ripida: le montagne escono dal mare. Le città sono bloccate nel tempo: sono davvero pittoresche. Le ho sempre immaginate come dei piccoli mostri che escono dall’acqua”, ha detto lo stesso Casarosa. Tricolore anche la musica, con brani prettamente nazional-popolari come Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato, Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte di Gianni Morandi e Viva la pappa col pomodoro di Rita Pavone. A dirla tutta, sembra che il regista avrebbe voluto che a comporre la colonna sonora del suo Luca fosse Ennio Morricone, del quale è un grande fan. Purtroppo ciò non è stato possibile: il musicista è morto il 6 luglio 2020, prima che lui potesse contattarlo per proporgli il progetto.
Un rilancio del Bel Paese
La vivacità di Luca rende il film Disney Pixar piacevole (soprattutto per gli italiani), divertente e impegnato al punto giusto. L’inizio più lento e didascalico si fa via via più avvincente, adatto ai bambini ma anche agli adulti, per un lungometraggio destinato ad intrattenere famiglie intere. Convincente come sempre l’animazione, soprattutto nel repentino passaggio dei protagonisti da creature marine a bambini: lì, disegnatori e animatori si sono divertiti a creare virtuosismi più che mai dinamici. Tra i doppiatori italiani Luca Argentero (Lorenzo Paguro), Fabio Volo (Massimo Marcovaldo), Orietta Berti (Concetta Aragosta), Luciana Littizzetto (Pinuccia Aragosta), Marina Massironi (Signora Marsigliese) e Saverio Raimondo (Ercole Visconti), per un rilancio del Bel Paese in grande stile.
Luca è il è il 24° lungometraggio prodotto dalla Pixar Animation Studios e arriva direttamente in streaming su Disney+ a partire dal 18 giugno 2021.